Temper tantrums
I Temper Tantrums sono quelle bizze fortissime, quegli scatti d'ira tanto frequenti e, soprattutto, NORMALI nei bambini piccoli. Come gestirli?
Mantieni sempre la calma. Non urlare altrimenti il bambino si agiterà di più. Ricorda che per i piccoli non è facile ricomporsi. A volte un bicchiere di acqua aiuta (per deglutire correttamente il bambino deve respirare in maniera più tranquilla e ritmica, quindi non si corre il rischio di iperventilare e vomitare.)
Sii ferma nelle tue decisioni. Se è NO, è NO. Mantieni molto seria l'espressione del viso e guardalo dritto negli occhi. Non sorridere, non accarezzarlo e non abbracciarlo… insomma, non fare niente che possa confondere il significato della parola NO. Non mollare, altrimenti il tuo bambino capirà che con i tantrums può ottenere quello che vuole.
Ignoralo. Se non si mette in una situazione di vero pericolo, non reagire. E' la chiave per eliminare un comportamento indesiderato.
Evita di dilungarti in lunghe spiegazioni del perché non deve fare una cosa.. o meglio, lascia la spiegazione per un altro momento. In questo momento è importante che capisca il divieto.. il significato del NO.
Non comprarlo. Se gli dici "prendiamo un bel gelato se ti comporti bene al supermercato", non farai altro che incoraggiarlo a comportarsi male di prassi.
Attenzione alla stanchezza! Facci caso che sicuramente i tantrums avvengono quando il bambino è stanco. Quando lo vedi arrabbiato o nervoso, fagli fare un pisolino o comunque un po' di relax
Dedicagli del tempo. Spesso i bambini hanno i tantrums perché vorrebbero la nostra attenzione.
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Capricci serali
Il bambino che si comporta così, di solito lo fa per esprimere il disagio di separarsi dalla mamma quando lei va al lavoro.
Che fare? La mamma deve sopportare e non reagire. Il bambino è arrabbiato perché è stato lasciato solo, all’ asilo, dai nonni o con la tata e alla sera, quando rivede la madre, anziché correrle al collo felice fa esplodere contro di lei la sua rabbia.
E’ un comportamento normale e abbastanza diffuso. L’importante è che la mamma non si agiti, aumenterebbe l’ansia del bambino. Meglio lasciare che il piccolo si sfoghi.
L’unico intervento consigliato è dire a vostro figlio, possibilmente insieme al padre, con parole dolci ma ferme e decise: "Lo so che sei arrabbiato con me, ma così mi fai male, fai male alla mamma e devi smettere".
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Nanna senza orari...
Il problema è la nanna senza orari?
Il tuo bambino segue una routine quotidiana per andare a letto? Le routine sono molto importanti per i bambini perché infondono sicurezza quindi ogni cambiamento deve essere fatto in modo graduale e il più naturale possibile. Scegli dei passaggi obbligatori (per esempio, pappa, bagnetto, pigiamino, favolina, entrare nel lettino, carezzine per 5 minuti..) Può sembrare assurdo ma se tu lo fai tutte le sere, seguendo sempre lo stesso ordine degli eventi, il tutto diventerà più naturale e facile per lui.
Quindi armati di grande pazienza e serenità: accompagnalo al suo lettino, stai con lui, tieni la sua mano e magari cantagli una canzoncina o racconta una favola, fagli sentire che sei vicina.
Addormentarlo nel lettone, per poi spostarlo nel lettino, può essere destabilizzante per il bambino: ai suoi occhi diventiamo come dei bugiardi, perché è come dire “non ti preoccupare amore, dormi sereno, la mamma è qua" e poi invece al risveglio la mamma non c'è più.
Ricordiamoci che per i bambini il momento della nanna è come un momento di separazione e per sentirsi contenuti e rassicurati utilizzano spesso oggetti transizionali come aiuto in questo passaggio dalla veglia al mondo dei sogni: il ciuccio o un peluche potrebbe aiutare a dare sicurezza nella nanna.
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Non mangia la pappa
Sforzarlo a mangiare vorrebbe dire iniziare un gioco di tira e molla, con conseguenti momenti di tensione e nervosismo …
Meglio quindi mettersi tranquilli e prendere la strada del “si mangia quel che passa il convento", ovvero si propone il cibo e poi se non lo mangia, niente fino al prossimo pasto.
Se il prossimo pasto è la merenda, va bene una fetta di ciambella, una banana, uno yogurt o il latte con 2 biscotti, ma NON una somma di tante cose, solo perché ha fame. Deve rimanere comunque una merenda e non un pasto principale. Se invece il pasto successivo è un pasto principale, allora si propone quello che c'è, ovviamente evitando gli "extra", come il pane e/o il dolce a fine pasto.
Ovviamente tutto sempre a piccoli passi, rispettando i suoi gusti ed i suoi tempi...
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Il bambino è pronto al vasino?
I consigli per mamma e papà per l'addio al pannolino.
MEGLIO IN ESTATE - Togliere il pannolino in estate, magari al mare, rende l'operazione più facile.
NO A ORARI FISSI - Non fate sedere sul vasino a orari fissi, ma soltanto quando deve fare la pipì. Solo così i bimbi riconoscono il collegamento tra ‘dovere’, ‘sedersi’ e ‘farla’.
BRAVO, BRAVISSIMO! Fategli tanti complimenti quando riesce a seguire la procedura: dice che deve fare la pipì, va verso il vasino, si tira giù i pantaloni e si siede. Anche se la maggior parte della pipì se l'è fatta addosso.
NON PERDETE LA PAZIENZA - Non sgridatelo e non urlate se si fa la pipì addosso. Anzi consolatelo e incoraggiatelo ("Quasi quasi ce l'hai fatta ... vedrai la prossima volta andrà bene").
PANTALONI DELLA TUTA - Fategli indossare pantaloni con l'elastico in vita che si riescono a togliere con facilità. Meglio ancora, se è estate, solo il costume.
VASINO O RIDUTTORE? - Cercate di capire se gli piace di più il vasino o un riduttore da wc.
OGNI TANTO SUCCEDE ... - anche quando avrà imparato, aspettatevi per un paio d'anni qualche incidente di percorso. Dai cinque anni il bambino dovrebbe succedere molto raramente. Se così non fosse, meglio consultare il pediatra.
Nasce un fratellino...
Arriva un fratellino o una sorellina: come comportarsi?
Racconta sempre la verità e descrivi realisticamente il bambino, quindi come un piccolo che mangia, strilla e la fa nel pannolino, non come un fantastico compagno di giochi. In questo modo non illuderai inutilmente il primogenito.
Quando racconti del piccolo attingi anche ai ricordi del primo figlio: quando capirà che anche lui era così tenero e amato accetterà meglio il nuovo arrivato.
Se il figlio più grande può scegliere autonomamente quali dei giocattoli che non usa passare al fratellino o sorellina in arrivo, si sentirà preso sul serio e si separerà più facilmente dalle cose di cui non ha più bisogno. Non espropriarlo dunque dei suoi tesori senza dirgli nulla.
Il papà adesso ha un ruolo molto importante: può infatti svolgere già adesso quelle abitudini e rituali che interverranno dopo il parto, ad esempio leggere qualcosa al bambino prima di metterlo a letto la sera e accompagnarlo all'asilo. In questo modo comincerà ad abituarsi ai cambiamenti in arrivo.
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Non vuole lavare i dentini
Non vuole lavare i dentini? Basta cominciare anche solo il ditino in bocca con un po’ di acqua e poi passare lentamente allo spazzolino: inizialmente infatti può dare fastidio aver qualcosa in bocca e quindi bisogna avere molta pazienza. Meglio quindi le prime volte che lo faccia da solo con il suo ditino per dosare i movimenti a suo piacimento e senza essere forzato.
Poi puoi passare allo spazzolino: esistono spazzolini da dito che puoi usare tu, per poi darlo a lui quando è più grande e sotto la tua supervisione, oppure ci sono spazzolini ergonomici e fatti apposta per imparare (con un anello antisoffocamento o con il manico che consente anche alla mamma di tenere lo spazzolino insieme a lui).
Oppure puoi prendere quei simpatici spazzolini con le ventosine che stanno in piedi da soli e farlo diventare un pupazzino: dargli un nome, fargli il lettino per metterlo a letto la sera dopo essersi lavato i denti, per svegliarlo poi alla mattina per il buongiorno, puoi mettergli anche una piccola copertina!
E’ importante che questo momento sia piacevole e non stressante: non mostrarti agitata!
Fratelli che litigano
E' nella natura umana stabilire delle gerarchie e così come lo fanno gli adulti, lo fanno anche i bambini. La cosa migliore è lasciare in modo che risolvano i loro problemini da soli. Certo, non è sempre facile né per loro né per voi che dovete sentire i litigi. Se intervieni nei loro litigi non farlo mai prendendo la parte di un fratello o dell'altro ma invita loro a separarsi "per pensare" alla soluzione migliore per risolvere il problema. Nulla ti vieta di dare loro una mano in questa impresa anche perché se sono ancora piccoli, stanno ancora sviluppando il linguaggio (che è più complicato del solo dire delle parole): ci sono delle idee da formulare; l'ordine giusto in cui dirle; tra le parole che conoscono - che sono relativamente poche - devono trovare quelle più adeguate e di maggiore effetto per ottenere ciò che vogliono. E spesso il problema è proprio questo: non sanno neanche loro cosa vogliono.