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Come superare gli stereotipi di genere alla scuola primaria e all’infanzia

di Stefano Padoan - 19.07.2022 - Scrivici

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È difficile non trasmetterli, anche inconsciamente, ai propri figli. Ecco i consigli dell’esperta per come superare gli stereotipi di genere a casa e a scuola

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Come superare gli stereotipi di genere alla scuola primaria e all’infanzia

Gli stereotipi di genere, ovvero quelle convinzioni che assegnano a maschi e femmine ruoli e caratteristiche predefinite, permeano la nostra cultura. Per questo anche i genitori e gli educatori più attenti non possono fare a meno, seppur in parte, di trasmetterli senza volerlo ai più piccoli. Ecco i consigli di Silvia Iaccarino, formatrice e psicomotricista, per provare a superare gli stereotipi di genere con i bambini alla scuola primaria e all'infanzia.

Stereotipi di genere: cosa sono e come nascono

«Gli stereotipi di genere - spiega l'esperta - sono un insieme di credenze sul maschile e femminile condivise dalla cultura di riferimento». Possono dunque essere diverse da cultura a cultura: ad esempio a uomini e donne sono attribuite caratteristiche e prerogative diverse in Italia, Giappone o Arabia Saudita, sebbene «la categorizzazione di genere abbia dei caratteri abbastanza trasversali, come l'idea che quello femminile sia il "sesso debole": in generale, al maschio si associano concetti di forza, coraggio, intraprendenza, aggressività e alla donna irrazionalità, tenerezza, sensibilità, capacità di cura».

Gli stereotipi, in generale, nascono sostanzialmente per l'esigenza del nostro cervello di risparmiare energie cognitive, ridurre la complessità, processare le informazioni esterne più velocemente: «Funzioniamo così e, nel tempo, abbiamo strutturato le nostre società attorno a queste semplificazioni. Gli stereotipi sono insostenibili quando toccano il piano personale e relazionale, perché impoveriscono l'incontro e riducono l'altro a pochi tratti superficiali».

Stereotipi di genere nelle relazioni educative

Il problema principale degli stereotipi risiede nel fatto stesso di attribuire luoghi comuni in modo arbitrario: «Al di là che siano vere o false, ancora prima del contenuto, sono generalizzazioni che vanno a categorizzare e imbrigliare ogni persona, in questo caso sulla base del genere cui appartiene, dentro un'idea preformata e quindi di per sé limitata e fallace. A livello educativo uno degli effetti deleteri degli stereotipi sui nostri figli - ma anche su noi adulti – riguarda la limitazione verso una reale conoscenza dell'altro, e l'illusione di poter capire le persone a prescindere.

Gli stereotipi portano a non vedere l'altro per quello che è, a un approccio con poca curiosità e apertura verso l'altro. Inoltre, limitano l'altrui libertà d'espressione e quella dei nostri stessi figli: sopraffatti dalle caratteristiche desiderate e che la società si aspetta da maschi e femmine, se bambini e bambine/ragazzi e ragazze non dovessero allinearsi a questi, potrebbero sviluppare una scarsa autostima, un senso di inadeguatezza e inefficacia, difficoltà nella realizzazione personale».

Educazione di genere: da dove partire

Essendo di natura sociale e culturale, gli stereotipi di genere sono inevitabilmente reiterati anche negli stili educativi e nelle relazioni tra adulti e bambini che, più o meno esplicitamente e inconsciamente, trasmettono cose diverse ai bambini e alle bambine. «Una recente ricerca ha mostrato come, di fronte a una bambina vestita da maschio e un bambino vestito da femmina, le persone non si ponessero nemmeno la domanda su cosa interessasse loro offrendo direttamente giochi da maschio o da femmina a seconda delle loro apparenze. Siamo talmente immersi in questi preconcetti che è difficile, anche per il genitore più attento, non esserne influenzato. Prima ancora che il bambino nasca, lo stesso desiderio di "volere un bambino o una bambina" è frutto dell'idea che abbiamo di come sarà nostro figlio sulla base del suo genere. E sempre su questa base arrediamo la cameretta, compriamo giocattoli e vestiti. Chiediamoci cosa visualizziamo, cosa sogniamo, cosa proiettiamo sul nostro futuro figlio o figlia e ci accorgeremo di essere costantemente ostaggio degli stereotipi di genere».

Come superare gli stereotipi di genere alla scuola dell’infanzia

Lo stereotipo si insinua da quando il bambino e la bambina vengono al mondo, e successivamente è dai 3 anni che si forma una più compiuta idea del maschile e femminile: «Nei primi 6 anni, bambini e bambine assorbono ogni elemento che contribuisce a costruire cos'è il maschile e il femminile, tendono a farlo proprio e iniziano loro stessi a muoversi in quelle cornici.

Nella loro ricerca di identificazione sessuale, infatti, si rivolgono facilmente allo stereotipo per avere una guida riguardo gli aspetti caratteristici del genere e per riconoscersi come tali».

Di seguito alcune indicazioni utili (ma non certo esaustive) trasversali a tutte le età, fin dai primi mesi di vita:

  • Rendetevi consapevoli. A volte non riconosciamo nemmeno di agire in accordo agli stereotipi: «Invece, anche in cose superficiali come gli acquisti, se non conosciamo bene il bambino/la bambina o lui/lei non sa ancora esprimersi nelle proprie preferenze, ricorriamo ad essi per procedere. Ma un vestito blu o rosa, un fiore, un ricamo non è che vada incontro a un reale bisogno del bambino o della bambina: piuttosto, ne orienterà i gusti futuri».

  • Presentate i giocattoli in modo neutro. Non è facile, perché ancora oggi le pubblicità sono fortemente connotate nei colori e nei concetti di forza/velocità per i maschi, cura/gentilezza per le femmine. «Per esempio, le Loose parts sono materiali neutri e non stereotipati, così come i travestimenti se mettete a disposizione ogni tipo di indumento. E speriamo non siate tra quelli che vanno in difficoltà se vedono un bambino giocare con una bambola o danno del "maschiaccio" a una bambina che gioca a pallone».

  • Se hanno fratelli e sorelle. Vigilate rispetto a come vi ponete (tono di voce, gesti, posture, mimica, etc) e che aspettative avete nei confronti di vostro figlio maschio e di vostra figlia femmina. «Fateci caso: riprendete le stesse cose quando avete di fronte un bambino o una bambina?».

  • Siate d'esempio. «Nei primi anni di vita gioca un ruolo fondamentale il modeling, ovvero ciò che bambini e bambine osservano nel mondo degli adulti, nell'esempio che trasmettiamo loro».

Come superare gli stereotipi di genere alla scuola primaria

Come superare gli stereotipi di genere alla scuola primaria?

  • Attenzione alle parole. "I maschietti non piangono" o "Sei una femminuccia e devi aiutare in casa" non sono purtroppo frasi sparite dal nostro repertorio. Vi sono però anche modalità di comunicazione meno evidenti, come ad esempio porre certe domande ai figli maschi e altre alle figlie femmine: «Non ci sono differenze di genere in termini di interessi e sensibilità, ma è la cultura a portarci a indugiare su aspetti diversi nel dialogo con bambini e bambine, privando così l'altro genere dell'opportunità di misurarsi con tutti gli aspetti della vita: alle femmine tendiamo a chiedere più degli aspetti relazionali ed emotivi della giornata ("Con chi hai giocato? Ti trovi bene con la tua nuova amica?") e ai maschi gli aspetti più performativi ("Che gioco hai fatto?" Hai vinto?"). Chiedetevi: se mio figlio fosse dell'altro genere, mi porrei nello stesso modo?».

  • Attenzione alle aspettative. I maschi possono essere tanto sensibili quanto le femmine e queste ultime possono essere tanto coraggiose e intraprendenti quanto i maschi. Un bambino può essere interessato alla poesia e una bambina appassionata di matematica. Il problema è che ce lo si aspetta meno. Genitori ed insegnanti dovrebbero essere pronti ad accogliere le peculiarità di ciascuno ed a gestire la propria eventuale "delusione" se il loro figlio maschio mostrerà di non apprezzare gli sport competitivi o preferire materie artistiche e umanistiche rispetto a quelle tecniche, e viceversa».

  • Valorizzate i loro interessi. Educate bambini e bambine ad esprimere le loro preferenze, anche se contrastano con gli stereotipi: «Per fare ciò serve essere accoglienti e curiosi verso qualsiasi richiesta già nei primi anni di vita, ma dal periodo della scuola primaria sicuramente bambini e bambine sono più in grado di esprimere i propri bisogni e inclinazioni.

    Poiché lo stereotipo annulla la soggettività, sarebbe importante chiedersi "A mio/a figlio/a cosa interessa davvero?" Interrogatevi quando andate a comprare qualcosa ma anche quando fate un regalo, oppure quando suggerite ad altri un regalo per lui o lei».

  • Reggete alle pressioni esterne. Non viviamo su un'isola, e talvolta anche delle sane intuizioni possono poi scontrarsi con un ambiente esterno che va in controtendenza: «Preparatevi a ricevere qualche occhiata critica se fate un regalo non stereotipato al figlio di un'amica, ma anche a supportare vostra figlia che vi racconta di essere stata presa in giro perché è andata a scuola con la maglietta "da maschio" che aveva scelto di indossare».

L'intervistata

Silvia Iaccarino, formatrice e psicomotricista, è fondatrice di Percorsi formativi 06. Da quasi 20 anni opera in ambito educativo come formatrice e supervisore per educatrici, educatori e insegnanti nonché come consulente educativa per genitori, in particolare rispetto alla fascia 0-6 anni. Svolge inoltre percorsi psicomotori con bambini e bambine al nido e alla scuola dell'infanzia.

 

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