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Quando e come togliere ciuccio e biberon per favorire lo sviluppo del linguaggio

di Stefano Padoan - 22.03.2022 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Quando e come togliere ciuccio e biberon? I consigli dell’esperta per farlo nel modo giusto senza interferire così sullo sviluppo del linguaggio

In questo articolo

Come e quando togliere ciuccio e biberon per favorire lo sviluppo del linguaggio

Ciuccio e biberon, nel passaggio dalla deglutizione infantile a quella funzionale, possono ostacolare il regolare sviluppo della bocca e di altre funzioni orali tra cui la respirazione, la masticazione e il linguaggio. Ecco i consigli di Deborah Auteri, logopedista e autrice del libro "Parla con me" (Mondadori, 2021) su quando e come eliminare ciuccio e b

Perché ciuccio e biberon limitano lo sviluppo del linguaggio

«Sgombriamo subito il campo da equivoci - premette l'esperta - ciuccio e biberon possono essere in alcuni casi alleati validi nei primi mesi di vita del bambino. Il biberon diventa fondamentale nei casi in cui l'allattamento al seno non è possibile. Il ciuccio invece è un valido strumento sia per il bimbo che per i genitori perché calma e rilassa il piccolo, favorisce la digestione del latte e previene la sindrome della morte in culla».

Ciononostante un uso prolungato di ciucci e biberon ostacola le funzioni orali per almeno due motivi:

  1. Frena il corretto sviluppo della bocca. I movimenti che la bocca del bambino compie durante l'allattamento sono importantissimi per la crescita delle strutture della bocca e del viso, perché sviluppa i muscoli e "stira" le ossa della mandibola. «Intorno ai 6 mesi, invece, i bambini imparano a usare la lingua e a deglutire in modo volontario (funzionale), abbandonando la deglutizione infantile entro i 2 anni. In questa fase è importante che noi genitori non ostacoliamo tale passaggio inserendo qualcosa che non asseconda la naturale fisiologia delle strutture orali dei nostri bimbi».

  2. I bambini ascoltano con la bocca. Uno studio condotto dai ricercatori della University of British Columbia ha rivelato che i bambini ascoltano non solo con le orecchie, ma anche con la bocca: «Questo significa che, per imparare a percepire, discriminare e successivamente ripetere i suoni, i bambini devono essere liberi di muovere la lingua dentro la bocca.

    Per questo motivo è così importante che la bocca dei bambini sia libera da ciucci e succhiotti».

Uso prolungato ciuccio e biberon: perché evitarlo

  • Interferisce con il corretto sviluppo dei muscoli e delle ossa della faccia. L'utilizzo prolungato di ciuccio e biberon ha un impatto forte sulla struttura della bocca e del palato. Ciò non accade, invece, con l'allattamento prolungato al seno: «Il capezzolo della madre – a differenza della tettarella del biberon o del ciuccio – si adatta perfettamente alla bocca del bambino, supportando dunque il corretto sviluppo del cavo orale anche se si decide di allattare fino ai 2 anni».

  • Limita i movimenti delle labbra e della lingua. L'uso prolungato di biberon e ciuccio non permette la "maturazione" della deglutizione funzionale e della masticazione, causando anche difficoltà nell'alimentazione con i cibi più solidi. «Se nei primi mesi di vita il bimbo deglutisce con la stessa spinta linguale che usa nella suzione del latte, via via questo movimento si trasforma e deve farlo in modo fisiologico, sviluppando la corretta spinta dei muscoli».

  • Può causare scorrette occlusioni dentali e altri problemi allo sviluppo dei denti. «Se un bimbo grandicello ha spesso in bocca il biberon, i suoi denti saranno in frequente contatto con latte e succhi di frutta che invitano i batteri a nutrirsi degli zuccheri, provocando così carie precoci».

  • Può portare a un'eccessiva assunzione di calorie. «Un bambino che può bere tutto il latte o il succo che vuole dal biberon senza fare alcuna fatica, probabilmente finirà per assumere delle calorie non necessarie».

  • Può essere causa di respirazione orale e di infezioni alle orecchie. «L'uso prolungato del biberon, soprattutto se dato quando i bambini sono stesi, favorisce l'ingresso del latte nella tuba di Eustachio, il canale che collega l'orecchio al retro della gola, e causa blocchi o infezioni».

  • Ostacola le capacità di attenzione uditiva del bambino e riduce i suoi scambi comunicativi verbali. «Attorno ai 2 anni il bambino comincia a pronunciare le sue prime parole, e non può farlo se la sua bocca è occupata da un oggetto che ostacola i movimenti della lingua e crea alterazioni nella crescita muscolare e ossea del palato e della mandibola».

  • Può causare problemi nell'articolazione del linguaggio e di alcuni suoni nello specifico. «L'articolazione di suoni come "c" e "g" dolci, "s", "sc", "z" e "r" possono risultare alterati».

Quando togliere ciuccio e biberon

Fino a quando dunque usare ciuccio e biberon? «Innanzitutto, se allattate al seno, non offrite il ciuccio nei primi 20-30 giorni di vita perché ciò può ostacolare l'attacco corretto al seno. Poi l'ideale sarebbe cominciare a disincentivarne l'uso dai 6 mesi, magari dandolo solo durante l'addormentamento e non più di giorno; lo stesso vale per il biberon, che va diminuito progressivamente a partire dai 6 mesi ovvero dalla fase di svezzamento. Sarebbe poi perfetto eliminare definitivamente ciuccio e biberon entro l'anno di vita, ma ad ogni modo non andate mai oltre i 2 anni».

Come eliminare il ciuccio: 5 consigli

Per togliere il ciuccio a nostro figlio, è necessario partire da una consapevolezza: «I cambiamenti spaventano più noi genitori che i nostri bambini, i quali anzi si adattano con grande facilità alle situazioni nuove. Noi immaginiamo che non riusciranno a fare a meno del ciuccio e che creeremo loro un trauma: è vero che i bambini sono tendenzialmente abitudinari, ma è altrettanto vero che sono creativi e resilienti e in caso di necessità sono in grado di trovare risorse diverse per calmarsi e consolarsi».

  1. Non siate troppo graduali. Togliete completamente il ciuccio in un unico momento, piuttosto che cercare di ridurlo in modo graduale: «Anche se questo è il metodo più usato, credo che un momento di distacco ben preparato ma deciso non trascini per le lunghe la separazione e la renda così più facile per il bambino».

  2. Scegliete il momento giusto. Scegliete un momento in cui sia voi che il bambino siete sereni. «Evitate situazioni potenzialmente stressanti come un trasloco, l'arrivo di un fratellino, l'inserimento al nido, lo spannolinamento, un viaggio. Può essere ad esempio un vostro momento di ferie, perché dovete mettere in conto che vostro figlio potrà avere bisogno di voi: preparatevi a qualche pianto in più e ad un allungamento del tempo di messa a letto. Così quando arriveranno questi momenti di frustrazione sarete presenti con coccole e attenzioni extra».

  3. Fate gioco di squadra. Condividete con il vostro partner e con le altre figure di riferimento del bambino la decisione di togliere il ciuccio. «È importante essere coerenti e univoci nel relazionarsi con lui: la babysitter o la nonna non possono cedere di fronte alle lacrime del piccolo. La collaborazione poi è utile anche per alleggerire il carico educativo e distribuirlo non solo sui genitori, se non su un solo genitore».

  4. Coinvolgete il bambino. Rendetelo partecipe del cambiamento e raccontategli questo passaggio. «Non si tratta di chiedere il permesso al bambino, ma di presentargli con dolcezza l'evento come un semplice dato di fatto. A quest'età, infatti, chiedere il permesso significa lasciare ai bambini una libertà di scelta che ancora non sanno gestire. Ricordate: i bambini si fidano di noi e hanno bisogno della nostra fermezza e autorevolezza». Un esempio può essere la favola de "L'albero dei ciucci": «Esiste un albero magico dove tutti i ciucci dei bambini grandi vengono appesi affinché una fatina possa venire a prenderli per portarli nel paese dei ciucci. Voi e il vostro bambino potete preparare insieme un pacchettino da appendere ad un albero del parco. Potete anche scattare una foto del vostro bambino mentre appende il suo ciuccio, da conservare e fargli rivedere in un secondo momento, soprattutto se verrà a chiedervi di riaverlo».

  5. Rimanete fermi sulla vostra decisione. Dolcezza, ma anche fermezza: «Non c'è niente di più disorientante di un genitore che cambia idea o che dice una cosa e poi ne fa un'altra. Il segreto è non mollare: tenete duro qualche giorno e vedrete che in un paio di settimane il vostro bambino si sarà completamente dimenticato del ciuccio».

Come eliminare il biberon: no ai beccucci

I consigli precedenti valgono anche per togliere il biberon, ma qui è importante introdurre delle alternative interessanti per assolvere il compito del bere in autonomia. L'esperta però sconsiglia i beccucci. Sippy cup, Bicchieri antigoccia o bottigliette con beccucci di varia forma e materiale sono solo delle varianti dei biberon e non servono alla transizione dal seno al bicchiere: «Li sconsiglio perché sono più una trovata di marketing, ma a livello di sviluppo orale e di movimento della bocca presentano gli stessi limiti. In più, ogni anno sono oltre 2.200 i bambini che finiscono in ospedale per essere caduti con un qualche beccuccio in bocca».

Alternative al biberon

  1. Bicchiere. Si può proporre un bicchiere già a partire dai 6 mesi, ovvero da quando iniziate a introdurre l'acqua nella loro alimentazione: «Se provate, scoprirete che ne sono già capaci e anzi, usando lo stesso strumento dei grandi, ne saranno orgogliosi. Certo, c'è il rischio che ogni tanto si rovesci l'acqua addosso, ma anche questa esperienza fa parte dell'apprendimento e poi ricordatevi che l'obiettivo è permettere loro di imparare a deglutire in modo fisiologico». Si consiglia l'uso di bicchieri normali, "aperti", con o senza manici: «Quando devono bere autonomamente versate loro poca acqua per evitare che debbano gestire troppo flusso; è utile anche, per farli esercitare, farli appoggiare a un tavolo e riempire il bicchiere fino all'orlo: in questo modo non dovranno sollevare la testa ma si concentreranno solo sulla posizione delle labbra».

  2. Cannuccia. Una borraccia con una cannuccia è una valida alternativa e permette anche ai più piccoli di gestire da soli il liquido. «A partire dai 9 mesi di vita i bambini sono in grado di utilizzarla correttamente. La cannuccia favorisce il passaggio alla deglutizione funzionale, perché i movimenti che la bocca compie per succhiare l'acqua sono, appunto, funzionali: la lingua si posiziona correttamente sul palato e le labbra sigillano la cannuccia per generare una pressione che permette al bambino di aspirare il liquido. Ciò consente ai muscoli, alle ossa e ai denti di crescere in modo sano e alle altre funzioni orali (masticazione, respirazione, articolazione del linguaggio) di svilupparsi adeguatamente».

L'intervistata

Deborah Auteri, autrice del libro "Parla con me", è logopedista pediatrica con un master in neuropsicologia dell'età evolutiva. Per 12 anni si è occupata di bambini con disturbi del linguaggio e delle loro famiglie; oggi si occupa prevalentemente di bambini a sviluppo tipico, guidando i genitori nella prevenzione e insegnando loro a potenziare le competenze dei propri piccoli. Il suo profilo di divulgazione su Instagram ha oltre 90 mila follower.

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