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Il Coronavirus spiegato ai bambini

di Sara Sirtori - 27.02.2020 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
In questi giorni in cui non si fa altro che parlare di Coronavirus, i bambini ci pongono tante domande in merito a quello che sta succedendo. Gli esperti ci spiegano come rispondere per affrontare le paure dei più piccoli.

In questo articolo

Come parlare ai bambini di Coronavirus: i consigli

"Mamma perché non andiamo all'asilo? La scuola è un posto pericoloso? Non potrò più vedere i miei amici e la maestra?"

Queste sono alcune delle domande che i bambini pongono ai loro genitori in riferimento alla situazione vissuta in queste giornate in cui il tema Coronavirus la fa da padrone. Alcuni bambini invece non chiedono nulla, ma si accorgono di quello che accade e potrebbero risentirne.

E' importante parlare con i bambini nel modo adeguato e gli esperti sottolineano l'importanza dello scambio comunicativo in totale trasparenza tra genitori e figli per affrontare un tema delicato come quello del Coronavirus.

Ecco come parlare ai bambini di Coronavirus secondo gli esperti.

1. Parlate con totale trasparenza

Eva Balducchi, co-fondatrice del Baby e Junior College sostiene che sia importante dialogare con i propri figli utilizzando un linguaggio appropriato all'età. Invitare i bambini a disegnare le forme che questo virus può avere può renderli più partecipi e attivi.

Il video: il coronavirus spiegato ai bambini

2. Trovate soluzioni attive per intervenire sul problema

Secondo Luca Hubbard, Bilingual Language Coordinator presso il Junior College, sarebbe opportuno mettere in atto giochi come il "glitter experiment", trasformando la tematica in momento ludico. Nel glitter experiment, il glitter rappresenterebbe il batterio da spargere sulla mano e vedere come si diffonde da una persona all'altra. I genitori possono anche guardare preventivamente siti e video adeguati all'età del bambino per poi costruirci una discussione di confronto. 

3. Rispondete alle loro domande e curiosità

Mariarosa Porro, pedagogista, sottolinea l'importanza dello scambio comunicativo tra genitori e bambini. I genitori devono ponderare le risposte in funzione della loro curiosità, facendogli capire che come in tutte le storie deve esserci il lieto fine.

4. Guardate preventivamente video e siti adeguati all’età del bambino

Sempre Luca Hubbard consiglia: i genitori possono anche guardare preventivamente siti e video adeguati all'età del bambino per poi costruirci una discussione di confronto: informarsi in compagnia aiuta a intavolare una discussione legata al problema.

5. Utilizzate libri da colorare per stimolare nei più piccoli il disegno, la scrittura o il parlare delle loro esperienze

Cecilia Lo Russo, pedagogista, consigli di utilizzare libri da colorare per stimolare nei più piccoli il disegno, la scrittura o il parlare delle loro esperienze.

Sono metodologie utili per permettere ai bambini di esternare le loro emozioni.

La Dott.ssa Antonella Vincesilao, Psicoterapeuta esperta in Psicologia dell'età evolutiva dell'Ospedalino Koelliker di Torino, ci dà 3 utili consigli.

6. Condividete con loro le preoccupazioni

I bambini hanno bisogno di comprendere appieno ciò che accade intorno a loro. Comunicate con loro e cercate di rimanere sempre il più possibile tranquilli e fiduciosi.

7. Raccontate loro una breve e avvincente storia, come questa:

A CACCIA DI COVID-19

Il Cugino Coronavirus (per gli amici Covid-19) arriva da molto lontano, è così piccolo da non vedersi se non con il microscopio elettronico. Appartiene alla famiglia Corona di cui si conoscono alcuni cugini, che da noi abitano già da molti anni come  alcuni membri della sua famiglia, forse li conosci già, portano la tosse, la febbre e il raffreddore, ma gli scienziati sono riusciti a trovare una cura per addomesticarli. Del cugino Covid-19 invece si conosce ben poco, dicono che sia molto dispettoso e che viaggi velocissimo, che quando si arrabbia diventi furioso e che sia difficile fermarlo. Non si sa molto su di lui, alcuni l'hanno già incontrato, altri ancora no, sappiamo però che gli piace stare in compagnia. Più persone ci sono e più è felice, salta da un posto all'altro, partecipa alle feste, va al cinema, si dedica al teatro, allo sport ma soprattutto ha la passione per i viaggi. Visto che non lo conosciamo ancora bene però abbiamo bisogno di catturarlo per studiarlo meglio e scoprire la medicina adatta per addomesticarlo. Si è già fatto vedere in alcune regioni d'Italia, dove gli abitanti si sono messi subito al lavoro per intrappolarlo. Anche qui da noi è stato avvistato, per questo si è deciso di chiudere alcuni luoghi affollati che possono incuriosirlo come le scuole, le società sportive e i cinema. Per riuscire in questa impresa c'è bisogno dell'aiuto di tutti, compreso il tuo!

8. Ricorrete a giochi e musica

Ricorrete a giochi e musica per insegnare loro i modi per prevenire il contagio (ad esempio "Do the Global Handwashing Dance!", il progetto video realizzato dall'Unicef per insegnare una corretta igiene ai più piccoli).

9. Spiegate loro le regole igieniche

  • Lavati spesso le mani, a Covid-19 piace infatti lo sporco

  • Copriti naso e bocca quando starnutisci o tossisci, sono i mezzi preferiti da Covid-19 per spostarsi

  • A Covid-19 non piacciono gli animali, per cui se ne hai uno, non preoccuparti, puoi fargli coccole a volontà!

Daniele Novara, pedagogista, autore e direttore del Centro Psicopedagogico per l'educazione e per la gestione dei conflitti (CPP) ci dà questi consigli:

10. Non coinvolgete i bambini in discorsi fuori dalla loro portata

E' inutile esporre i bambini a informazioni televisive o digitali di difficile gestione anche per gli stessi adulti specialmente quando compare il tema della morte (che a partire dal quinto anno di vita il bambino è in grado di cogliere e di comprendere come perdita definitiva).

11. Fino ai 7 anni, non sono necessarie spiegazioni dettagliate

Fino a 6, 7 anni si può tranquillamente dire che per alcuni giorni i bambini non andranno a scuola, non è necessario spiegare in maniera dettagliata i motivi.

12. Dagli 8 anni in su, potete comunicare la presenza di una malattia da evitare

A partire dagli 8 anni quando il pensiero è un po' più formato, si può segnalare la presenza di una malattia che dobbiamo evitare e quindi è necessario rimanere a casa.

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Aggiornato il 09.03.2020

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