Le sculacciate? Sono un abuso fisico
Studi scientifici recenti suggeriscono che le sculacciate sono inefficaci e dannose per i bambini. In particolare, una ricerca pubblicata sulla rivista Journal of Pediatrics ha rivelato che i bambini che ricevono sculacciate manifestano successivamente problemi comportamentali simili ai bambini trascurati o addirittura abusati.
Dunque, dai ricercatori americani arriva la richiesta di un cambiamento significativo. Cerchiamo di capire qualcosa in più.
Sculacciate, un abuso fisico
La dott.ssa Julie Ma, ricercatrice leader e professoressa di "Social Work" presso l'Università del Michigan-Flint, ha affermato al riguardo: «La domanda che dobbiamo considerare quando parliamo di sculacciate è: in che modalità ed entro quali limiti dovremmo dire che colpire i bambini va bene? Se la sculacciata non è abuso fisico, allora come lo definiamo? La linea che stiamo cercando di tracciare è, a livello teorico, impossibile».
La professoressa Ma e il suo team dell'Università del Michigan hanno cercato di identificare gli effetti della sculacciata rispetto alle altre esperienze infantili negative, dette anche "ACE" (Adverse Childhood experiences).
Secondo la definizione del Centers for Disease Control and Prevention (CDC), le "ACE" sono tutte le forme di maltrattamento sui minori e includono abuso fisico, abbandono, esposizione alla violenza familiare, abuso di sostanze e problemi di salute mentale.
Le "ACE" sono monitorate dal CDC come misura di salute della comunità, perché è risaputo che aumentano la probabilità futura che un bambino sia coinvolto in atti di violenza, di abuso di droghe o che soffra di problemi di salute mentale.
Sculacciate: uno studio per capire l'effetto
Per scoprire l'effetto delle sculacciate in confronto alle ACE, i ricercatori hanno confrontato i dati longitudinali di oltre 2000 famiglie, raccolti nel Fragile Families and Child Wellbeing Study. Hanno quindi confrontato i comportamenti problematici dei bambini i cui genitori hanno riportate esperienze "ACE" per i propri figli e di quelli che hanno riferito soltanto di sculacciare i piccoli.
La dottoressa Ma ha dichiarato che si è scoperto che la sculacciata, come nel caso delle esperienze ACE, è «un predittore del comportamento aggressivo dei bambini».
Ciò ha sollevato una questione importante: se gli effetti delle sculacciate sono essenzialmente indistinguibili dall'effetto di esperienze ACE come abuso e abbandono, allora non dovrebbero essere considerate una esperienza infantile critica? Sembrerebbe logico, ma il cambiamento richiederebbe anche un mutamento nella definizione legale di abuso.
Attualmente, la maggior parte delle legislazioni degli stati traccia una linea tra la sculacciata e l'abuso fisico proprio nel punto in cui un colpo lascia un segno sul corpo di un bambino. In tal caso, se le sculacciate non lasciano lividi o contusioni, allora non sono considerate un abuso. Ma è noto che, mentre i segni sul corpo possono rivelare atti di violenza, è molto più difficile vedere gli effetti psicologici gravi nella mente di un bambino.
La professoressa Ma ha chiarito: «Noi adulti capiamo cosa è definibile e cosa non è definibile come abuso in America, perché abbiamo definizioni legali. Ma ai bambini non possiamo spiegare che sculacciare non è colpire "in senso legale". Quindi ciò che i bambini percepiscono potrebbe essere diverso. Se i più piccoli vengono colpiti, vengono colpiti. E l'esposizione alla violenza li danneggia sempre».
Sculacciate, verso una nuova prospettiva
Da una prospettiva globale, ogni Paese ha un atteggiamento diverso nei confronti delle sculacciate. Ad esempio, sono 19 gli stati americani che ancora consentono punizioni corporali nelle scuole.
Le Nazioni Unite considerano la sculacciata una forma di violenza infantile e tra i 37 paesi membri dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), 24 (tra cui Germania, Israele e Giappone) hanno vietato la sculacciata in tutte le sue modalità.
Tuttavia, i sentimenti dei genitori sulle sculacciate sembrano variare. Uno studio del 2020 dell'Università del Minnesota ha rilevato che la Generazione X e i Millennials (Generazione Y), le generazioni di genitori che hanno attualmente bambini piccoli, sono meno inclini a colpire i figli.
Lo studio ha riportato anche che, tra i genitori con bambini dai 2 ai 4 anni nel 2017, solo il 35% ha affermato di aver sculacciato il figlio. Si tratta di un calo di quasi il 30% rispetto al 1993, quando il 60% dei genitori di bambini della stessa età affermava di aver dato sculacciate.
«Speriamo che qualsiasi percossa venga considerata un abuso da parte degli operatori sanitari. Questo è il pensiero base nei Paesi che hanno già adottato un cambiamento legale nella definizione di sculacciate, identificandole come comportamento abusivo da parte dei genitori», ha concluso la prof. Ma.
La certezza attuale che noi abbiamo oggi è sicuramente che ogni bambino colpito è di troppo.