Educazione empatica per genitori e insegnanti
Si parla spesso di educazione emotiva e genitorialità positiva, ma per ragioni sociali e culturali i metodi per insegnare ai bambini a riconoscere e attraversare le emozioni sono ancora poco diffusi in famiglia e a scuola. E ciò lo si vede nel moltiplicarsi di comportamenti problema e nella fatica a rispettare le regole e gestire i conflitti. I consigli per un'educazione empatica li abbiamo chiesti allo psicopedagogista Stefano Rossi, autore di "Mio figlio è un casino" (Feltrinelli, 2022).
Educazione empatica: cos’è
L'educazione empatica ha l'obiettivo di insegnare ai bambini, soprattutto nei momenti di tempesta emotiva, l'arte di riconoscere, comprendere e attraversare emozioni difficili. «Tramite essa - spiega Rossi - genitori, educatori e insegnanti imparano ad essere porti sicuri per i bambini, instaurando con essi una relazione sia amorevole che autorevole».
E oggi essere autorevoli è difficile, tanto che ci troviamo di fronte a due modelli educativi che non trasmettono autorevolezza:
- Genitore/educatore zucchero filato. Colui che si affida all'idolo della felicità: ha un cuore aperto ed empatico e desidera il meglio per suo figlio. «L'errore però è che dà amore senza le regole. Senza di esse il bambino è angosciato e smarrito, per questo dare regole è un dono d'amore».
- Genitore/educatore sceriffo. All'estremo opposto c'è colui che si affida all'idolo della legge: cercando di fare il meglio per suo figlio, dà solo regole. «L'ambiente che crea però è un luogo freddo. Il bisogno primario di ogni bambino, in classe come a casa, è vedersi nello sguardo di chi educa e sentirsi amato».
Perché il mito delle regole associate al genitore sceriffo è anti educativo?
Risponde in questo podcast Stefano Rossi.
Educazione empatica: benefici in famiglia
È importante sviluppare l'educazione empatica a casa per tre ragioni:
- Insegna ai bambini il significato delle emozioni. «"Il cuore conosce ragioni che la ragione non conosce" diceva Pascal e soprattutto le emozioni difficili sono dei maestri interiori. Ogni emozione è un postino che ci recapita un messaggio per comprendere meglio noi stessi, il mondo e il nostro rapporto con esso».
- Fa crescere anche gli adulti. Avere un buon dialogo interiore è qualcosa che spesso manca anche agli adulti. «Insegnare dunque l'educazione empatica è un occasione per crescere insieme a loro nell'educazione del cuore».
- Valorizza il tempo. «L'educazione empatica ci ricorda plasticamente che, come diceva Heidegger, la materia di cui siamo fatti è il tempo. Tutti i modelli comportamentisti sono "pedagogie della velocità" che offrono soluzioni a comportamenti problema che sono solo scorciatoie illusorie. Qui invece viene chiesto di rallentare e "perdere tempo" con tuo figlio: il sedersi accanto è il gesto più profondo dell'educare».
Educazione empatica: benefici a scuola
Ogni classe e ogni gruppo di lavoro risente delle emozioni dei singoli.
Ci si può trovare di fronte a due estremi:
- Classi tempesta. Classi in cui si creano dinamiche esplosive e comportamenti oppositivi.
- Classi nebbia. Classi apatiche, dove i ragazzi sembrano non rispondere ad alcuno stimolo. È una nuova forma di oppositività tra preadolescenti e adolescenti.
Il mondo della scuola deve comprendere che è indispensabile che si occupi delle emozioni: «Già Freud diceva "le emozioni represse proliferano nel buio". Non si può esternalizzare la cosa allo psicologo scolastico; la dimensione emotiva deve entrare in classe altrimenti esonda in comportamenti esplosivi o in deficit di motivazione. Bisogna uscire dalla dialettica istruire/educare, ma comprendere che oggi il compito della scuola è prendersi cura». Offrire strumenti ai docenti per aiutare gli alunni ad attraversare le proprie emozioni ha un doppio valore.
- Sta alla base di una materia sempre più da valorizzare come l'Educazione Civica.
- Migliora l'apprendimento. La didattica e la partecipazione dei ragazzi beneficiano degli strumenti di educazione empatica.
Educazione empatica: fare squadra tra genitori e insegnanti
Le scuole oggi sono travolte dalle fragilità educative che si accumulano in famiglia e in altri luoghi di socialità e sono i luoghi dove spesso si manifestano le ferite emotive createsi altrove. Si moltiplicano infatti fenomeni autolesionistici o lesionistici come bullismo e cyberbullismo tra i più giovani. «Ecco perché è giunto il tempo di provare a ricucire il rapporto tra scuola e famiglia. In un momento di grande emergenza come quello attuale si attiva il "si salvi chi può" e scuola e famiglia si attaccano a vicenda. Invece l'unico modo di pensare a una soluzione è arrivare alla comprensione condivisa dell'importanza delle emozioni, belle e brutte, nell'educazione dei nostri ragazzi».
Come può un genitore essere autorevole ed empatico allo stesso tempo?
Consigli pratici di educazione empatica
Alla base del metodo di educazione empatica c'è l'idea che ogni bambino e ogni classe sia un veliero, guidato da un piccolo timoniere che pensa e spinto dalle grandi vele delle emozioni.
Governarle è difficile, e per questo genitori e insegnanti devono essere dei "porti sicuri": «Non campane di vetro dove tenere al sicuro (ma insicuri) i bambini, ma strumenti di coraggio per alimentare il loro desiderio di prendere il largo». Di fronte a un "comportamento tempesta" (forti emozioni difficili, in cui il timoniere perde il controllo delle vele), mettete in atto questi passaggi:
- Sedetevi accanto. «Quando accettate di perdere tempo con un bambino, gli state dicendo tre cose a livello affettivo: "tengo a te"; "credo in te"; "ci sono per te"». Fatelo dunque anche se siete stanchi dalla giornata o se siete in affanno per gli impegni che vi attendono.
- Parlate dell'emozione che sta provando. Un errore è provare a parlare direttamente alla testa del bambino con direttive come "fai questo, smettila di fare quell'altro". «Fate parlare il bambino dell'emozione che prova: dite con tono calmo e rassicurante "Ti vedo molto arrabbiato, mi aiuti a capire cos'è successo?"; oppure per i bambini più piccoli: "Sai che quello che stai provando si chiama rabbia?". Date modo al timoniere di risvegliarsi e analizzare quel che è successo: "Sai che la rabbia è la nostra reazione a un'ingiustizia?". Se si tratta di tristezza, spieghiamogli che è l'emozione che ci ricorda quanto teniamo alle persone, oggetti o idee che amiamo».
- Legittimate l'emozione ma non il comportamento. Quando il bambino ha raccontato l'accaduto, parlate alla testa. «Fategli capire che non stanno provando nulla di sbagliato, anche se sembra una cosa brutta come la rabbia o tristezza: "hai diritto ad essere arrabbiato per quello che è successo / hai il diritto di piangere". Dovete però allo stesso tempo essere custodi della non violenza: "non hai però il diritto a esternare la tua rabbia o frustrazione in modo violento". Il rischio nel caso di tristezza è invece che il ragazzo si chiuda: "Ti stai spingendo nella caverna della tua interiorità, ma lì più rimani solo più ti sentirai disperato».
- Mano sul cuore. Quando ci arrabbiamo o siamo delusi, puntiamo il dito. L'esercizio da far fare al bimbo è invece quello di rivolgere la mano verso sé per esprimere all'altro le proprie emozioni difficili. «Fategli mettere una mano sul cuore e dire all'altro, quando vorrà, che si sente triste, dispiaciuto, sofferente perché (ad esempio) ha rotto un giocattolo cui teneva molto. Se invece si tratta di tristezza, invitatelo a far entrare qualcuno nella loro interiorità per condividere con lui questo peso. Ricordatevi però che dovete fare pratica anche voi adulti, perché è l'esempio che conta».
L'intervistato
Stefano Rossi (www.centrodidatticacooperativa.it) è uno psicopedagogista scolastico tra i massimi esperti di didattica cooperativa ed educazione emotiva di bambini difficili e ragazzi a rischio. Ha ideato il progetto di contrasto alla dispersione scolastica chiamato Metodo Rossi della Didattica Cooperativa®. È autore di una trentina di testi: recentemente ha pubblicato "Mio figlio è un casino" (Feltrinelli, 2022). È attivo su Facebook con la sua pagina "Stefano Rossi Didattica Cooperativa".
Aggiornato il 21.12.2022