Non si danno sberle ai bambini; diamo amore puro e incondizionato, senza sostituirlo con oggetti; il tuo bimbo ha bisogno di coccole e di essere preso in braccio. Queste sono alcune delle chiavi per garantire al proprio bambino una crescita spensierata e gioiosa.
Ci sono 8 chiavi che hanno il potere di migliorare da subito la relazione con tuo figlio.
Alcuni di questi 8 principi ti aiuteranno a comprendere le motivazioni che lo spingono a comportarsi in un certo modo, altri migliorano la complicità nella vostra relazione, altri ancora sono utili per “entrare” nella sua testa e per sapere di cosa ha bisogno in ogni fase di crescita.
Applicandoli potrai evitare le difficoltà più comuni oggi diffuse (e considerate inevitabili) che hanno contribuito, purtroppo, ad etichettare il ruolo del genitore come “il mestiere più difficile”.
1. I BAMBINI NON SI PICCHIANO NÉ TANTOMENO SI PUNISCONO
1. I BAMBINI NON SI PICCHIANO NÉ TANTOMENO SI PUNISCONO
Gli individui per i quali abbondano coccole e amore durante l’infanzia sono adulti più pacifici, meglio disposti, comprensivi, più felici e meno inclini all’utilizzo di maschere e atteggiamenti manipolatori e difensivi.
A volte si tende a sostituire alla
sberla, per esempio, il
castigo. Non cambia nulla. Invece di una
sberla, pensare di poter privare il bambino di un piacere, ridurlo, ritardarlo, pensando di essere nel giusto e pensando che “così impara” è un grave errore da parte del genitore. I bambini vogliono amarci ed essere amati e farebbero di tutto per noi. Se a volte fanno cose che per noi sono inaccettabili, maleducate, fuori luogo o che noi non comprendiamo, non è certo responsabilità loro.
È sufficiente mostrargli come si fa, o ancora meglio comprendere la motivazione per cui lo hanno fatto e accoglierli, abbassandoci sempre al livello dei loro occhi.
Il comportamento ESTERNO del bambino è sempre la conseguenza di una situazione emotiva INTERIORE e continuerà a farlo indipendentemente dal castigo o dagli schiaffi, semplicemente aggiungendoci frustrazione. Il castigo o lo schiaffo non sciolgono la causa interiore, né limitano le intenzioni del bambino, anzi, lo costringono magari a farlo di nascosto o a sentirsi in colpa.
Immagina: da un mese sei nel nuovo reparto e vuoi fare di tutto per tenerti il posto e l’aumento di stipendio appena ottenuto. Senza farlo apposta sbagli un documento, perdi un cliente per una telefonata fatta male, o rovesci un carico di materiale e il tuo responsabile ti fa una sonora strigliata, ti minaccia di farti perdere il posto, ti urla che non è così che si fa davanti a tutti, ti dice che per una settimana non andrai in pausa pranzo e farai lavoro straordinario non retribuito.
Non ti senti un po’ umiliato, non compreso? Insomma, non l’hai mica fatto apposta, tutti possono sbagliare! Perché per tuo figlio dovrebbe essere diverso? Questi sono i guai della doppia morale, quando quello che vale per me non vale per gli altri…
2. IL BAMBINO IMPARA PER IMITAZIONE NEI PRIMI SEI-SETTE ANNI
2. IL BAMBINO IMPARA PER IMITAZIONE NEI PRIMI SEI-SETTE ANNI
Favorisci la creazione di un ambiente in cui questo possa avvenire senza alcuna difficoltà e in cui l’esempio da seguire sia fertile.
Tutto quello che fai, tuo figlio lo IMITA: solo in questo modo “impara le regole e le buone maniere”.
LOTTARE.
"Solo vedendo che i loro genitori hanno lottato, i bimbi capiranno che questa è una parte naturale della vita. Capiranno anche che quando affrontiamo le nostre lotte, quando cerchiamo di superare le difficoltà, stiamo dimostrando capacità di recupero, una qualità estremamente importante per l'educazione dei bambini", dice Stiffelman. "Lasciate che i vostri figli vedano le vostre lotte e imparino a gestirle, che sappiano come ci si riposa o come si chiede aiuto".
ESSERE SPIRITUALI.
"I bambini hanno in realtà una natura piuttosto spirituale. Vogliono capire cos'è la vita e perché siamo qui", dice la Stiffelman. "Lasciate che i vostri figli vedano la vostra pratica spirituale. Potrebbe essere la preghiera, la meditazione o qualche altro tipo di attività spirituale". E' molto importante per i bambini capire che la vita non è solo successo economico ed esterno," aggiunge la Stiffelman. "Non posso dire a mio figlio perché le persone muoiono o perché siamo qui, ma acquisirà consapevolezza se mi vede passare 10 minuti al giorno mentre chiudo gli occhi, tocco il mio cuore, faccio tutto ciò che nutre la mia anima".
PENSARE AGLI ALTRI
"Quando i bambini vedono che i loro genitori per esempio fanno volontariato, ciò diventa parte della loro vita", dice Stiffelman. "Potrebbe essere aiutare un vicino di casa anziano, portare a piedi il cane dei vicini quando non si sentono bene. Si ripristina un senso di equilibrio ed è uno dei modi più efficaci per i bambini per fare in modo che si sentano importanti se migliorano la vita di qualcun altro".
ESSERE GENTILI CON GLI ALTRI MA ANCHE CON SE STESSI.
"'Odio il mio corpo', 'Come ho fatto a diventare così grasso', 'Ho detto che la cosa più stupida che potevo affermare oggi' sono tutte dichiarazioni violente rivolte a noi stessi", dice Stiffelman. "I bambini devono vedere i loro genitori essere gentili con se stessi", continua la scrittrice. "Imparate a parlare bene di voi stessi. I figli dovrebbero vedere i loro genitori che riconoscono quando le cose vanno bene".
ABBRACCIARSI E BACIARSI
"Se vogliamo far capire ai bimbi cosa vuol dire amare ed essere amati in modo romantico, allora dobbiamo lasciare che i nostri bimbi vedano i gesti d'affetto più teneri", afferma la Stiffelman. "Non nascondete l'affetto e il calore che ci sono tra mamma e papà, tra papà e papà e tra mamma e mamma".
ORGANIZZARE IL BUDGET.
"Un sacco di genitori vogliono proteggere i loro figli da problemi di soldi, ma credo che sia importante che i genitori lascino che i loro bambini imparino cosa vuol dire gestire una somma di denaro da soli", dice la Stiffelman. "E' bene iniziare a parlare di quanto le cose costano, di quanto costa l'affitto, quanto è il vostro pagamento dell'auto, in modo che non arrivino all'università impreparati".
MUOVERSI E FARE SPORT.
"Prendetevi cura del vostro corpo", dice la Stiffelman. "Se non siamo in grado di aiutare i nostri ragazzi a farlo, allora almeno diamo loro una spinta e aiutiamoli a portare avanti uno sport o una abitudine per tutta la vita".
CONTINUARE A IMPARARE
"L'apprendimento è una continua ricerca ed è indispensabile. In questo momento storico i nostri ragazzi cambiano lavoro più volte, quindi hanno bisogno di avere la flessibilità e l'agilità per imparare cose nuove", dice la Stiffelman. "Il modo migliore per aiutarli a imparare è comportarci noi in quel modo. Imparare un nuovo strumento, seguire un corso online di qualcosa che avete sempre voluto conoscere o semplicemente leggere. I bambini che vedono genitori leggere tendono a farlo".
SIATE CREATIVI.
"E 'importante che i vostri bambini vi vedano vivere e impegnarvi nel mondo in modo attivo, in cose che favoriscono quella parte di voi che è il cervello destro, che si esprime artisticamente e creativamente", dice Stiffelman. "Giocare con il pianoforte, disegnare, scrivere, cucinare, ascoltare la musica. Il bimbo non deve essere 'bravo' a farlo in un senso convenzionale. Non si tratta di realizzare qualcosa a tutti i costi, è solo per amore dell'arte".
PIANGERE.
"Un sacco di ragazzi pensa che piangere significhi essere deboli e che piangendo si tirino fuori sentimenti che dovrebbero essere ignorati", dice la Stiffelman. "Gli esseri umani non sono macchine. Se mostriamo ai nostri figli che noi sappiamo piangere, essi saranno a loro agio con la tristezza, che è un sentimento molto, molto umano".
Ti suggerisco di osservarti e di agire come vorresti vedere agire tuo figlio da adulto. Ti piacerebbe vederlo sbuffare, strillare, arrabbiarsi, rimproverare, mangiare schifezze, fumare, diventare seguace di programmi demenziali, essere triste, insoddisfatto, al fianco di un partner che non ama, povero in denaro e in spirito?
Se la risposta è no, inizia partendo da te.
3. IL BAMBINO, DOPO I PRIMI SEI-SETTE ANNI, INIZIA A COSTRUIRSI UNA PROPRIA IDEA DI REALTÀ
3. IL BAMBINO, DOPO I PRIMI SEI-SETTE ANNI, INIZIA A COSTRUIRSI UNA PROPRIA IDEA DI REALTÀ
Una propria idea di ciò che sia giusto oppure sbagliato, dando un nuovo ruolo alla figura dell’adulto che da elemento da imitare in maniera istintiva diventa un elemento diverso da me (il bambino) inserito nell’ambiente, che si deve “meritare” la mia fiducia e che può o non può diventare il mio leader, il maestro di cui mi fido nel grande gioco della vita: rendiamoci meritevoli di questo ruolo.
Se ci stima (perché durante i suoi primi anni abbiamo fatto quello che naturalmente lui si aspettava da noi), continuerà a imitarci iniziando anche ad ascoltarci, a considerare che “se mamma e papà dicono che quello è bene o quello è male, sarà vero e io mi fido di loro”: il tuo ruolo diventa solido e non ci sono influenze esterne che possano reggere il gioco (questo lo affermo spesso quando a volte i genitori mi dicono: “lo impara a scuola”, “vede gli altri che lo fanno”, “vede gli altri che lo mangiano”, “vede gli altri che ce l’hanno”, ecc.).
I bambini nascono desiderosi di crescere, spinti dall’evoluzione naturale, non dal sapere, non perché lo hanno letto, non perché qualcuno glielo ha insegnato. I bambini crescono con il desiderio interiore di esprimersi e migliorarsi, nel senso di evolversi: non soffochiamoli, non limitiamoli, impariamo da loro.
4. DIAMO L’AMORE PURO, SENZA SOSTITUIRLO CON CIBO E OGGETTI MATERIALI
4. DIAMO L’AMORE PURO, SENZA SOSTITUIRLO CON CIBO E OGGETTI MATERIALI
Accade con il cibo e anche con i giocattoli.
Si assiste a estenuanti lotte di potere per comprare/non comprare il giochino, di qualsiasi natura esso sia, e vedere alla fine il bimbo con il gioco in mano e la mamma con le occhiaie e i capelli dritti.
Tutto quello che il bambino vuole è AMORE. Se sente di non ottenerne abbastanza, inizia a volerlo compensare con cibo e oggetti materiali.
DÀI AMORE INCONDIZIONATO, abbondante e senza fretta, nella presenza e nell’ascolto. Solo così i nostri cuccioli saranno davvero APPAGATI.
5. SCEGLIAMO PER I BAMBINI GIOCHI UTILI PER LA LORO CRESCITA
5. SCEGLIAMO PER I BAMBINI GIOCHI UTILI PER LA LORO CRESCITA
A tutte le età è bene indirizzare gli
acquisti verso giocattoli in materiale naturale, il meno elaborati possibile, in modo da stimolare la creatività e la fantasia. Il gioco serve per stimolare la curiosità e l’inventiva, non per riempire dei vuoti e fare compagnia. Per esempio sono ideali tutte le soluzioni che derivano dalla concezione steineriana dell’attività ludica e dell’attività fisica.
6. IL TUO BAMBINO HA IL FISIOLOGICO BISOGNO DI ESSERE PRESO IN BRACCIO
6. IL TUO BAMBINO HA IL FISIOLOGICO BISOGNO DI ESSERE PRESO IN BRACCIO
È una questione di cultura, è una questione di amore, è una questione di voler essere genitori ideali e di fare tutto per bene.
È anche una questione di sopravvivenza: tuo figlio quando lo desidera, quando si sente minacciato da un pericolo, quando ha paura di qualcosa, quando ne ha bisogno, vuole il tuo abbraccio, il tuo contatto. Perché negarglielo?
È anche una questione di istinto: perché non prendere in braccio e tenere con te tuo figlio ogni volta che lo desideri, ogni volta che qualcosa te lo dice, ogni volta che la sola idea di lasciarlo da solo ti mette in ansia o ti rattrista? Perché negartelo?
Il contatto costante e continuo con tuo figlio eviterà difficoltà che sono frequenti, come per esempio i pianti continui di giorno dopo che il bambino è stato cambiato, ha mangiato, ha dormito (e inspiegabili per molte mamme).
Inoltre tutti i bambini che hanno fatto il pieno di
coccole nei primi anni sono più felici e non avranno dopo i primi
sette anni la “sindrome” da bisogno continuo di attenzione.
7. REGALA A TUO FIGLIO LA POSSIBILITÀ DI DORMIRE CON TE LA NOTTE
7. REGALA A TUO FIGLIO LA POSSIBILITÀ DI DORMIRE CON TE LA NOTTE
Questo ha previsto la natura per lui.
Non conosciamo nessuna specie di mammiferi che fa dormire i propri cuccioli lontani nella fase in cui non sono ancora autonomi. In più, per noi umani, non c’è solo una questione di autonomia fisica, ma anche e soprattutto una questione vitale di autonomia affettiva.
Se assecondi tuo figlio in questo bisogno fisiologico sarà lui che, spontaneamente, dopo qualche anno ti chiederà di dormire nella sua cameretta. Con una buona maturità come individui, un buon feeling familiare e di coppia non si creano ostacoli al sonno di mamma e papà, e al loro bisogno di stare insieme da soli (se c’è amore e complicità si trova sempre uno spazio!).
Nelle popolazioni non condizionate come noi occidentali è normale che i bambini dormano con mamma e papà.
Seguendo questo fisiologico bisogno del bambino eviterai tutti i pianti notturni, eviterai di alzarti ogni tre ore per allattarlo o dondolarlo nel cuore della notte perché non dorme, lui sarà sereno, dormirà sentendo il tuo contatto e il tuo calore.
Lo so che molti “esperti” (che ahimè hanno deciso di testa loro cosa imporre ai bambini senza osservare i loro bisogni interiori e fisiologici per ogni fascia di età e senza curarsi troppo delle
ferite che provocano le imposizioni esterne) consigliano di mettere il bambino nel lettino in un’altra stanza e facendolo piangere, finché non diventa cianotico e si rassegna al fatto che i suoi bisogni paiono non essere vitali e importanti, mentre la mamma soffre come una dannata (magari con le lacrime agli occhi) nel vedere e sentire il proprio cucciolo urlare come se lo stessero squartando.
Ma perché non assecondare il bisogno fisiologico di tuo figlio che vuole sentire il tuo calore e stare con te? Perché dopo
9 mesi di gravidanza in cui eravate una cosa sola dopo la nascita pretendiamo di lasciarlo da solo in un’altra stanza?
E poi, leggi bene, se la tecnica tanto millantata da molti operatori del bacio e allontanamento, cioè di baciare tuo figlio e poi mollarlo nella cameretta finché non smette di piangere, fosse così efficace e giusta, perché allora il bambino piange? Il pianto non è forse una richiesta di aiuto e un campanello di allarme che tuo figlio non sta bene? Tu quando piangi non provi forse un grande dolore? Delle esigenze interiori forti? Quando eri piccolo piangevi per fare dispetto a mamma e papà o ti sentivi forse incompreso interiormente?
Rifletti bene su queste domande prima di valutare o abbracciare a occhi chiusi tecniche spacciata come la soluzione ottimale. Il vero metro di valutazione è la FELICITÀ DEL BAMBINO, e un bambino che piange non è mai felice!
Questa è la visione che segue i bisogni affettivi: osservare il bambino perché è lui il libretto delle istruzioni per la sua crescita felice e serena e per quella dei genitori.
8. OSSERVA E ASCOLTA
8. OSSERVA E ASCOLTA
Niente è così importante quanto osservare per comprendere le motivazioni e ascoltare per permettere a tuo figlio di esprimersi in ciò che sente. La distanza, che crea incomprensioni, difficoltà a riconoscersi e ad accettarsi vicendevolmente, deriva proprio da un mancato ascolto delle motivazioni che spingono il bambino a un determinato comportamento e al mancato ascolto e accettazione dei suoi disagi interiori.
Guardare tuo figlio permette di sentirsi amato, accolto. Quindi:
- guardalo negli occhi quando ti rivolgi a lui.
- abbassati alla sua altezza ogni volta che ti è possibile quando vuoi comunicargli qualcosa.
- Chiedigli spesso come si sente: si sentirà ascoltato e imparerà a sua volta a osservare i suoi sentimenti e le sue emozioni.
- Quando rientra da scuola o dalla scuola materna, per esempio, evita di chiedergli “Come è andata?” (lui si proietta nel fare e nella performance) e chiedigli piuttosto “Come ti senti? Come sei stato stamattina a scuola?” (si sente messo al primo posto e sente che per mamma e papà è importante innanzitutto lui come individuo e non per quello che fa).
Sull'autrice Roberta Cavallo
Roberta Cavallo è la Consulente Genitoriale nel Programma TV “4 Mamme”, in onda su FoxLife (Sky). Con i suoi 5 libri best seller è l’autrice più letta e seguita in Italia dai genitori negli ultimi anni, conquistando oltre 100.000 famiglie italiane e diverse classifiche di vendita, come quelle di Amazon e Ibs e registrando il tutto esaurito nei suoi tour in giro per l’Italia.
Aiuta i genitori a osservare e a decifrare il comportamento, "gli indizi" dei figli per risolvere le incomprensioni e le difficoltà di educazione in ogni fascia di età.