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I bambini nati durante la pandemia sono meno abili nel comunicare

di Nostrofiglio Redazione - 14.10.2022 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
I bambini nati durante la pandemia pare abbiano sviluppato poche abilità comunicative e sociali. Lo ha evidenziato una ricerca

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Bambini nati durante la pandemia e sviluppo abilità comunicative

La pandemia dovuta al Covid 19 ci ha visti costretti all'isolamento per ben due anni, un lockdown prolungato che è servito prevenire la diffusione dell'infezione. Un periodo molto difficile per tutti che ha lasciato segni tangibili ancora oggi. Gli effetti della pandemia sono evidenti in diversi ambiti e continuano ad essere oggetto di analisi. 

Un'analisi molto curiosa e interessante è quella che è stata condotta sui bambini nati durante la pandemia, che non hanno avuto la possibilità di incontrare una normale cerchia sociale di persone al di fuori dell'ambiente familiare e si sono ritrovati a non poter interagire con persone diverse dalla mamma e dal papà.

La mancanza di relazioni sociali nei primi mesi di vita può aver influito sullo sviluppo

A tal proposito è stato condotto uno studio pubblicato su Archives of Disease in Childhood che mostra come l'isolamento e la mancanza di stimoli esterni abbia condizionato lo sviluppo delle abilità comunicative e sociali dei bambini nati in epoca pandemica rispetto ai bambini nati prima della pandemia. 

Oggetto della ricerca

I ricercatori hanno analizzato i questionari rivolti ai genitori di 309 bambini di 12 mesi, nati durante la pandemia (tra marzo e maggio 20220) in Irlanda.

Oggetto delle domande poste ai genitori era la valutazione dello sviluppo dei figli in base a 10 parametri indicativi:

  • la capacità di gattonare,
  • di passare lateralmente ai mobili, 
  • l'indipendenza,
  • l'autonomia,
  • la capacità di afferrare piccoli oggetti con il pollice e l'indice (presa a tenaglia) 
  • di impilare i mattoni,
  • di riconoscere il proprio nome,
  • di esprimere una parola definita e significativa,
  • di indicare gli oggetti 
  • di fare il gesto del saluto con la mano.

Cosa è emerso dalla ricerca

I risultati sono stati paragonati a quelli di 1600 bambini coetanei nati in Irlanda tra il 2008 e il 2011 ed è emerso che facendo una valutazione a 12 mesi, solo il 76% dei bambini "pandemici" riusciva ad esprimere una parola significativa contro l'89% dei bambini pre pandemia.

L'83% sapeva indicare un oggetto vs il 92% e l'87% sapeva salutare rispetto al 94%. 

 
I ricercatori hanno concluso affermando che le risposte date dai genitori indicano alcuni potenziali deficit nella comunicazione sociale nella prima infanzia, nei bambini nati durante la pandemia rispetto a una coorte storica, un deficit dovuto alla mancanza di stimoli esterni, ma essendo i bambini curiosi e resilienti, con un ritorno alla normalità (aumento delle relazoni sociali, rientro nella società) potranno migliorare le loro capacità di comunicazione. Verranno seguiti fino all'età scolare per assicurarsi che sia effettivamente così.

Fonte: 

 

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