Terapia cognitivo comportamentale nei bambini: a cosa serve
La terapia cognitivo comportamentale nei bambini è un tipo di intervento di breve durata, strutturato e basato sul principio che pensiero, emozione e comportamento sono tre aspetti del funzionamento dell'individuo che interagiscono in continuazione e si influenzano reciprocamente. Lo psicoterapeuta aiuta il bimbo o l'adolescente a osservare i suoi pensieri e riconoscere le proprie emozioni, con l'obiettivo di creare un legame tra gli aspetti cognitivi, emotivi e i comportamenti. L'obiettivo è quello d'imparare a comprendere i pensieri negativi e le emozioni correlate e trasformare i comportamenti successivi in un circuito positivo volto a ridurre il malessere.
Cos’è la terapia cognitivo comportamentale
Per la psicoterapia cognitivo-comportamentale i problemi emotivi sono influenzati da ciò che pensiamo e facciamo nel presente. La ricerca scientifica ha dimostrato che le reazioni emotive e comportamentali sono determinate dal modo in cui interpretiamo le varie situazioni, quindi dal significato che diamo agli eventi. Alcune volte i pensieri che si hanno su se stessi e il mondo possono essere disfunzionali, cioè possono portare a distorcere la realtà e a generare pensieri automatici negativi che producono sofferenza. In alcuni casi, infatti, il pensiero distorto e disfunzionale può portare a:
- rabbia
- frustrazione
- tristezza
- scarso autocontrollo
- ansia
La terapia cognitivo comportamentale interviene sui pensieri negativi al fine di regolare le emozioni e interrompere il circuito vizioso che provoca sofferenza.
Come si fa la terapia cognitivo comportamentale nei bambini
L'introduzione della terapia cognitivo comportamentale viene attribuita ad Aaron T. Beck, noto psicoterapeuta che ebbe un ruolo importante nell'evoluzione di questo approccio clinico. Le reazioni comportamentali ed emotive dei bambini sono la conseguenza del modo in cui interpretano gli eventi che incontrano durante il loro percorso di crescita. Alla base del trattamento cognitivista c'è proprio la stretta relazione che esiste tra gli atteggiamenti, le emozioni e le convinzioni personali. Uno stesso evento può scatenare reazioni diverse in ogni persona e la causa va ricercata nel modello di valutazione della realtà da parte del singolo individuo.
Per esempio, due persone sono a letto e sentono un rumore, la reazione di una è di girarsi dall'altra parte, quella dell'altra di andare a vedere cosa è successo. Questo dipende dal differente modo di pensare e vivere l'evento. La prima persona avrà pensato a un rumore del vicino e ha continuato a dormire, nell'altra è scattato un meccanismo di paura e di sospetto che qualcuno fosse entrato in casa. Come per gli adulti, la terapia cognitivo comportamentale in età evolutiva educa a modelli di pensiero positivi, che permettono al bambino di correggere una condotta sbagliata, eliminare i comportamenti disfunzionali e vivere più serenamente le sue relazioni con gli altri. Quando il paziente impara a gestire le percezioni cognitive scorrette, abbandona anche i sentimenti di ansia e rabbia.
Terapia cognitivo comportamentale: per quali problematiche è indicata
La terapia cognitivo comportamentale è riconosciuta come una delle più efficaci per trattare le disfunzioni in età evolutiva. Agisce su molte patologie legate all'aspetto psicologico, tra cui:
- Disfunzioni del comportamento;
- Ansia sociale;
- Ansia da prestazione scolastica;
- Attacchi di panico;
- Rabbia incontrollata;
- Timidezza patologica;
- Difficoltà ad allontanarsi dai genitori anche per poche ore;
- Disturbi della personalità;
- Disturbo post-traumatico;
- Tendenza a compiere azioni ossessive e compulsive.
I vantaggi di questo metodo è che utilizza il gioco come strumento per migliorare le percezioni negative. Giocando il bambino si diverte e si sente a suo agio, allo stesso tempo impara a fronteggiare meglio gli eventi della vita quotidiana e sociale. I principali contributi della terapia cognitivo comportamentale consistono nella possibilità di coinvolgere positivamente i bambini in età prescolare rendendoli partecipanti attivi al processo di cambiamento. I principi che rendono valido questo tipo di approccio con i bambini piccoli si fondano sul fatto che la terapia si effettua sul modello educativo e cognitivo dei disturbi emotivi, è breve e limitata nel tempo.