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Le bugie dei bambini: come comportarsi in base all'età

di Emilia Giudici - 26.10.2017 - Scrivici

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Fonte: Ipa
Le bugie dei bambini sono diverse a seconda dell'età. Un bambino di due anni non si rende nemmeno conto di dire qualcosa di sbagliato, uno di cinque potrebbe confondere realtà e fantasia, uno in età scolare potrebbe mentire per non far soffrire un genitore e un preadolescente magari mente perché è troppo stressato. Da un articolo tratto da parenting.com

In questo articolo

"Sai mamma, quando tu dormi il papà si mette a ballare con indosso il tuo reggiseno".

 

Una frase del genere detta da un bambino di quattro anni può spiazzare. E' quello che si è sentita dire dal figlio quattrenne Juliette Guilbert, giornalista del sito americano parenting.com.

 

Dopo aver appurato con il marito che non si è mai verificato un episodio del genere ed essersi fatta due risate, ha deciso di approfondire la questione delle bugie dei bambini: perché le dicono e come deve reagire il genitore?

 

"Non c'è niente di sbagliato. I bambini molto piccoli non distinguono tra verità e finzione" spiega Michael Brody, neuropsichiatra infantile americano.
Anzi, questo tipo di bugie possono essere addirittura un buon segnale.

 

"I bambini con un alto quoziente di intelligenza sono quelli che tendono di più a raccontare fatti non veri" asserisce Angela Crossman, docente di psicologia al John Jay College of Criminal Justice di New York, che ha svolto degli studi sull'argomento.

 

Naturalmente non tutte le bugie sono eventi irrilevanti su cui ridere.
Molto dipende dall'età del bambino e dal tipo di bugie.

Vediamo quali e come intervenire.

Bambini di due-tre anni

Anche i bambini così piccoli possono dire qualche bugia. Ad esempio, può capitare che un bambino neghi di aver fatto la pupù quando invece ha il pannolino sporco.

I due/trenni dicono bugie molto semplici, generalmente per negare di aver fatto qualcosa.
A quest'età non ha senso sgridarli, perché non capiscono che ciò che stanno dicendo è sbagliato. Se un bambino di due anni tira la coda del gatto e dice che è stato il suo amico immaginario, il genitore può rispondere: "povero gattino, è un essere vivente, anche lui prova dolore", consiglia la psichiatra Elizabeth Berger.

"Non ingaggiate una lotta con vostro figlio per fargli ammettere di essere stato lui". Anzi, la strategia migliore sarebbe evitare di cercare un colpevole, piuttosto che chiedere “Hai rotto il vaso??”, dire: “Oh, guarda, si è rotto il vaso".

“Se mettete il bambino sotto accusa, probabilmente vi risponderà con una bugia”.

Bambini di tre-cinque anni

I bambini tra i tre e i cinque anni hanno un rapporto molto libero con la realtà.

E' l'età dell'amico immaginario, delle fatine, degli arcobaleni parlanti...
A questa età i racconti fantastici possono essere puro gioco o esprimere un desiderio. Ma queste non sono bugie. E se il piccolo sostiene che il suo racconto è vero, è per la forza incredibile della sua immaginazione.


Se un racconto inventato di vostro figlio vi turba particolarmente, è importante considerare le cose nella giusta prospettiva.

“Un bambino felice con una buona relazione con le persone importanti della sua vita, non deve destare preoccupazioni. Raccontare storie fantastiche è quello che facevano tutti i bambini quando la tv non c'era”, dice l'esperta.

Ricordate che quello che sembra stravagante agli adulti è semplicemente il modo in cui un bambino elabora nuovi concetti.

Bambini in età scolare


Un bambino che ruba un gioco alla sorellina e nega di averlo fatto, segnala un importante passo di sviluppo: la capacità di raccontare una menzogna.


"Queste menzogne dimostrano consapevolezza sociale e sensibilità" dice la Crossman. E di solito sono usate per evitare di danneggiare i sentimenti di qualcuno.
A volte, come nell'esempio, i bambini di questa età arrivano anche a dire bugie non troppo innocenti. E lo fanno per motivi comprensibili: evitare di deludere i genitori o subire una punizione, oppure perché sono messi sotto pressione (ad esempio un bambino che ha difficoltà in matematica e viene stressato, potrebbe dire che non ha compiti di matematica da fare).

Prima di punirli per questi tipi di bugia, cercate di capire che cosa li ha spinti a raccontarle.

E cercate di prendere in considerazione anche le loro ragioni.

Preadolescenti

Con la preadolescenza vi potrà capitare che vostro figlio non vi racconti cose che fino all'anno scorso avrebbe condiviso volentieri con voi.

Questa nuova segretezza non è disonestà né vi stia nascondendo qualcosa.

Ma riflette una sua crescente maturità.
“I bambini che raccontano tutto alla madre a 13 anni, non stanno crescendo” spiega il dottor Brody.
Una menzogna occasionale per nascondere un brutto voto o qualcos'altro successo a scuola è abbastanza normale. La risposta migliore che potete dare (se lo smascherate) è dirgli che vi dispiace molto che vi abbia mentito.

Ma se le bugie sono croniche, allora è consigliabile rivolgersi a un professionista. “I bambini ansiosi che sentono di non essere in grado di gestire una situazione, possono essere spinti a mentire” sottolinea Berger.
"La menzogna potrebbe essere il sintomo di un bambino molto stressato; ma anche essere il modo di agire di un ragazzo intelligente che ha trovato nel mentire una tattica conveniente".

Qual è il modo migliore per educare un pre adolescente a comportarsi in modo onesto? Intanto dare il buon esempio come genitori, poi parlargli di come mentire danneggi la sua credibilità e le sue relazioni.

"Sono lezioni che magari non si assimilano subito" dice la Crossman. Ma probabilmente crescendo imparerà a fare a meno delle frottole e diventerà un adulto onesto.

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Aggiornato il 16.07.2018

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