Dormire nel lettone con i nonni
Quel che in alcune culture orientali è considerata una consuetudine, riceve solo da tempi recenti sempre maggiore attenzione anche nei Paesi occidentali: si tratta del co-sleeping, la condivisione dello spazio nanna tra bambino e genitori. Più raramente nelle linee guida sul sonno sicuro e sui benefici di questa pratica si fa esplicito riferimento al dormire nel lettone con i nonni. Come mai? Esistono differenze o peculiarità? Ne parliamo con Francesca Lesmo, psicologa psicoterapeuta e sessuologa, founder dello Studio Lesmo.
Dormire nel lettone con i nonni: cosa dice la psicologia? Si o no?
Le evidenze da parte della comunità scientifica aumentano: il co-sleeping migliorerebbe la qualità dell'allattamento al seno e ne gioverebbe anche la relazione di attaccamento mamma-bimbo.
Benefici inapplicabili al co-sleeping coi nonni. Cosa dice la psicologia a riguardo?
"I vantaggi che anche l'American academy of pediatrics attribuisce al co-sleeping sono validate riferite a questa pratica quando si riferisce alla gestione del sonno del bambino nel suo primo anno di vita – esordisce Lesmo -. Ma se da un lato le evidenze pongono dei limiti rispetto al periodo in cui i benefici del co-sleeping sono ben accettati, d'altra parte assistiamo, anche in Italia, a una tendenza a protrarre il periodo in cui i bambini dormono nel lettone: tendenzialmente si prosegue fino all'inizio della scuola dell'infanzia ma in qualche caso si va oltre, fino anche al passaggio nella scuola primaria".
"Questo quadro, con la specifica che non intendiamo qui associare anche la casistica per cui il bambino, nel cuore della notte si trasferisce dal suo lettino al lettone, è quello su cui ragionare per la condivisione del letto con i nonni: se il bambino è già abituato in famiglia al co-sleeping, potrà trovare consequenziale dormire nel lettone anche con i nonni. Il bambino necessita di una routine rassicurante per il suo addormentamento e, nelle fasce d'età sopra riferite, non vi sono elementi per dire che ci sia qualcosa di sbagliato.
Certamente va accolto il bisogno di attaccamento che il bambino a modo suo richiede in un momento importante come quello dell'addormentamento. La sua richiesta di dormire con un adulto non va visto come un possibile vizio che stiamo dando o un capriccio da contenere. Rassicurare e accogliere un bisogno del bambino migliorerà la sua capacità di autonomia anche nel suo progressivo percorso di crescita e separazione".
Due clausole perché il co-sleeping non sia una pratica sbagliata:
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Va preservata la qualità del sonno. "Il sonno è fondamentale per una buona crescita: durante specifiche fasi del sonno nell'organismo assistiamo a un maggior afflusso dell'ormone della crescita, ad esempio. Nella terza età, al contrario, sappiamo quanto i disturbi del sonno siano più comuni e più impattanti. Il bambino che ha bisogno di un sonno tutelato secondo i principi di igiene del sonno potrebbe trovare difficoltà nel dormire accanto a qualcuno con un sonno peggiore (dovuto ad esempio alla necessità di alzarsi per recarsi in bagno più volte nella notte, a problemi di russamento, a risvegli frequenti o altre forme di insonnia)".
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Il bambino è avvezzo all'accudimento da parte dei nonni. "Un bambino che va a dormire da nonni che non vede mai, della cui compagnia non è abituato, difficilmente accetterà di dormire con i nonni, soprattutto condividendo con loro lo spazio per il sonno. Con l'addormentamento, infatti, nei piccoli si smuovono le prime angosce da separazione o qualche turbolenza nel sistema di attaccamento. Per questo i nonni devono essere figure di riferimento".
Dormire nel lettone con i nonni: fino a che età non crea problemi nella crescita?
Dormire nel lettone con i nonni: fino a che età non crea problemi nella crescita?
"Da un punto di vista fisico, le tappe del bed sharing sono uguali sia che il bimbo dorma nel lettone dei genitori, sia che lo faccia nel lettone dei nonni – prosegue la psicologa -.
Sul piano psicologico qualche differenza si crea nel dormire nel lettone dei nonni: intorno ai 3 anni sarebbe utile ricreare uno spazio personale per il bambino che già sta vivendo un passaggio di autonomia e sarà perciò in grado di tollerare un grado di separatezza in più".
Room sharing
"Un passaggio intermedio che possa agevolare adulti e bambini può essere il room sharing, ossia condividere la stanza pur rimanendo su letti diversi: sarebbe così preservato il buon sonno di adulto proponendo al contempo un graduale distacco".
Gli errori dei nonni: dormire nel lettone con i nipotini può essere rubricato come errore?
"Quando si verifica una forzatura a una vicinanza è sempre una forma di violenza" chiarisce Francesca Lesmo. "Quando li costringiamo a una prossimità affettiva con qualcuno, dovremmo immaginare prima a come staremmo noi in quella circostanza. Questa pratica, se vissuta come imposizione dal bambino, è un errore".
"Ammettiamo, ancora, che molto spesso i nonni, in maniera bonaria e spontanea, commettono di frequente un grande errore, ossia tendono a ritardare l'autonomia dei bambini. I nonni concedono più regressioni: con loro si può usare il biberon più a lungo; da loro ci si fa vestire e pettinare invece che farlo da soli. Piccole concessioni possibili perché i nonni generalmente non devono porsi il tema dell'autorità e si permettono deroghe educative che non hanno impatti particolarmente gravi.
Qui è importante che i nonni e i genitori si alleino sui bisogni fondamentali del bambino e che nonno e nonna facciano lo sforzo di soddisfare primariamente i bisogni dei nipotini, prima che i loro".
Qualche piccola deroga
"Sulle questioni meno importanti invece, escludendo dunque l'igiene del sonno, l'alimentazione e la regolazione degli sfinteri, trasgredire è anche divertente. È del resto anche vero che i genitori stanno affidando il loro bambino ai nonni, quindi nella consapevolezza che nella loro responsabilità, i nonni possono svolgere il loro ruolo con fantasia e autonomia".
Dormire nel lettone con i nonni: si può essere più indulgenti in caso di genitori separati?
Si può essere più indulgenti sul tema "nonni e lettone" in caso di genitori separati?
"Il rischio di ipercompensazione nelle situazioni di separazione tra genitori è alto – commenta la psicologa -. La tentazione di sovrapporre i piani e tentare, ciascuno nel proprio ruolo di colmare il vuoto del genitore in quel momento assente è alto. Il rischio però è di confondere il bambino che, al contrario, ha necessità di riconoscere e sentirsi rassicurato dai diversi ruoli che gli adulti intorno a lui rappresentano. Un figlio di genitori separati continua ad avere due genitori e nessuno dovrebbe preoccuparsi di sostituire nel suo tempo col piccolo una figura che non rappresenta. Questo vale anche quando i bambini di genitori trascorrono la notte dai nonni, valgono le stesse regole, e le stesse piccole occasioni di trasgressione".
L'intervistata
L'intervistata è Francesca Lesmo, psicologa psicoterapeuta e sessuologa, founder dello Studio Lesmo e tra i fondatori della piattaforma Sblam Life, un portale gestito da clinici per fornire supporto e competenza a favore del benessere mentale, emotivo e relazionale.