Acanthamoeba e bambini
Nei giorni scorsi è stato lanciato un allarme riguardo l'Acanthamoeba e i bambini. Pare, infatti, che, a dispetto delle indicazioni molto precise circa il divieto di usare l'acqua del rubinetto per fare i lavaggi nasali ai bambini, molti genitori utilizzino proprio questo tipo di acqua con il conseguente rischio di infezione da Acanthamoeba. Ma di cosa si tratta?
Cos'è l'Acanthamoeba e dove si trova
L'Acanthamoeba è un protozoo unicellulare che si trova comunemente nei laghi, nelle piscine, nell'acqua del rubinetto e negli impianti di riscaldamento e di condizionamento dell'aria. Può penetrare nel corpo in diversi modi, per esempio attraverso occhi, mucose nasali, ferite cutanee etc.
I rischi
L'Acanthamoeba può causare cheratite, ma anche gravi infezioni, tra cui l'encefalite amebica granulomatosa (GAE), un'infezione del sistema nervoso centrale, nonché malattie cutanee, rinosinusiti, malattie polmonari, osteomieliti e infezioni diffuse.
Encefalite amebica granulomatosa
Si tratta di un'infezione molto rara, solitamente letale, del sistema nervoso centrale che interessa esclusivamente persone compromesse dal punto di vista immunitario o soggetti malati.
Cheratite da Acanthamoeba
Il principale fattore di rischio per un'infezione da Acanthamoeba è l'uso di lenti a contatto, soprattutto se si hanno abitudini scorrette: ad esempio se si va in piscina con le lentine o se si lavano e conservano le lenti non in soluzione sterile, ma in acqua di rubinetto.
Nell'85% dei casi proprio le lenti a contatto sono responsabili della cheratite da Acanthamoeba: una rara infezione della cornea. Secondo l'Istituto Superiore di Sanità, in Italia l'85% di casi di cheratite causate da Acanthamoeba si verificano nei portatori di lenti a contatto e che è significativamente correlata la giovane età ed il sesso maschile, probabilmente in relazione ad una minore attenzione all'igiene personale, alla mancanza di un'adeguata cura delle lenti a contatto, a procedure di disinfezione non conformi.
Acanthamoeba: sintomi
Le lesioni nei pazienti con cheratite amebica provocano molto dolore agli occhi.
Si avverte:
- sensazione di avere un corpo estraneo nell'occhio;
- dolore;
- rossore;
- eccessiva lacrimazione;
- fotosensibilità
- visione ridotta.
La cheratite da Acanthamoeba va curata tempestivamente con un trattamento intensivo che dura anche mesi.
Ma cosa c'entrano i lavaggi nasali ai bambini?
Chiarito cosa sia l'Acanthamoeba c'è da chiedersi cosa c'entrino i bambini, dal momento che il principale fattore di rischio è l'utilizzo delle lenti a contatto. Ebbene, i CDC statunitensi hanno lanciato nei giorni scorsi un allarme riguardo i lavaggi nasali. Sono stati, infatti, registrati 10 casi di infezione da Acanthamoeba non cheratite su persone che avevavo fatto i lavaggi nasali con l'acqua del rubinetto. Tutti erano immunocompromessi, 7 avevano sinusite cronica.
Si trattava di persone adulte con gravi problemi di salute, ma le autorità hanno ritenuto opportuno lanciare l'allarme vista la tendenza, da parte dei genitori, di utilizzare l'acqua del rubinetto non bollita per fare i lavaggi nasali ai propri figli.
Cosa usare per fare i lavaggi nasali?
Le soluzioni più utilizzate e consigliate sono:
- soluzione fisiologica
- acqua termale
- acqua di mare sterilizzata.
Se si utilizza l'acqua del rubinetto, deve essere bollita per almeno 1 minuto e raffreddata prima dell'uso.