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Consigli per diventare genitori più consapevoli

di Sara De Giorgi - 21.01.2024 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Si può diventare genitori più consapevoli? Certamente sì, perché il benessere emotivo dei genitori rende più sereni anche i figli. Nell'articolo troverete alcuni consigli utili al riguardo.

In questo articolo

È possibile diventare genitori più consapevoli e, dunque, più equilibrati? Sicuramente sì, e ciò giova anche alla serenità dei figli.

La scrittrice Elena Zauli, nel suo nuovo libro Crescere insieme. Genitori più consapevoli, figli più sereni. Dall'infanzia all'età adulta (Red edizioni, pp. 112) guida il lettore attraverso un percorso di consapevolezza focalizzato sul benessere psicologico dei genitori, partendo dal presupposto che non si può pretendere di gestire le emozioni dei figli se si è in difficoltà con le proprie, e offre spunti di riflessione e strumenti per crescere insieme.

Secondo l'autrice un tempo gli aspetti emotivi della genitorialità non erano contemplati e andava bene così. Oggi, grazie alle ricerche nel campo della psicologia e delle neuroscienze, si è compreso quanto sia importante accompagnare un figlio nel suo sviluppo psicologico, sostenerlo, accogliere le sue fragilità. Per questo motivo il benessere psicologico dei genitori è fondamentale.

Elena Zauli, psicologa clinica, psicoterapeuta e terapeuta Mindfulness, ha vissuto tra Milano, New York e Ibiza. Mamma di due figli, ha fondato Uno Psicologo Online, piattaforma specializzata in problematiche dell'adolescenza, della famiglia e della coppia. L'abbiamo intervistata per chiederle alcuni consigli per diventare genitori più consapevoli.

"Crescere insieme", il libro

Elena Zauli spiega che l'idea di base del libro è abbastanza ambiziosa. «Faccio una premessa: io sono una psicoterapeuta con un approccio sistemico relazionale, e spiegato in modo semplice e sintetico, lavoro sulle dinamiche familiari.

Una delle teorie dell'approccio sistemico è che il paziente che viene in terapia non è "malato" in quanto tale, ma i suoi sintomi sono il portavoce di un sistema in cui è inserito, che sarebbe disfunzionale. Il paziente designato è chi manifesta il sintomo, ma è solo la punta dell'iceberg di un sistema che - in quel momento - ha qualche problema.

La mia ambizione era di scrivere un libro per non addetti ai lavori di psicologia, che facesse riflettere come le dinamiche familiari, le emozioni, i significati che si danno alle parole e ai gesti in famiglia, concorrano a costruire i comportamenti dei nostri figli. E come a volte per crescere un figlio, occorra prima di tutto prendersi cura del proprio benessere».   

Quali sono le maggiori difficoltà dell’essere genitori?

«Tantissime: noi genitori dobbiamo imparare a mettere da parte le nostre aspettative sui figli: dobbiamo imparare a lasciarli liberi di sbagliare, inciampare, cadere e lasciarli liberi di prendere la propria strada, anche se questo significa deluderci. Dobbiamo lavorare sulle nostre immaturità: siamo noi che ci dobbiamo far carico delle loro emozioni, non loro delle nostre. Parlo al plurale perché essendo anch'io genitore sono consapevole che è un lavoro molto difficile, che bisogna fare prima di tutto su se stessi». 

Perché il benessere psicologico genitoriale è così importante?

«Facciamo un esempio pratico: prendiamo un genitore che non è in grado di gestire la rabbia: come può pretendere che suo figlio, quando vive una frustrazione riesca a rispondere in una maniera adeguata? Come pensiamo che un figlio impari a gestire un'emozione che noi non sappiamo maneggiare?
 
Oppure pensiamo a un genitore ansioso che vede pericoli ovunque e teme che il figlio si ammali o si faccia male e questo lo porta a limitare le sue attività: il figlio crescerà con l'idea di essere fragile o che il mondo è molto pericoloso per lui. Per questo penso che i genitori per primi dovrebbero lavorare su se stessi, per stare meglio e di conseguenza crescere i figli con più consapevolezza». 

È possibile prendersi cura di sé stessi mentre ci si occupa dei figli?

«Si deve, è il modo in cui insegniamo ai nostri figli a prendersi cura di loro stessi».

Consigli per aiutare i genitori a ritrovare il proprio benessere emotivo

Elena Zauli ha identificato cinque consigli utili a rendere i genitori più consapevoli e stabili emotivamente.

  1. «Riconoscere che tutte le emozioni sono valide, e non è sbagliato provare emozioni che vengono definite generalmente negative.
  2. Le pratiche mindfulness sono molto utili sia per bambini che per adulti, se il bambino non ha voglia di farle, può utilizzarle il genitore per se stesso. 
  3. Riuscire a distinguere tra i bisogni del proprio figlio e le aspettative SUL proprio figlio. Eventualmente capire da dove vengono queste aspettative e perché stiamo chiedendo a nostro figlio di portarle a termine. 
  4. Occuparsi del proprio benessere emotivo: non significa essere genitori egoisti! 
  5. Perdonarsi i propri errori: non siamo perfetti, non esistono genitori perfetti, sbagliamo tutti».

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