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Come insegnare ai figli a volersi bene

di Stefano Padoan - 31.07.2023 - Scrivici

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Imparare ad amarsi è un'arte fondamentale da apprendere in adolescenza. Ecco come insegnare ai figli a volersi bene.

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Come insegnare ai figli a volersi bene

L'adolescenza è un periodo di forti cambiamenti interiori ed esteriori, che possono mettere a dura prova l'autostima. Se un tempo, infatti, ragazzi e ragazze si confrontavano con lo spettro della colpa, oggi vivono quello dell'inadeguatezza, angosciati dalle nuove metriche del successo. Come stare accanto ai nostri figli in un tempo tanto fragile e disorientante per loro? Lo psicopedagogista Stefano Rossi, autore del libro "Lezioni d'amore per un figlio" (Feltrinelli, 2023 - disponibile da agosto nelle librerie e online) consiglia come insegnare ai figli a volersi bene.

Cos'è l'adolescenza

Il compito evolutivo dell'adolescenza è giungere all'emancipazione e all'individuazione. Detto con le parole del libro, l'adolescente è una figura del mare. «L'adolescente deve compiere un atto esistenziale e doloroso, quello di staccarsi dalla terraferma della famiglia per iniziare un viaggio esplorativo che lo porterà a far nascere se stesso» spiega Rossi. «Si tratta di una seconda nascita ancora più difficile della prima, che passerà dalle sfide evolutive che il ragazzo e la ragazza affronterà approdando sulle isole del Sé, dell'Amicizia, dell'Amore e del Desiderio. E come un artista, che trova un equilibrio tra forza e forma, l'adolescente dovrà rispondere alle domande "chi sono? Chi posso e chi voglio diventare?"».

Autostima in adolescenza: che ruolo ha nello sviluppo

La grande paura che aleggia in un adolescente è temere di non avere valore. «È il "mostro" dell'isola del Sé, che può diventare un buco nero che inghiotte tutto. Un ragazzo e una ragazza senza autostima possono finire per accettare come inevitabili situazioni inaccettabili. Il bullismo, un'amicizia disfunzionale, un amore tossico già in giovane età. E potrebbe non trovare il coraggio di cercare ed esprimere la propria bellezza e il proprio potenziale».

Autostima in adolescenza: le minacce

In adolescenza il tema dell'autostima si lega a quello del corpo. «Una sfumatura della paura di non avere valore è la paura di essere brutti, che nasconde il timore di non poter essere amato da nessuno.

Qui la lezione d'amore decisiva che dobbiamo trasmettere ai nostri ragazzi è che la bellezza non è nel corpo, nell'oggetto firmato né nell'idolo della ricchezza. La bellezza è il segno di poesia, giustizia e cura che proviamo a lasciare nel mondo. In una società sempre più narcisista, edonista e sbilanciata su una forma e un'immagine senza forza e sostanza, la vera bellezza è la forza del segno, la passione, l'amore, l'empatia, la cura che ciascuno cerca di mettere nella propria vita».

Perché gli adolescenti non si piacciono

La sofferenza legata alla bellezza, salvo casi rari, non nasce in famiglia ma nella "società della luce". «Instagram è un social dove le forme e i corpi sono perfetti. È manifestazione esemplare della società della prestazione, che è estremamente aggressiva rispetto al Sé perché, attraverso il disprezzo del loro corpo, deposita nel cuore dei nostri figli il senso di inadeguatezza. Like, visualizzazioni e commenti sono per i nostri figli una tagliola per l'autostima, perché da metriche del successo diventano metriche della vergogna prestazionale». E la vergogna è una delle emozioni più distruttive, che rischia di attivare meccanismi di fuga come pensieri suicidi, hikikomori, autolesionismo, droga. «Se un tempo le sostanze servivano per sballarsi, oggi sono anestetici per non sentire il proprio sentire, ovvero la propria disistima e il disprezzo che è cresciuto dentro di sé».

2 lezioni d'amore per un figlio adolescente

Nel suo libro Stefano Rossi suggerisce alcune lezioni d'amore, metafore basate sull'educazione emotiva che aiutano gli adolescenti, ma anche gli adulti stessi, a sviluppare il compito più importante della vita: volersi bene. «La prima amicizia da coltivare è quella con noi stessi. È la forma più importante di prevenzione dei comportamenti a rischio che tutti i genitori temono».

  1. La vera bellezza. Per disinnescare il pensiero di non essere all'altezza, in una società in cui tutto è apparenza e immagine, trasmettete che «la vera bellezza è sostanza e forza.

    Sono i segni di amore e di empatia che lasciamo nelle persone che incontriamo».

  2. Il bullo interiore. Il bullo più terribile si annida in noi. «Nel nostro dialogo interiore, nei casi di disistima, c'è un bullo distruttivo che ci mortifica e umilia. Ci dice che non ce la faremo, che non meritiamo di essere amati, che ci fa perdere speranza. La strategia da insegnare è riconoscere la voce del bullo interiore, per trasformarla nella voce empatica di un buon amico interiore. Non uno che ci dice che siamo sempre perfetti e che ci rende arroganti, ma che ci incoraggia, aiuta a rialzarci e che sa riconoscere i nostri meriti quando riusciamo in qualcosa di bello».

L'intervistato

Stefano Rossi (www.centrodidatticacooperativa.it) è uno psicopedagogista scolastico tra i massimi esperti di didattica cooperativa ed educazione emotiva di bambini difficili e ragazzi a rischio. Ha ideato il progetto di contrasto alla dispersione scolastica chiamato Metodo Rossi della Didattica Cooperativa®. È autore di una trentina di testi, tra cui "Mio figlio è un casino" (Feltrinelli, 2022) e "Lezioni d'amore per un figlio" ((Feltrinelli, 2023 - disponibile da agosto nelle librerie e online). È attivo su Facebook con la sua pagina "Stefano Rossi Didattica Cooperativa".

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