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Resilienza, che cosa è

di Sveva Galassi - 30.04.2023 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Si parla sempre di più di resilienza. Che cos'è e come si mette in pratica? Alcuni consigli per sviluppare la resilienza nei genitori e nei bambini.

In questo articolo

Sempre più spesso si parla di resilienza. Ma cos'è? Può valere per i bambini e per i genitori? Cerchiamo di fare chiarezza su questo termine. 

Resilienza, cos'è

La resilienza è la capacità di far fronte alle difficoltà attraverso l'attivazione delle risorse interiori e il recupero dell'equilibrio psicologico, riorganizzando in maniera positiva la propria vita. 

Fu il neuropsichiatra francese B. Cyrulnik a sviluppare il significato attuale del termine, elaborando la teoria dello psichiatra inglese J. Bowlby, per il quale un legame positivo tra mamma e bambino aiuterebbe il piccolo ad aumentare le risorse interiori in grado di consolidare la sicurezza in sé stesso, fronteggiando così le avversità. 

Genitori resilienti, consigli

Cosa significa essere genitori resilienti? Innanzitutto, è opportuno che madri e padri sappiano che resilienza non significa negare i propri sentimenti. E, in particolare, la resilienza non implica assolutamente il  rifiuto dell'intera gamma delle nostre emozioni, tra cui tristezza, dolore, rabbia, preoccupazione, ecc.

Essere resilienti, invece, significa sperimentare l'intera gamma delle proprie emozioni, riconoscerle ed esprimerle al meglio per le proprie esigenze e, successivamente, affrontarle.

Ecco qualche suggerimento per sviluppare la resilienza genitoriale.

  1. Se succede qualcosa di doloroso e triste, piangere davanti ai figli è giusto e salvifico. Così insegnate loro che è corretto esprimere emozioni autentiche appropriate all'evento. È essenziale, però, che il pianto non sia incontrollabile, prolungato o incontenibile. In quest'ultimo caso, piangere può non essere sicuro per i bambini. 
  2. Ciò che conta è dare espressione ai vostri sentimenti, prendendovi al tempo stesso cura dei bisogni dei figli (ad esempio, preparando comunque la cena per loro, anche se magari è molto semplice, a base di cereali e di frutta).
  3. Insegnate loro che va bene piangere quando ci sentiamo tristi e che essere forti non significa nascondere i propri sentimenti.
  4. Insegnate ai bambini che parlare di sentimenti dolorosi con gli altri è positivo e dà loro il permesso e lo spazio per condividere le loro emozioni con te.
  5. Mostrate ai figli che è possibile nella vita attraversare momenti difficili, ma che voi state e starete comunque bene e che stanno e staranno bene anche loro.

Resilienza per i bambini, consigli

Come sviluppare la resilienza dei bambini? Ecco alcuni suggerimenti basati su studi scientifici.

  1. Necessario è aiutare i più piccoli a dire quello che pensano e ad esprimere le proprie emozioni. Secondo una ricerca condotta da psicologi  americani ha messo chiaramente in evidenzia che usare termini appartenenti alla sfera delle emozioni sia fondamentale per bambini e ragazzi, che imparano a riconoscere ciò provano, senza tabù o resistenze. Ciò li aiuta anche a migliorare prestazioni scolastiche e relazionali.
  2. Importante è incoraggiare i bambini a stare con persone diverse. Per i più piccoli è importante relazionarsi con persone che vengono da culture diverse, superando i limiti della discriminazione e apprezzando le diversità, considerandole come un valore aggiunto.
  3. Favorire il bilinguismo. È dimostrato che il cervello dei bambini bilingue diviene più aperto e critico. I bambini bilingue tendono a essere molto aperti verso le novità, empatici e capaci di cogliere dettagli e differenze. Nel bilinguismo il vantaggio, dunque, non è soltanto quello di conoscere più lingue, l'aspetto più positivo è che il bambino acquisisce la flessibilità cognitiva a lungo termine.

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