Gli studenti italiani sono i più ansiosi e stressati del mondo. E' quanto emerge dal rapporto Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) che ha preso in esame i 15enni di 58 Paesi diversi.
Alcuni dati: il 56% è preoccupato quando si prepara per un test, mentre negli altri Paesi lo è il 37%; il 70% è molto in ansia anche se preparato, contro una media Ocse del 56%; da noi l'85% è preoccupato di prendere brutti voti, negli altri Paesi lo è il 66%.
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Paure che si ripercuotono sulla qualità della vita dei nostri adolescenti. Alla richiesta di assegnare un punteggio da 0 a 10 al proprio livello di soddisfazione rispetto alla loro vita, il punteggio medio dei ragazzi italiani è risultato essere 6,9, contro il 7,3 della media Ocse. Dietro di noi i coetanei cinesi, giapponesi e turchi.
E solo il 24% dei ragazzi italiani dice di essere molto soddisfatto della vita, dato molto più basso della media, il 34%; e quasi il 15% afferma di essere poco o nulla soddisfatto, rispetto a una media dell'11%.
Secondo gli analisti questo risultato è dovuto a scuole più competitive e più alti livelli d'ansia; altro fattore è il comportamento degli insegnanti: un rapporto improntato al dialogo tra studenti e docenti sembra essere fondamentale per ridurre lo stress. Infatti si è visto che l'ansia scende se gli studenti percepiscono che l'insegnante ha adeguato le lezioni al livello della propria classe. Quando l’insegnante si rende disponibile a un aiuto individuale, la propensione all’ansia scende del 17%.
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Meglio la socialità e il rapporto con i genitori
Sul fronte dei rapporti d'amicizia tra i banchi, gli adolescenti italiani sono più soddisfatti rispetto alla media Ocse: l'83% dichiara di fare amicizia facilmente (media: 78%); rimane un passo indietro, invece, l'integrazione con gli studenti stranieri: ritengono di piacere agli altri compagni il 63% degli immigrati di prima generazione e il 71% di seconda, contro l’83% dei coetanei degli altri Paesi.
Altro punto di forza dei nostri ragazzi sono i genitori: il 96% dichiara che mamma e papà sono interessati alle loro attività scolastiche, contro il 93,5% dell'Ocse.
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Troppo Internet fa male alla scuola
Dalla ricerca emerge anche che il 23% dei 15enni italiani sta su Internet più di sei ore al giorno, contro il 16% degli altri Paesi.
Gli analisti definiscono chi trascorrere così tanto tempo su device elettronici: "consumatori estremi".
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Inoltre l'Ocse lancia un allarme: i ragazzi che passano troppe ore su Internet hanno tendenzialmente peggiori risultati a scuola, maggiori probabilità di saltare scuola o arrivare in ritardo, e minori probabilità di pensare di conseguire una laurea o un diploma universitario.