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Vacanze in famiglia: consigli per non litigare

di Zelia Pastore - 02.08.2019 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Essere flessibili, aperti e morbidi, pianificare con intelligenza, predisporre a priori una meta sensata e ritagliarsi un minimo di spazio per sé, per tornare dal partner (e dai figli) ricaricate e piene di energia: i consigli della psicoterapeuta Francesca Cenci per la tenuta della coppia durante le vacanze

In questo articolo

Abbiamo fatto le tacche sul muro per conteggiare i giorni che ci separavano dalle spiagge (o dalle valli verdi) siamo andate con i saldi a comperare bikini, parei e abitini per rinverdire la passione di coppia e da settimane abbiamo le valigie dei bambini pronte per salpare verso le agognate vacanze.

Tutto sembra organizzato alla perfezione, ma ricordiamoci che a rovinare le ferie solitamente non sono i costumi di una taglia troppo piccola ma un'incomprensione con il partner che si potrebbe trascinare lungo tutto il periodo di meritato riposo. Con l'aiuto della psicologa e psicoterapeuta Franesca Cenci, autrice del libro "Due cuori e una famiglia - come far sopravvivere la coppia quando nasce un figlio" vediamo cosa possiamo fare noi per disinnescare eventuali mine vaganti.

Scegliere una meta di compromesso fin da subito

Per evitare i “te l’avevo detto, qui piove sempre”, la cosa da fare a priori è scegliere una meta che abbia un senso per tutti i componenti della famiglia: se tutti sono a loro agio, la coppia avrà meno occasioni di discussione.

“La prima mossa da mettere in campo è trovare una meta giusta, che vada bene per tutti, che possa essere “comoda”: il benessere di coppia e l’intimità si ritrovano se non si è distrutti dalla fatica o stressati dalle mille attività fatte in giornata per star dietro alle esigenze dei piccoli. Consiglio di trovare location che offrano opportunità di svago per bambini e adolescenti, come i villaggi”. Se ci sono degli spazi dedicati e stimolanti per i piccoli, anche i “grandi” avranno un momento di pace per guardarsi negli occhi. Fondamentale è anche che sia lei che lui mettano sul tavolo i loro reali desideri: “La parola d’ordine è esternare le necessità, condividerle e confrontarsi: è una delle prime vacanze con il bambino? vogliamo andare in campeggio comunque? Non è importante la destinazione finale, che dipende dai gusti e dalle attitudini di ogni coppia, l’importante è partire concordi su dove si sta andando”.

Avere aspettative sensate

Un altro buon modo per preservarsi da litigi inutili è avere delle aspettative sensate sulla vacanza: “Se delle ferie abbiamo una visione in partenza disincantata e lucida, potremo trarne il massimo beneficio e soprattutto potremo evitare di rimanere delusi, frustrati e quindi inclini alla lite” avverte Francesca Cenci. Dopo un anno di lavoro non è previsto lanciarsi su un lettino in riva al mare e rimanere immobili per 15 giorni: è un’aspettativa irreale. Ma fare passeggiate sul bagnasciuga al tramonto con il marito o lunghe sessioni di partite con le biglie in spiaggia è un modo comunque bello per passare le vacanze. Dal momento in cui ci sono dei bambini in viaggio con noi, bisogna mantenersi “molto flessibili, aperti e morbidi: bisogna tener conto che ci possono sempre essere imprevisiti, ritardi e cambiamenti di programma. Quando si hanno dei bambini, nessun planning è definito una volta per tutte. Se partiamo con questa consapevolezza, ci mettiamo già al riparo da discussioni evitabili”.

Mai darsi per scontati

Una regola fondamentale (da tenere a mente non solo in vacanza) è che il partner non va mai dato per scontato: “La vita di coppia va sempre coltivata e difesa, anche con i figli al seguito. Ovviamente più crescono e più ritagliarsi lo spazio per la cena a lume di candela è facile, ma l’attenzione per l’altro bisogna averla sempre”. Basta mettersi un vestito elegante, dare un’attenzione in più, sorprendere con la colazione a letto: “più momenti belli di coppia ci saranno, meno litigi si creeranno”.

Non trascuriamo la solitudine

Altro escamotage per scansare gli scoppi d’ira è ritagliarsi dei momenti di solitudine, dedicati solo a se stessi. “Avere dei momenti di decompressione è fondamentale per il proprio benessere psicofisico” avvisa Francesca Cenci. Che sia una nuotata, la lettura di un libro in solitaria, una corsa rigenerante al tramonto o una telefonata ad un’amica di 10 minuti poco importa: più relax uguale meno scontri.

Difendete questi spazi per il bene della vostra relazione.

Non forzare i limiti

Soprattutto quando si viaggia con bambini piccoli, è fondamentale tenere a mente alcuni accorgimenti, per evitare situazioni di tensione e stress che inevitabilmente si ripercuotono sulla coppia. “Se i figli sono piccoli, io consiglio sempre di evitare viaggi in macchina sfiancanti o voli transoceanici. I bambini non sono bagagli né trofei da esibire, ma persone da rispettare. Non ci si deve privare delle esperienze che si facevano in coppia prima dell’arrivo dei pargoli, ma bisogna necessariamente adattarle alle loro esigenze” spiega Francesca Cenci. “Quando si effettuano gli spostamenti, bisognerebbe dare ai piccoli il maggior numero di comfort possibili: libretti, musica, l’oggetto transazionale”. Se i figli fanno un viaggio sereno, i motivi di attrito tra mamma e papà si riducono sensibilmente.

Prevenire è meglio

Le mamme si sa sono tendenzialmente più “previdenti” dei papà: per fronteggiare le piccole emergenze e farsi trovare sempre pronti, scardinando così altri possibili fronti di lite, l’ideale è “avere sempre con sé una piccola borsa delle emergenze, con dentro termometro, tachipirina et similia: sono gli accorgimenti più banali, ma averli in borsa è sempre rassicurante”.

Rispettare gli adolescenti

Per chi ha figli adolescenti, i motivi di lite di coppia potrebbero essere molteplici: “Se chiedono di andare in un luogo dove sanno di trovare delle attività per loro interessanti, o di portarsi dietro un amico in vacanza, ove possibile cerchiamo di assecondarli: io in questi casi consiglio di tenere in gran conto i desideri dei figli, è giusto e corretto metterle davanti a quelle dei genitori, ovviamente nei limiti del possibile e del rispetto reciproco. Portarsi un adolescente arrabbiato in vacanza per 10 giorni scatenerebbe inevitabilmente litigi tra i genitori, oltre che con il figlio” conclude Francesca Cenci.

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