Tra le tante sfide che si pongono i genitori, quella di crescere bambini sicuri è senz'altro la più motivante. E anche la più difficile: l'autostima è un percorso che si fa insieme e non soltanto un cammino che interessa i figli. Il rischio dietro l'angolo è diventare genitori elicottero, che non si rendono conto di essere un limite alla libertà e alla crescita dei bambini ma credono di aiutarli facendo le cose al posto loro. Come motivare i bambini tutti i giorni a essere se stessi, a dire quello che pensano, come aiutarli in pratica a costruire un universo fatto di certezze che pure li spingono ad esplorare il mondo, pur sapendo di poter tornare sempre "alla base" con metodi educativi efficaci?
Come motivare i bambini tutti i giorni (senza diventare genitori elicottero)
Rafforzare l'autostima nei bambini significa anche lavorare su se stessi, se si è un genitore. E fare un passo indietro quando è necessario, anche se si tratta di lasciarli sbagliare. Un percorso difficile, che però non è impossibile da intraprendere. Grow by WebMD ha incrociato una serie di consigli di pedagogisti e psicologi per crescere bambini motivati senza asfissiarli, essere troppo presenti o, peggio, fare le cose al posto loro.
Mostrare, non fare
L'esempio è la migliore forma di insegnamento. Il fare al posto dei bambini, invece, implica che questi si sentano protetti in un guscio in cui non necessariamente devono passare all'azione. Un meccanismo che, a lungo andare, deteriora l'autostima.
Rispondere alle loro domande
In un recente articolo del New York Times dal titolo "Se tuo figlio continua a chiedere Perché, tu rispondi" si rivelava il potere di crescita e apprendimento nascosto dietro una domanda (e una risposta) alle domande dei piccoli. La fase dei perché dei bambini è una fonte inesauribile di sapere per loro, ma anche un modo per misurarsi con i propri limiti (e perché no, anche con la pazienza) per i genitori.
Il tempo insieme
La ricerca pubblicata sul Journal of Economic Perspectives che si chiama "Parental Education and Parental Time With Children" punta sul potere del tempo genitori-figli come fonte di crescita e motivazione per questi ultimi. E non è la sola a mostrare, con esperimenti e sondaggi mirati, di quanto trascorrere del tempo di qualità in compagnia di mamma e papà faccia sentire i bambini più motivati, sicuri, sereni.
Non usare cibo (o giochi) come premio
Ci sono dei premi, come i regali per la pagella, che possono essere motivati da un risultato raggiunto. Ma gratificare i bambini con cibo, dolci o altri piccoli regalini ha lo stesso effetto sulla loro autostima? Non sempre. Anzi, secondo un articolo pubblicato su Psychology Today motivare i bambini senza ricompense è una grande sfida, ma opera anche un condizionamento che i bambini tendono poi ad associare a tutte le loro azioni, anche quelle che in realtà sono "gratuite" e dovrebbero partire spontaneamente.
Gratificare lo sforzo, non solo il risultato
In questo quadro la ricompensa non funziona anche perché, per motivare i bambini, gratificare i loro sforzi (pur se non sono stati positivi) è il primo passo per farli sentire capiti. Non solo il risultato, ma anche il viaggio compiuto per arrivarci - in qualsiasi forma si configuri - è importante per il bambino.
Scoprire insieme nuove fonti di ispirazione
Leggere libri, scoprirci dentro figure ed esempi altri, rispetto a quelli che i bambini hanno in famiglia, è il primo passo per ampliare le fonti di "ispirazione". Un meccanismo di crescita che vale non solo per i figli ma anche per i genitori, che si misurano con nuovi modelli non solo educativi ma anche sociali.
Fonti per questo articolo: New York Times "If Your Kid Keeps Asking 'Why,' Give Them an Answer"; Journal of Economic Perspectives, "Parental Education and Parental Time With Children"; Psychology Today, "Motivating Children Without Rewards"