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Giochi e attività per sviluppare l’autostima dai 6 ai 10 anni

di Stefano Padoan - 06.04.2021 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
È possibile accrescere l’autostima dei nostri figli attraverso attività che sviluppino il senso di sicurezza e la consapevolezza dei propri punti di forza e di debolezza: ecco qualche suggerimento pratico

In questo articolo

Giochi e attività per sviluppare l'autostima

La fiducia in se stessi si impara e si costruisce giorno per giorno a partire dalle esperienze che un bambino fa in famiglia, a scuola e nella vita sociale. È possibile accrescere l'autostima dei nostri figli attraverso attività che sviluppino il senso di sicurezza e la consapevolezza dei propri punti di forza e di debolezza. Ecco alcuni giochi e attività per sviluppare l'autostima proposti dal libro "L'autostima del mio bambino" di Caroline Jambon (ed. Red, 2020) per aiutare i bambini dai 6 ai 10 anni a scoprire e mettere a frutto tutte le loro potenzialità.

Giochi e attività per conoscere i propri punti di forza

L'autostima dipende in larga parte dal grado di conoscenza di se stessi e dalla consapevolezza delle proprie qualità. La questione non è sapere se un bimbo è intelligente o no, ma sapere in che modo è intelligente: ecco perché è importante che i genitori e gli educatori pensino a giochi e attività in grado di rivelare ai bambini le proprie competenze.

  • La mia ruota della felicità

Raccontare quello che ci è piaciuto e ci ha reso felici consente di radicare in noi queste esperienze piacevoli e di farle diventare risorse per tutta la vita. Questo gioco fa prendere coscienza dei piccoli e grandi momenti di felicità che si nascondono nel quotidiano: proponetelo ai vostri figli ogni sera, ogni fine settimana o alla fine di ogni mese.

TEMPO: 10 minuti.

MATERIALE: la lista delle domande.

PARTECIPANTI: da solo o in più persone (in famiglia, in classe, tra amici).

PROCEDIMENTO

Mettetevi comodi, rilassatevi e provate a rispondere a queste domande:

  • Qual è stata la mia gioia più grande?

  • Che cosa mi ha sorpreso?

  • Di che cosa vado fiero?

  • Che cosa ho imparato?

  • Che cosa ho creato/inventato?

  • Che cosa ho trovato bello?

  • Quali atti d'amore o d'amicizia ho regalato?

  • Quali atti d'amore o d'amicizia ho ricevuto?

  • Che cosa mi ha fatto ridere?

CONSIGLIO.

Questa attività, ispirata alla psicologia positiva, favorisce il confronto figlio-genitore: fatelo diventare un rituale per finire bene la giornata. Se lo fate insieme, però, partecipate anche voi e dite quali sono stati anche i vostri momenti belli: è un modo per rafforzare il vostro legame e dare un esempio di come rispondere, oltre che per parlare di emozioni.

Giochi e attività per ascoltare e utilizzare il proprio corpo

Prendersi cura del proprio corpo è un'importante fonte di fiducia: dal dormire a sufficienza al mangiare sano, passando per il dare e ricevere coccole. Ascoltare i bisogni del proprio corpo e saperlo usare per superare sfide e paure dà autostima: per questo ci sono attività che favoriscono l'ascolto del proprio corpo e la canalizzazione delle emozioni, come esercizi di respirazione, giochi di imitazione, visualizzazioni.

  • Il calore calmante

Il calore evoca tranquillità e ha un effetto rasserenante. La sensazione di calore infatti scioglie i muscoli e distende il corpo, combattendo così i livelli di ansia passeggera.

TEMPO: 5 minuti.

MATERIALE: nessuno.

PARTECIPANTI: da solo o con i genitori.

PROCEDIMENTO

  1. Scaldate le vostre mani e quelle di vostro figlio sotto l'acqua o sfregandole tra loro.

  2. Mettete le vostre mani sul petto di vostro figlio e fatelo respirare profondamente.

  3. Fatelo concentrare sul calore che emanano le vostre mani e che si diffonde in tutto il corpo. Ripetetelo più volte.

CONSIGLIO. Potete anche posare le mani calde sulle guance o sugli occhi. Proponete a vostro figlio di farlo anche da solo.

  • La postura di chi è sicuro di sé

Avere l'aspetto di una persona sicura di sé può aiutare quando si viene messi alla prova. Per questo, prima di un momento importante (un compito in classe, una competizione sportiva...), guardarsi in una posizione di chi è sicuro di sé rafforza l'autostima.

TEMPO: 5 minuti.

MATERIALE: uno specchio.

PARTECIPANTI: da solo.

PROCEDIMENTO

  1. Davanti allo specchio, suggerite a vostro figlio di adottare una postura sicura di sé.

  • I piedi devono essere ben appoggiati a terra.

  • Il petto è ben aperto e libero, le spalle leggermente all'indietro.

  • Il mento dev'essere leggermente alzato e le mani posate sui fianchi.

  • Il viso sorridente.

  1. Il bambino deve respirare lentamente e profondamente, sentendo bene il petto che si solleva.

  2. Deve osservarsi mentre si sorride e stare in quella posizione per qualche secondo.

Giochi e attività per sapersi (e rendersi) capaci

Se l'obiettivo nella vita è di fare tutto velocemente e senza errori, ogni nuova sfida rischia di bloccare vostro figlio perché è molto difficile ottenere ciò al primo colpo: bisogna invece provare e riprovare, sperimentare strategie diverse e darsi il tempo per imparare.

  • La scala dei più piccoli passi possibili

Il principio dei piccoli passi consiste nel dividere le grandi prove, che paiono insormontabili, in piccole sfide per non lasciarsi scoraggiare. Con questo esercizio i bambini imparano a suddividere un compito impegnativo in tanti piccoli obiettivi, più facili da superare. Ogni tappa avvicina sempre di più all'obiettivo, che così da insormontabile diventa via via abbordabile. E nel frattempo, ogni piccolo passo compiuto dà la bella impressione di progredire. Con questa scala si potrà visualizzare le conquiste già fatte e quelle che mancano per arrivare all'obiettivo, per rendere gli sforzi più concreti e credere nei propri sogni.

TEMPO: 10 minuti.

MATERIALE: un foglio e pennarelli.

PARTECIPANTI: da solo o con un adulto.

PROCEDIMENTO

  1. Fate scegliere a vostro figlio una sfida che lo spaventa, che pensa di non poter superare e per la quale non sa da che parte cominciare.

  2. Il bambino poi pensa al primo piccolo passo che potrebbe fare per avvicinarsi a quell'obiettivo, qualcosa che può fare senza scoraggiarsi.

  3. Pensa poi al secondo piccolo passo, e via via a tutti quelli che possono aiutarlo ad affrontare questa grande sfida.

  4. Diviso il compito in tanti piccoli passi, il bambino disegna una scala con tanti gradini quante sono le tappe. Ai piedi della scala scrivete "Non lo so ancora fare" e in cima "Sono capace!". Nei gradini intermedi, scrivete "Sto imparando".

  5. Man mano che il bambino avanza nei suoi piccoli obiettivi, fategli scrivere sul gradino corrispondente il compito completato. Riempite i gradini fino in cima.

CONSIGLIO. Per aiutare i più piccoli in questo percorso, fate un esempio facile come quello di un bambino che impara a camminare: prima inizia a gattonare, poi gattona a 4 zampe, poi si tira in piedi con qualche punto d'appoggio, poi senza appoggi, poi inizia a fare qualche passo da un punto a un altro, e poi infine è capace di camminare da solo.

Giochi e attività per fare ricorso alle risorse esterne

Le relazioni con gli altri sono importanti per sviluppare la fiducia in se stessi. Quando ci sentiamo sostenuti ed amati e viceversa quando sosteniamo e facciamo del bene agli altri la nostra autostima aumenta. Queste attività insegnano al bambino l'importanza di avere relazioni positive e di reciproco aiuto, perché come è bello dare aiuto chiederne e riceverne non è un segno di debolezza, ma di forza. Avere fiducia negli altri gli permetterà di poter fare ricorso non solo alle risorse personali, ma anche a quelle esterne a lui per affrontare dubbi e incertezze.

  • Mi vedo con gli occhi dei miei amici

È difficile parlare del nostro valore e sapere che qualità riconoscono in noi gli altri. Questo esercizio dimostrerà a vostro figlio a che punto gli altri lo stimino e ammirino e gli riconoscano dei talenti: anche lui è apprezzato e ha molto da dare agli altri!

TEMPO: 20 minuti.

MATERIALE: nessuno.

PARTECIPANTI: due persone o un gruppo di amici.

PROCEDIMENTO

  1. Fate sedere vostro figlio con uno o più amici e, a turno, fateli parlare dell'altro e delle ragioni per cui sono amici.

  2. Mentre uno parla, l'altro deve ascoltare senza interrompere.

  3. Al termine dell'esercizio, potete incoraggiare il bambino a riformulare ciò che ha ascoltato e compreso: «Che effetto ti fa ascoltare il tuo amico che dice questo di te? Che cosa hai imparato su di te? Mi puoi raccontare di un'occasione in cui hai dato prova di una qualità menzionata dal tuo amico?».

CONSIGLIO. Questo esercizio si può fare in presenza di un adulto disponibile e neutrale, che ponga solo qualche domanda per indirizzare e stimolare la discussione, per esempio: "Che cosa vi ha portati ad essere amici?"; "Puoi dirmi che cosa ti piace in lui/lei?"; "Che cosa è capace di fare bene, che anche a te piacerebbe saper fare?"; "Ha mai fatto qualche cosa che ti è piaciuta, ti ha colpito o ti ha fatto ridere?"; "Che cosa pensi che gli/le piaccia di te?"; "Il fatto di conoscerlo/a ti ha permesso di fare delle cose che altrimenti non avresti fatto? Quali?".

  • Le persone che mi vogliono bene

Sapere di poter contare su persone che ci vogliono bene, che ci sostengono e comprendono fa davvero la differenza.

TEMPO: 10 minuti.

MATERIALE: un foglio e delle matite.

PARTECIPANTI: due o più amici con un adulto che legge.

PROCEDIMENTO

  1. Chiedete a vostro figlio di pensare a tutte le persone che lo incoraggiano, che lo fanno sentire bene, che hanno fiducia in lui e nella sua intelligenza, che conoscono le sue qualità, che lo comprendono... possono essere i genitori, i nonni, un fratello o una sorella, i cugini, gli amici, la maestra, i vicini.

  2. Il bambino deve prendere un foglio e scrivere come titolo: "Le persone che mi vogliono bene". Poi disegna tutte le persone che lo amano. Se vuole, può scrivere di fianco il loro nome.

  3. Ogni volta che ha finito un disegno, fatelo ripensare a quando si è sentito supportato da quella persona e che cosa ha fatto o detto per infondere in lui fiducia e coraggio.

Il libro

I giochi e le attività proposti sono tratte dal libro "L'autostima del mio bambino" di Caroline Jambon (ed. Red, 2020) per aiutare i bambini dai 6 ai 10 anni a scoprire e mettere a frutto tutte le loro potenzialità.

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