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Il ruolo delle fiabe nella crescita dei bambini

di Giulia Foschi - 23.08.2022 - Scrivici

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Il ruolo delle fiabe nella crescita dei bambini è determinante, perché grazie ai personaggi archetipi e al ruolo della magia trasmettono valori universali sempre validi

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Il ruolo delle fiabe nella crescita dei bambini

Le fiabe sono un veicolo sempre valido e incredibilmente potente di valori universali. Diversamente da ogni altro genere di narrazione, permettono al bambino di immedesimarsi sempre nel protagonista, che non è mai tratteggiato in modo specifico, ma rappresenta invece un archetipo, racchiudendo vizi e virtù di ogni essere umano. Ecco perché, oggi come ieri, le fiabe aiutano i bambini a crescere emotivamente. Ne parliamo con Elisabetta Rossini, pedagogista e consulente familiare.

Il ruolo delle fiabe nella crescita e nello sviluppo dei bambini

Che ruolo hanno le fiabe nella crescita e nello sviluppo dei bambini dal punto di vista pedagogico, psicologico e sociale?

"Le fiabe, rispetto ad altri meravigliosi libri per bambini, sono diverse: hanno il grande potere di entrare in comunicazione con i più piccoli attraverso un linguaggio arcaico e metaforico. Propongono personaggi ben definiti, che non lasciano spazio ai dubbi; tipici, ma non unici. Nei quali, quindi, è più facile identificarsi. Il personaggio di un romanzo è normalmente caratterizzato con precisione: i protagonisti delle fiabe incarnano invece modelli archetipi, vizi e virtù degli esseri umani. Non vengono forniti molti dettagli su elementi fisici e caratteriali, età o provenienza. Non ci sono ambivalenze, né sfumature, che il bambino piccolo faticherebbe a cogliere: c'è il buono e c'è il cattivo. Il buono resta buono, vince e vive felice; il cattivo resta cattivo, perde o muore. I bambini imparano così a riconoscere emozioni e sentimenti, e al contempo si sentono profondamente rassicurati. Le fiabe sono una scuola di vita. Inoltre, forniscono ai bambini parole nuove, grazie ad un linguaggio diverso, non comune, lontano dal quotidiano e dal contemporaneo. Le parole arricchiscono il pensiero: ogni parola in più li aiuta a formare un concetto nuovo".

Come le fiabe lette ai bambini possono essere d'aiuto per superare ansie e paure?

"Talvolta i genitori hanno paura che alcune fiabe siano troppo cruente o crude.

Il fatto è che noi adulti abbiamo perso il contatto con il mondo incantato e magico che tutti abbiamo conosciuto da bambini. Dobbiamo imparare ad abbandonare il significato letterale, abbracciando il ben più potente linguaggio simbolico del quale le fiabe sono portatrici. Il lupo di "Cappuccetto Rosso" o de "I Tre Porcellini" non è lo splendido animale da preservare che abita i nostri boschi: è l'ignoto, l'oscuro, è la paura che abita dentro ognuno di noi. Allo stesso modo, i genitori talvolta notano come i bambini, nelle fiabe, siano spesso orfani: pensiamo a "Riccioli d'oro" o a "Cenerentola". Il fatto è che in realtà, in questo modo, la madre morta viene salvata, sarà brava per sempre e il bambino scopre che nonostante la temutissima perdita dei genitori – paura atavica di ogni bambino - si può sopravvivere. I protagonisti affrontano tante avversità, frustrazioni e imprevisti, ma alla fine il bene vince sempre sul male".

Il ruolo delle fiabe nel riconoscere le emozioni

Le fiabe possono insegnare ai bambini a riconoscere le emozioni?

"I bambini non hanno bisogno di molte spiegazioni. A differenza degli adulti, sanno decodificare il simbolico e accettare il magico. La matrigna decide di uccidere "Biancaneve" perché è più bella: un concetto semplice e immediato. Tutti nasciamo provando sentimenti ambivalenti, e da piccoli questi sentimenti sono totalizzanti. L'amore è amore grandissimo, l'odio è odio totalizzante: sono concetti diversi da quelli che utilizziamo e viviamo da adulti. I bambini provano tante emozioni diverse ed è per loro un sollievo poterle attribuire ai personaggi delle fiabe, dove alla fine – lo ricordiamo – il bene comunque vince sempre sul male. Ciò significa che ciò che io provo di negativo non mi schiaccerà, perché provo anche il bene, e il bene vincerà. Quel groviglio di emozioni contrastanti che ogni bambino può legittimamente provare diventa allora, grazie alla mediazione delle fiabe, accettabile, giusto".

Fiabe e valori positivi

Le fiabe possono aiutare i bambini a sviluppare autostima, coraggio, autonomia, gentilezza e altri valori positivi?

"Sicuramente sì. La fiabe sono portatrici di valori universali che il bambino semplicemente coglie e fa propri. Il bello è che ogni bambino prenderà dalla fiaba quello di cui ha più bisogno in quel momento. "Il brutto anatroccolo" può certamente aiutare un bambino a sviluppare autostima, anche se, provenendo come tutte le fiabe da tempi antichi, non è stata scritta con questo obiettivo esplicito. Oppure, tornando a "Cappuccetto Rosso", è vero che la bambina viene salvata dal cacciatore, ma è lei che insieme a lui riempie la pancia del lupo di sassi, compiendo così l'ultimo atto di salvezza per sé stessa. Grazie alla sua intuizione, alla sua autonomia e al suo coraggio sconfigge il male per sempre. Un altro straordinario esempio, ricco di elementi contrastanti, è la fiaba di "Hansel e Gretel". C'è una matrigna cattiva che pensando solo a sé stessa sceglie di far morire i bambini di fame e un padre debole che lo accetta senza opporre resistenza. Ma i due bambini, cooperando, si salvano. Raggiungono un risultato che da soli non sarebbe possibile raggiungere. All'inizio Hansel è più forte e supporta Gretel, più intimorita. Ma poi è lei che ha l'idea di spingere la strega nel fuoco e ucciderla per sempre".

L’importanza della magia

Qual è il ruolo della magia nelle fiabe?

"La magia ha un ruolo importantissimo per i bambini. Pensiamo alla fiaba di "Cenerentola". La giovane e bella protagonista non prova sentimenti di vendetta o rivalsa nei confronti della matrigna e delle sorellastre: fa quello che per il ruolo che si sente addosso è giusto fare. Ai tempi odierni, qualcuno la potrebbe criticare perché non fa nulla finché non arriva il principe azzurro a salvarla.

Ma questa è una lettura testuale: nella fiaba l'elemento magico cambia tutto. Il bambino non si chiede come faccia la fata a trasformare i topi in cavalli o la zucca un calesse, ci crede e basta. Non andiamo a cercare nelle fiabe qualcosa che esiste solo nei nostri occhi, nel nostro mondo di adulti. Se una bambina cresce con l'idea che ad un certo punto un principe la salverà, non sarà certo responsabilità della fiaba di "Cenerentola", che invece rappresenta un validissimo esempio perché non si abbatte, resiste, pur nei momenti di disperazione e sofferenza, e viene ricompensata.

Vorrei sottolineare anche un altro aspetto molto importante di questa fiaba. Nella versione dei fratelli Grimm, Cenerentola si reca sulla tomba della madre per trovare conforto in seguito ai maltrattamenti della matrigna e la magia parte proprio da lì. Quello che emerge a livello simbolico è il processo di crescita e di cambiamento della ragazza, che evolve e diviene adulta attraverso la separazione dalla madre defunta, in contrasto con l'immobilità delle sorellastre, identiche a loro stesse dall'inizio alla fine, invidiose e indolenti. Il destino di Cenerentola è, quindi, nelle sue mani, nella sua fatica di crescere per diventare se stessa".

Il pensiero magico, un aiuto fondamentale

"A proposito di tutti gli avvenimenti fantastici che accadono ai protagonisti delle fiabe, ricordiamoci di non cadere nell'errore di calare queste narrazioni nella realtà contemporanea: la magia ha pieno diritto di esistere nel mondo dei bambini. Se lasciamo una lucina accesa di notte, il mostro non arriva grazie alle lucina; non perché i mostri non esistono. Il pensiero magico serve a spiegare e ad accettare la realtà, sviluppando la sicurezza e le categorie mentali di cui i bambini hanno bisogno".

L'intervistata

Elisabetta Rossini è pedagogista e consulente familiare. Insieme a Elena d'Urso si occupa a Milano di consulenza pedagogica genitoriale. È autrice di numerosi libri dedicati alla genitorialità, tra cui "I genitori devono essere affidabili, non perfetti" (Edizioni Edicart, 2015), "Dudù e la torcia magica" (Edizioni Edicart, 2019) e "Clio e l'arpa magica" (Edizioni Edicart, 2021).

Per scoprire insieme le fiabe di oggi e di sempre, una collana in edicola

Chi non si ricorda di Cappuccetto Rosso, di Biancaneve e i sette nani o de I tre porcellini? Se chiudiamo gli occhi possiamo ancora ripensare a quelle storie proprio come ce le raccontavano i nostri genitori nel magico momento della favola.

Nella collezione FIABE CLASSICHE, Tv Sorrisi e canzoni le ha riunite nuovamente perché i più piccoli di casa le scoprano in una preziosa edizione con tenere illustrazioni.  I disegni inediti che accompagnano i testi sono stati realizzati appositamente per questa edizione dalla rinomata illustratrice italiana Chiara Nocentini. Potrete leggere in famiglia le fiabe dei fratelli Grimm, di Charles Perrault e di Hans Christian Andersen, i cui racconti hanno popolato l'infanzia di moltissime generazioni; troverete anche le favole universali di Esopo, Fedro e Jean de La Fontaine.

La prima uscita è Cappuccetto Rosso, in edicola il 23 agosto con Tv Sorrisi e Canzoni al prezzo speciale di 1€, rivista esclusa.

La seconda uscita, Biancaneve e i sette nani, è in edicola il 30 agosto

Per maggiori info mondadoriperte.it/fiabe-classiche

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