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Quali e cosa sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento e qual è la possibile prevenzione

di Viola Stellati - 01.11.2022 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Sono sempre di più i bambini italiani che soffrono di Disturbi Specifici dell'Apprendimento: cosa sono, come si manifestano e possibile prevenzione

In questo articolo

Disturbi Specifici dell’Apprendimento: possibile prevenzione

Può capitare che alcuni bambini sperimentino delle difficoltà legate alla lettura, alla scrittura e al calcolo. Quando questo succede, in medicina si fa riferimento ai Disturbi Specifici dell'Apprendimento, ma per la fortuna dei più piccoli e dei genitori esiste una possibile prevenzione.

Quali sono e come si manifestano i Disturbi Specifici dell’Apprendimento

Tra i Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) più diffusi troviamo dislessia, disortografia, discalculia e disgrafia, ossia problemi che interessano le abilità in modo significativo e circoscritto. Ciò vuol dire che lasciano intatto il funzionamento intellettivo generale, ma che allo stesso tempo rendono difficoltoso l'apprendimento del bambino.

Stando ai dati diffusi dal Ministero dell'Istruzione, nell'anno scolastico 2018/2019 per la scuola primaria si è registrata una percentuale di alunni con DSA sul totale dei frequentanti pari all'1,7% nel III anno, al 3,3% nel IV anno e al 4,2% nel V anno di corso della scuola primaria.

I Disturbi Specifici dell'Apprendimento, infatti, sono presenti soprattutto nei bambini delle elementari e, se non presi in tempo, possono portare a diversi disturbi di tipo comportamentale.

Una delle più grandi problematiche è che può succedere che si presentino in comorbidità: il disturbo di lettura, per esempio, può manifestarsi insieme a quello ortografico e così via, compromettendo la qualità della vita del bambino.

Cause e sintomi

Non esiste una risposta universale quando si tratta di cause dei DSA, ma la letteratura scientifica sostiene che la sua espressione sia mediata e modulata da diversi fattori ambientali.

L'evoluzione, invece, è condizionata da:

  • la gravità del disturbo;
  • i collegamenti tra difficoltà di scrittura, lettura e calcolo;
  • livello cognitivo e metacognitivo;
  • eventuale presenza di un disturbo psichiatrico;
  • compromissioni neuropsicologiche se presenti;
  • precocità e adeguatezza degli interventi;
  • risposte ambientali.

Per quanto riguarda i sintomi, alcune difficoltà che presenta il bambino possono costituire importanti indici di rischio:

  • aspetti meta-fonologici: denominazione di parole pocco chiara, scorretta identificazione dei suoni iniziali e finali delle parole etc;
  • linguaggio: problemi generalizzati;
  • motricità fine: intoppi nell'impugnatura della penna, difficoltà nell'utilizzo di oggetti come forbici etc;
  • coordinazione visivo-motoria: problemi nel disegno spontaneo e su copia, difficoltà nel fare i puzzle etc.

La possibile prevenzione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento

Fortunatamente, per i Disturbi Specifici dell'Apprendimento c'è una possibile prevenzione. La complessità più grande per metterla in atto è che molto spesso i genitori tendono ad associare il mancato successo in ambito scolastico del figlio alla sua pigrizia e svogliatezza.

Atteggiamenti che alle volte possono nascondere una forte frustrazione poiché i più piccoli sono consapevoli di non riuscire in quello che fanno.

I vari studi condotti nel corso degli anni mettono a disposizione dei possibili indicatori di DSA per ogni fase dello sviluppo che aiutano genitori e insegnanti a osservare il comportamento dei bambini ed, eventualmente, intervenire.

La prima cosa da fare, in questo senso, è monitorare i bambini che a partire della scuola dell'infanzia presentano un ritardo di linguaggio e altre difficoltà riscontrabili nelle normali attività prescolari. La prevenzione dei Disturbi specifici dell'Apprendimento è infatti fondamentale in quanto permette di attuare un intervento precoce in grado di ridurre al minimo, o a non far manifestare, le possibili problematicità in fatto di apprendimento.

Riconoscendo i sintomi sin dall'asilo, potrebbe risultare non necessario l'aiuto di uno specialista. Questo perché potrebbe bastare un intervento didattico mirato da fare a scuola con gli insegnanti e a casa con i genitori.

Tutto ciò, però, spesso non è abbastanza per i bambini dalla terza primaria in su in quanto, a partire da questa età, non si parla più di prevenzione ma di vera e propria diagnosi di DSA. Con il passare del tempo, infatti, la carenza di sviluppo diventa sempre più severa. Una situazione che può verificarsi per 3 motivi principali:

  • alcuni apprendimenti dipendono dagli altri;
  • effetti negativi tra insuccessi scolastici e difficoltà di apprendimento;
  • il ritardo nell'intervento sì è trasformato in una componente dello stesso problema di apprendimento.

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