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Pedagogia dell'errore, cos'è

di Sveva Galassi - 28.02.2022 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
La "pedagogia dell'errore" ha dato valore, nel campo dell'apprendimento, all'errore, intendendolo come fondamentale per qualsiasi tipo di progresso della conoscenza. Scopriamo di più al riguardo.

In questo articolo

In passato e fino agli anni Settanta l'errore, nell'apprendimento da parte dei bambini, era considerato soltanto in modo negativo.

La più recente forma di pensiero chiamata "pedagogia dell'errore", invece, ha rivalutato l'errore, intendendolo come fondamentale per qualsiasi tipo di progresso. In tale pedagogia l'errore non è più percepito come un fallimento, ma come uno strumento necessario per la promozione dell'apprendimento e per il raggiungimento degli obiettivi. Scopriamo di più al riguardo.

Pedagogia dell'errore, cos'è

La pedagogia dell'errore è una corrente di pensiero che nasce alla metà del secolo scorso e che viene formulata grazie a due pensatori, Karl Popper ed Henry Perkinson. In particolare, il filosofo Popper propone per la prima volta un approccio critico nell'ambito del quale l'errore risulta fondamentale per la costruzione della conoscenza. 

Mentre il modello scolastico tradizionale metteva al centro dell'attenzione i contenuti e la valutazione dell'alunno, con l'obiettivo di rilevare incertezze e sbagli affinché tutto venisse appreso compiendo meno errori possibili, la pedagogia dell'errore considera appunto l'errore come connaturato agli esseri umani.

L'errore per Popper è un fatto positivo poiché costituisce un'eperienza attraverso la quale l'uomo forma la sua personalità e perviene alle soluzioni dei suoi problemi.

Errore, perché è importante nel processo di apprendimento

Da quando, dunque, grazie alla "pedagogia dell'errore" l'errore è percepito non soltanto negativamente, ma anche e soprattutto in maniera positiva, si è compresa anche la sua utilità nella costruzione del sé e del bagaglio di conoscenze del bambino

Nella "pedagogia dell'errore" la conoscenza procede attraverso prove ed errori, considerati positivamente. In tal modo educatori, insegnanti e genitori supportano il bambino su ciò che avviene a livello mentale durante l'apprendimento, facendogli comprendere che sbagliare non è qualcosa di terribile, ma è invece fondamentale per mettere in atto il progresso della conoscenza e il processo educativo.

Come valorizzare l'errore nella crescita dei bambini

Anche in ambito scolastico la percezione dell'errore è mutata nel corso degli anni: gli errori sono considerati come spunti fondamentali per la riflessione.

Ecco alcuni modi, utili a educatori, genitori ed insegnanti, per valorizzare l'errore nel processo di apprendimento a parte dei bambini.

  1. Aiutare il bambino a identificare le sue insicurezze rendendo queste ultime "superabili". Infatti, sapere di poter sbagliare aiuta i più piccoli a non avere paura del giudizio e aumenta la consapevolezza del fatto che attraverso l'errore il sapere cresce.
  2. Genitori, educatori e insegnanti dovranno assumere un atteggiamento che contempla sempre la possibilità di sbagliare, evitando di rimproverare il bambino per le sue inesattezze e incoraggiandolo, piuttosto, alla ricerca della verità o al raggiungimento della soluzione attraverso prove ed errori. 
  3. Spostare l'attenzione del bambino sulle modalità di raggiungimento del sapere e sui procedimenti emozionali e mentali che lo conducono ad acquisire nuovi contenuti in maniera flessibile, "imparando ad imparare" e modificando, in base agli "errori positivi", il proprio processo di apprendimento.

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