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Bullismo, personaggi famosi che furono vittime. Consigli per i genitori

di Sara De Giorgi - 03.02.2021 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Sono tanti i personaggi celebri che hanno alle spalle storie di bullismo. Abbiamo intervistato Vladimiro Polchi, giornalista e autore del libro Nessuno è imperfetto. La rivincita dei diversi (De Agostini), che ci ha raccontato alcune di queste storie e dato validi consigli.

In questo articolo

Sempre più spesso sentiamo parlare di bullismo che è ormai uno dei fenomeni più studiati e, allo stesso tempo, preoccupanti della nostra società. Per questo motivo anche quest'anno sarà celebrata il 7 febbraio 2021 la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo.

Sono tanti i personaggi famosi che hanno raccontato (o di cui sono note) storie di vita segnate dal bullismo. 

Vladimiro Polchi, giornalista, è autore del libro Nessuno è imperfetto. La rivincita dei diversi (De Agostini), nel quale sono narrate trenta storie di paure vinte e difficoltà superate. I protagonisti di queste storie sono grandi artisti, stelle del cinema, sportivi affermati, inventori di successo, intellettuali, geni.

Ma chi erano, da piccoli, questi personaggi? Bambini insicuri, adolescenti che allo specchio vedevano solo difetti, ragazze e ragazzi alle prese con problemi all'apparenza insormontabili. Tra questi Albert Einstein, Emma Stone, Jennifer Aniston, John Nash, Lionel Messi, Mika, Steve Jobs, Steven Spielberg, Susanna Tamaro, Sylvester Stallone e tanti altri.

Abbiamo intervistato l'autore chiedendogli maggiori informazioni sul suo libro e qualche consiglio per i genitori. 

Vittime di bullismo, perché lo si diventa?

«Io non sono un sociologo o uno psicologo e questo è un argomento delicato. Ma posso dire che solitamente nel bullismo c'è un dislivello di forze, cioè i bulli, gli spettatori e i gregari (cioè tutto quel mondo che circonda i prepotenti) prendono di mira debolezze e fragilità. Non c'è una simmetria tra il cosiddetto "forte" e il cosiddetto "debole".

La vittima può essere tale perché ha debolezze personali, fisiche, o timidezze. Può avere anche debolezze di carattere socio-culturale: ad esempio, può essere un bimbo di una famiglia particolarmente indigente e povera, che non può andare in pizzeria o al cinema. Tale bimbo in alcune classi può essere stigmatizzato e quindi vittima del bullismo, rimanendo isolato all'interno del gruppo».

Personaggi famosi vittime dei bulli, testimonianze

«Faccio due esempi, partendo dall'antichità remota e giungendo all'età contemporanea.

  • Uno è Claudio, imperatore della grande Roma. Era un ragazzino balbuziente e malfermo sulle gambe, la sua stessa mamma lo chiamava "caricatura d'uomo" e anche la sorella lo prendeva in giro. Era continuamente bullizzato. Questo ragazzino così fragile diventò però il grande Claudio, un imperatore che costruì strade e acquedotti, che conquistò la Britannia, che riuscì a fare 20 editti in un giorno. 
  • Un'altra storia di una 'bullizzata' dei tempi nostri è quella che riguarda Pink, cantante americana, super energica, che ha venduto 40 milioni di dischi. Pink è nata con un polmone collassato e un problema di asma molto forte. Lei ricorda spesso un episodio di bullismo: a scuola una ragazzina le rubò il diario privato, strappando alcune pagine e appendendole agli armadietti dell'istituto, per far vedere a tutti cosa Pink avesse scritto. Pink oggi è una cantante sensibile a tutti i temi della diversità».

Cosa possono fare i genitori?

  • I genitori, secondo Polchi, devono soprattutto ascoltare molto i figli, anche se nella fase dell'adolescenza non parlano molto. I genitori devono però fare loro domande e ascoltare eventuali sofferenze e difficoltà.
  • «Poi devono fare attenzione all'uso di Internet e dei social e ad una eventuale presenza di atti di cyberbullismo. 
  • Fondamentale è non solo ascoltare, ma anche parlare, raccontando magari i propri vissuti. Ad esempio io racconto a mio figlio che quando ero in prima media fui "gettato" in un cassonetto da un gruppo di ragazzi. Ora mi viene da ridere, ma all'epoca fu un effettivo trauma. Ciò fa passare l'idea che tutti possiamo essere vittime di bullismo e che tutti abbiamo però le risorse per farcela».

Consigli per affrontare il bullismo

  • «Chi è vittima di una prepotenza deve assolutamente chiedere aiuto. Il bullismo, in forme gravi, è un reato. Bisogna parlarne: occorre chiedere aiuto all'insegnante, al preside della scuola, al genitore, ad amici. Non bisogna tenere gli atti di bullimo per sé e non occorre isolarsi. 
  • La socialità aiuta molto. Di solito se non si è isolati raramente si viene presi di mira. È utile fare sport di gruppo o entrare a far parte di associazioni. Ad esempio, negli scout il coinvolgimento è una regola base e subito ci si sente parte del gruppo».

"Nessuno è imperfetto"

«L'idea di questo libro nasce da alcuni racconti che nell'ultimo anno e mezzo ho fatto a mio figlio.

Ne ho due, uno di quasi 3 anni, l'altro di 10. A quello di 10 avevo già raccontato alcune storie, portando gli esempi di personaggi che avevano avuto delle difficoltà, delle fragilità, delle imperfezioni e che poi da grandi erano diventati dei giganti.

Una sera, in particolare, gli raccontai la storia di Ray Charles, abbastanza drammatica. Ray era un ragazzino nero, nato nel 1930 da una famiglia molto povera nel Sud degli Stati Uniti: in quel periodo c'era la segregazione razziale. Il padre lo abbandonò molto presto. Ray assistette a 5 anni alla morte del fratello e a 7 anni divenne cieco. Cercò di salvarsi attraverso la musica, ma purtroppo quando aveva 15 anni morì anche la madre. 

Lui era solo e povero, poteva perdersi. Ma in qualche modo ce l'ha fatta, trovando risorse dentro di sé, diventando un genio, l'inventore del soul e un musicista celebrato in tutto il mondo. Dal racconto di storie come questa mi è venuta l'idea di raccoglierne tante e di presentarle al pubblico», afferma Vladimiro Polchi.

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