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Rinforzo positivo: cos'è e perché aiuta i bimbi a crescere meglio

di Niccolò De Rosa - 31.05.2022 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Un trucco valido ed approvato per educare e, al contempo, accrescere l'autostima dei bambini. Ecco cosa è un rinforzo positivo

In questo articolo

I benefici del rinforzo positivo

Come crescere emotivamente sani e in possesso di tutti gli strumenti necessari per cavarsela nel mondo dei grandi? Secondo la filosofica educativa del positive parenting, la chiave risiede nel dialogo, nel rispetto del bambino come persona e nel ricorso ai rinforzi positivi per incoraggiare l'apprendimento dei buoni comportamenti attraverso attraverso l'esercizio del'auto-disciplina.

Ma che cos'è un rinforzo positivo? E perché questo "trucchetto" è così utile per lo sviluppo di una personalità equilibrata?

Rinforzo positivo: cos'è

Il rinforzo positivo è un meccanismo psicologico mediante il quale la gratificazione ottenuta in seguito ad un comportamento aiuta l'assimilazione e la ripetizione del comportamento stesso. In parole povere attuare un rinfozo positivo significa riconoscere e sottolineare un comportamento positivo da parte del bambino in modo da accrescerne l'autostima e fare in modo che continui a migliorarsi.

Secondo l'approccio proposto dall'educazione positiva - ormai accettata dalla maggioranza di pedagogisti ed educatori - è infatti molto meglio soffermarsi ad elogiare un bambino ogni volta che agisce in modo corretto piuttosto che ostinarsi a criticare e/o correggere qualsiasi atteggiamento negativo.

Quali sono i rinforzi positivi?

Il rinfozo positivo può essere rappresentato da ogni forma di gratificazione nei confronti del bambino. Può essere un elogio aperto e dichiarato, un abbraccio, un gesto d'approvazione (es: un pollice alzato) o un piccolo premio. L'importante è che il bimbo o la bimba capisca che ciò che ha fatto è stato apprezzato, così che la prossima volta sarà stimolato a ripetere il medesimo comportamento.

Il punto, dunque, è fermarsi a sottolineare quanto di buono si stia facendo, affinché l'attenzione si focalizzi solo sugli aspetti positivi, escludendo ciò che è ancora da correggere.

Come distribuire i rinforzi positivi?

I rinforzi positivi vanno bene sempre, a patto che non si esageri con l'entità della gratificazione.

Comprare un giocattolo nuovo ogni volta che il piccolo dice "grazie" o si comporta bene a tavola sarebbe un esempio di eccesso che andrebbe a depotenziare il messaggio educativo.

Tuttavia non bisogna essere prodighi di riconoscimenti. Quando il bambino ottiene un buon voto, non perdiamo occasione di fargli sapere quanto siamo orgogliosi di lui e anche quando non si riscontrano successi o comportamenti particolari, non perdiamo occasione di far sentire la nostra vicinanza. Dire «sono contento di passare il tempo con te» è un esempio di rinforzo positivo "gratuito" ma comunque efficace.

Naturalmente con la crescita dei figli, variano anche tempistiche e modalità di simili rinforzi. Congratularsi con la figlia quattordicenne perché ha salutato i vicini non ha più molto senso!

Cosa fare se il bambino si comporta male?

Ricorrere ai rinforzi positivi non significa farsi andare bene tutto e chiudere gli occhi quando i figli sbagliano. Quando i bambini compiono un gesto inappropriato o non rispettano una regola è sacrosanto farlo notare, anche se ciò non significa per forza urlare o mettere in punizione.

Il bambino piccolo fa i capricci? Usciamo dalla stanza o ignoriamolo in modo che capisca senza alcun rimprovero quanto quell'atteggiamento non porti da nessuna parte. Quando invece i bambini sono più grandicelli per far capire al bambino uno sbaglio o un comportamento scorretto si può comunque partire da un piccolo gesto di conforto (es: un contatto fisico) per poi parlare in modo calmo ma deciso di ciò che non va.

FONTI: PubMed; University of Minnesota

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