ARTEMIDE
Dea della caccia e della luna (per i romani, Diana), è la slanciata e atletica figlia di Zeus e Leto e vagabonda nel folto della foresta con il suo seguito di ninfe e cani da caccia. È la personificazione dello spirito femminile indipendente: l’archetipo che rappresenta consente alla donna di cercare le proprie mete in un ambito di sua scelta. Le sue sono tutte le qualità idealizzate dei movimenti femministi: realizzazione, competenza, indipendenza dagli uomini e dalle loro opinioni. La donna-Artemide ha un grande senso di solidarietà con il genere femminile: come la dea, che si circonda di ninfe, considera l’amicizia con le altre molto importante. Difetti: potrebbe risultare un po’ intollerante nei confronti della vulnerabilità e a tratti spietata.
ATENA
La dea greca della saggezza e dei mestieri (nota ai romani come Minerva). Vergine, guerriera, patrona degli eserciti, nota per le sue soluzioni pratiche e le strategie vincenti. Come archetipo, è il modello seguito dalle donne razionali, governate dalla testa più che dal cuore. Chi non ha le sue caratteristiche di natura, può coltivarle con studio e lavoro. Gravita attorno a uomini di successo, ma non ha forti amicizie femminili. Difetti: non perde mai il controllo, non è molto in contatto con la sua parte emotiva e ha una grande capacità di “congelare” gli altri.
ERA
Maestosa e regale, dea del matrimonio e moglie di Zeus (dal quale veniva spesso tradita), per i romani Giunone. Il suo archetipo rappresenta il desiderio di essere moglie: la donna con un forte archetipo Era si sente incompleta senza un compagno (il modello nella realtà è rappresentato da Nancy Regan, moglie dell’ex presidente Usa), ed è capace di legarsi, essere leale e fedele, sopportare le difficoltà con il partner e superarle insieme. In generale non ha amiche donne: preferisce fare tutto con il marito. Difetti: se non è sposata, può sentirsi incompleta e fallita e se ha un marito “sbagliato”, potrebbe non riuscire a liberarsene.
AFRODITE
La più bella tra le dee (la Venere romana), dai capelli d’oro, il soggetto preferito di scultori e pittori (ricordiamo solo la “Nascita di Venere” di Botticelli). Figlia di Zeus e della ninfa del mare Dione, fu l’amante di molti Dei (due tra tutti Ermes e Ares). Le donne che hanno Afrodite come archetipo sono dotate di grande sex appeal e si innamorano molto facilmente (vedi Marilyn Monroe). Questa dea è una fonte immensa di cambiamento: attraverso di lei fluiscono attrazione, unione, incubazione di una nuova vita. Le donne Afrodite non sono interessate al lavoro ma solo agli uomini ed eventualmente ai figli. Difetti: il suo potere di far innamorare le persone potrebbe essere distruttivo.
DEMETRA
Divinità delle messi, presiedeva l’abbondanza dei raccolti: i romani la veneravano come Cerere. Quarta moglie di Zeus (Era fu la sesta e ultima), assieme a lui diede alla luce un’unica figlia, Persefone. È l’archetipo della madre: rappresenta l’istinto materno che si realizza nella gravidanza o nel dare agli altri nutrimento fisico e psicologico. Nei miti che la riguardano, è rappresentata come la più generosa delle dee. La donna Demetra non entra in conflitto con le altre donne, se non per i figli, e tende a dare priorità agli altri piuttosto che pensare a sé. Difetti: potrebbe creare una dipendenza ai figli “dalle sue sottane”.
PERSEFONE
O Proserpina, per i romani, figlia di Demetra. Viene rapita da Ade, il dio degli inferi, che la vuole in moglie, ma sua madre non si arrende e scende sottoterra a riprendersela: per tutto il resto della vita dovrà dividerla con il tetro cognato. Persefone e Demetra rappresentano un modello madre-figlia molto comune, dove la piccola è troppo legata alla genitrice per sviluppare un senso di sé indipendente. Con gli uomini, per l’archetipo Persefone è lo stesso: si fa bella per lui e si adatta ai suoi desideri. È molto sensibile e ricettiva. Sta bene con le altre donne, è la sorella di tutte e preferisce sperimentare assieme a loro piuttosto che da sola. Difetti: potrebbe attraversare periodi difficili e rischiare di vivere in un suo mondo parallelo, come la Laura della commedia di Tennessee Williams lo “Zoo di vetro”.