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Atopia bambini: che cosa è e perché si manifesta

di Angela Bisceglia - 26.01.2021 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Una particolare sensibilità del bambino a certe sostanze presenti nell'ambiente ed una maggiore suscettibilità a contrarre patologie definite appunto atopiche: dermatite atopica, asma, rino-congiuntivite allergica. Come affrontare l'atopia nei bambini.

In questo articolo

Che cosa è l'atopia

Atopia è un termine che deriva dal greco ἀτοπία, che alla lettera significa "singolarità, "stranezza" e viene utilizzato in ambito medico per indicare una condizione di particolare sensibilità dell'organismo a certe sostanze presenti nell'ambiente. Sostanze innocue per la maggior parte della popolazione, ma che in alcuni soggetti, soprattutto in età pediatrica, possono portare a risposte immunitarie eccessive e alla manifestazione delle malattie atopiche, come dermatite atopica, asma, riniti e congiuntiviti allergiche.

"Alla base delle malattie atopiche del bambino c'è una minore efficienza della barriera cute, che ha il compito di difenderci dagli stimoli presenti nell'ambiente" spiega Annalisa Patrizi, Direttore della Dermatologia dell'IRCCS Policlinico di S. Orsola e Professore Ordinario dell'Università di Bologna. "Da qui la tendenza, da parte del suo sistema immunitario, a sviluppare specifici anticorpi (le immunoglobuline IgE) quando viene in contatto - sia attraverso la cute stessa che attraverso l'intestino, che attraverso le vie aeree - con determinate sostanze solitamente innocue, capaci di agire come allergeni. Allergeni che possono scatenare una reazione cutanea, in caso di dermatite atopica, una reazione respiratoria, in caso di asma o rinite, di tipo gastrointestinale, in caso di allergia alimentare".

Perché si manifesta l'atopia

Le cause dell'atopia non sono ancora del tutto chiarite e i vari fattori che entrano in gioco sono in parte ancora sconosciuti.

  • Predisposizione genetica
  • Fattori esogeni

Predisposizione genetica

"Quel che è certo è che alla base c'è una predisposizione genetica, per cui ha una probabilità circa tripla di sviluppare malattie atopiche chi ha già un fratello o un genitore che presenta la stessa o anche altre patologie del gruppo" sottolinea la dermatologa. "Ne è prova la concordanza che riscontriamo tra gemelli monovulari".

 Fattori esogeni

"I soggetti con dermatite atopica sembrano essere accomunati da una maggiore fragilità della barriera cutanea, che è più povera di grassi e di alcune proteine e quindi meno efficiente a difendere il bambino dall'ambiente esterno, con la conseguenza che si crea una facile via d'accesso a sostanze estranee, che possono provocare reazioni allergiche" prosegue Annaliza Patrizi.

"Non per niente si è notato un collegamento con alcune forme allergiche, per cui ad esempio l'80% dei bambini che soffrono di dermatite atopica ha anche positività a certi allergeni, come alimenti (soprattutto uova e latte nella prima infanzia ) ed  inalanti, come i pollini, gli acari della polvere, il pelo degli animali".

La marcia atopica

Poiché le malattie atopiche sono legate da cause comuni, i bambini che soffrono di una di queste patologie hanno un maggior rischio di svilupparne altre nel corso dell'infanzia, seguendo una successione temporale che viene definita 'marcia atopica' e che prevede la possibile comparsa, man mano che il bambino va avanti con la crescita, delle varie manifestazioni atopiche:

La dermatite atopica

La prima a comparire in ordine cronologico e anche la principale tra le manifestazioni dell'atopia è in genere la dermatite atopica, che rappresenta la malattia infiammatoria cutanea cronica più frequente dell'pediatrica (si calcola che ne soffre circa il 10-20% dei bambini negli Stati Uniti e nell'Europa occidentale).

Come si manifesta la dermatite atopica

"Nella maggior parte dei bambini, la dermatite atopica esordisce nel primo anno di vita, spesso entro i primi 6 mesi, anche se in un 15-20% dei casi può comparire in età più tardiva, per lo più entro i 5 anni" spiega Annalisa Partrizi. "Il suo primo segnale può essere una banale crosta lattea al cuoio capelluto, dopodiché cominciano a comparire lesioni cutanee su guance, mento, fronte (mentre è tipicamente risparmiata l'area centrale del volto, naso e labbra), caratterizzate da un eczema umido, ricco cioè di vescicole rosse superficiali, che si rompono e lasciano uscire liquido sieroso. Sin da ora, il bambino inizia ad accusare prurito, che fino ai 3-4 mesi non porta ancora grattamento, ma lo induce a scuotere la testa in segno di fastidio, a strofinarsi contro la mamma nel tentativo di trovare sollievo al suo prurito, che lo rende irrequieto e interferisce con il sonno.

In questa prima fase la dermatite atopica in genere si limita al viso ma, nelle forme più gravi, può estendersi alla superficie esterna di braccia e gambe e talvolta anche al tronco.
A partire dai 2-3 anni, l'eczema si localizza prevalentemente nelle pieghe di gomiti e ginocchia, dove la cute appare secca e ispessita, mentre sul viso le lesioni si manifestano attorno alla bocca, agli occhi e dietro l'orecchio, dove in particolare si crea una piccola ragade dolorosa. 
Sempre a partire da quest'età, nel 70% dei bambini i sintomi cominciano a ridursi, per persistere in forma lieve o sparire del tutto, andando incontro a quella che viene definita eclissi: anche se non è corretto considerare la dermatite atopica guarita del tutto, cioè, la malattia entra in una fase per così dire quiescente".

Dalla dermatite atopica all'asma alla rinite

Un bambino atopico, come si è visto, ha una maggiore predisposizione a sviluppare non solo la dermatite atopica, ma anche altre malattie ad essa correlate: "Secondo lo schema tipico della marcia allergica, dai 3-4 anni potrebbe comparire l'asma, mentre verso gli 8-12 anni si può manifestare la rino-congiuntivite allergica" evidenzia la prof.ssa Patrizi. "Talvolta le varie malattie atopiche si 'danno il cambio' tra di loro, per cui la fase di remissione dell'una viene a coincidere con l'esordio di un'altra, talvolta possono essere compresenti. Ma può anche succedere, soprattutto se l'eczema da bambini si è manifestato in forma lieve, che la marcia allergica si interrompa e, crescendo, il soggetto non sviluppi né asma né rinite".

La dermatite atopica in adolescenza e in età adulta

Che evoluzione ha la dermatite atopica con la crescita del bambino? "Si possono avere vari scenari" risponde la dermatologa: "può succedere che l'eczema diventi cronico, con una pelle che appare costantemente più secca, arrossata, ispessita soprattutto nelle pieghe, sul collo, sul volto e sul dorso delle mani; oppure può darsi che resti 'silente' a lungo, senza dare disturbi, salvo potersi riacutizzare di fronte a fattori favorenti, come il contatto con sostanze irritanti.

In ogni caso aver avuto la dermatite atopica da piccoli costituisce sempre un fattore di rischio per un'eventuale ricaduta".

Come si cura la dermatite atopica

La cura della dermatite atopica dipende dalla fase in cui si trova la malattia e dalla gravità delle lesioni.

  • Sempre: crema emolliente e idratante
  • Nelle forme acute lievi-moderate, un farmaco ad uso topico
  • Farmaci biologici per le forme da moderate a gravi.

Sempre, la crema emolliente e idratante. Come trattamento quotidiano, è sempre molto importante idratare la pelle, con prodotti emollienti specifici per pelli sensibili e atopiche, privi di sostanze allergizzanti, che in una cute così delicata possono scatenare dermatiti da contatto. Applicate per lo più due volte al giorno, le creme idratanti hanno azione lenitiva, calmano il prurito e contribuiscono a ricostituire la barriera cutanea. È bene spalmarle su tutta la pelle, che nei bambini atopici tende sempre ad essere secca.

Nelle forme acute lievi-moderate, un farmaco ad uso topico. Durate le fasi acute, per guarire le lesioni e 'smorzare' il prurito sono molto efficaci le creme a base di cortisone. Vanno applicate per alcuni giorni di seguito fino alla scomparsa dei sintomi, dopodiché, seguendo le indicazioni del pediatra o del dermatologo,  le applicazioni vengono diradate fino ad arrivare ad 1-2 volte alla settimana.
Il cortisonico locale può essere usato per lunghi periodi? "Se viene usato correttamente e sospeso gradualmente, il cortisonico locale non causa alcun problema" risponde la dermatologa. "Inoltre i  cortisonici di ultima generazione, come il mometasone,il metilprednisolone o il fluticasone propionato sono molto efficaci, scarsissimamente assorbiti e non provocano il cosiddetto effetto rebound, ossia il rischio che dopo la sospensione la dermatite possa peggiorare.
In alternativa alle creme cortisoniche, si possono adoperare, sempre a livello topico, prodotti chiamati inibitori topici della calcineurina, che hanno un'efficace azione antinfiammatoria e sono indicati soprattutto per il viso, dove il cortisonico non è adatto per i possibili effetti collaterali in tale sede, quali acne, rosacea, couperose.

Anche questi farmaci devono essere prescritti dallo specialista".

Farmaci biologici per le forme da moderate a gravi. Se il prurito è particolarmente intenso, se la dermatite è estesa e grave e non si risolve con i trattamenti locali, si può ricorrere ad una terapia per via generale. "Di recente è stato approvato anche per ragazzi a partire dai 12 anni di età il Dupilumab, un anticorpo monoclonale diretto contro l'interleuchina 4 e 13, che sembra efficace non solo sulla dermatite atopica ma anche su asma e poliposi nasale specie se associate a dermatite atopica" evidenzia Annalisa Patrizi. "Può essere prescritto solo in centri ospedalieri autorizzati, considerato l'elevato costo che è tuttavia a carico del SSN".

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