Bambino autistico, come ridurre la sua ansia
La difficoltà nel gestire le emozioni genera ansia nel 60% dei bambini autistici e disturbi emotivi nell'80% dei casi. Grazie ad attività mirate, condotte dai genitori o dagli insegnanti, è però possibile anche per questi bambini imparare a riconoscere e a regolare le emozioni, migliorando così il proprio benessere. Tony Attowood, psicologo ed esperto a livello internazionale della Sindrome di Asperger, ha messo a punto un programma per seguire i bambini in questo percorso, non sempre facile, pubblicato in Italia nel volume "Ridurre l'ansia nel vostro bambino con Spettro autistico" (Edizioni Lswr).
In questo articolo
- Le cinque categorie di stimoli che provocano ansia nei bambini nello Spettro autistico
- Comprendere e riconoscere le emozioni: perché è importante
- Le attività pratiche per i bambini autistici dai 4 anni in su
Le cinque categorie di stimoli che provocano ansia nei bambini nello Spettro autistico
Ecco le cinque categorie di stimoli che provocano ansia nei bambini nello Spettro autistico
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Cambiamenti: qualunque cambiamento legato all'ambiente, alla routine quotidiana, alle persone che ha attorno, può provocare ansia nei bambini nello Spettro autistico. Ad esempio, percorrere una strada diversa per raggiungere la scuola, incontrare un nuovo insegnante, un ambiente domestico rinnovato, una novità nel look di una persona vicina.
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Controllo: accade a chiunque, ma per un bambino nello Spettro autistico percepire che qualcuno stia tentando di controllare la sua vita, il suo comportamento o le sue esperienze può essere causa di una forte ansia. In pratica, ciò si traduce in semplici risposte, anche da parte dei genitori, come "aspetta" o "no". Fino a richieste esplicite legate ad esempio ad un cambio di programma.
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Stimoli sensoriali: per molti bambino con casi di autismo ogni senso è amplificato, dunque intercettarlo può provocare ansia. Per questo è noto che alcuni bambini autistici non amano essere toccati né tantomeno abbracciati. Ma sono molte altre le sensazioni che possono urtare il loro benessere: un soffio di vento, il contatto con l'acqua, farsi spazzolare i capelli, odori particolari, una luce intensa, rumori e suoni squillanti o forti.
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Situazioni sociali: l'incontro con persone nuove, un dialogo con adulti o compagni che fanno domande dirette, il coinvolgimento in un gioco o in un'attività collettiva sono azioni che possono provocare ansia in questi bambini.
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Situazioni scolastiche: la lettura, la scrittura, azioni manuali come il ritaglio o il collage possono generare disagio nei bambini autistici, così come compiti particolarmente difficili. Inoltre, per loro può essere molto faticoso ricevere critiche o pensare di non riuscire alla perfezione in una materia.
Comprendere e riconoscere le emozioni: perché è importante
La regolazione emotiva è una delle principali difficoltà che affrontano i bambini superata la prima infanzia. Riconoscere, comprendere ed esprimere le loro emozioni li aiuta a dare un senso alle esperienze che vivono. Ciò è sempre valido, ma si accentua nei bambini nello Spettro autistico, per i quali riconoscere le emozioni è ulteriormente complesso. Spesso faticano anche a mostrarle a livello fisico, con l'espressione del volto. Al contempo, possono fraintendere le espressioni dei genitori o degli insegnanti, pensando ad esempio che siano arrabbiati solo perché incrociano le braccia. Inoltre, tendono a vivere in modo più intenso e prolungato emozioni come l'ansia, lo stress e la rabbia: pur mostrando difficoltà nel riconoscere le emozioni, la loro reattività emotiva è estremamente elevata. Tutto ciò causa loro dei problemi a livello di interazione sociale. Per questo è fondamentale guidarli nel riconoscimento e nella gestione delle emozioni.
Le attività pratiche per i bambini autistici dai 4 anni in su
Vediamo ora alcuni consigli concreti e pratici tratti dal libro di Attowood per aiutare i bambini nello Spettro autistico a gestire e a ridimensionare l'ansia, riconoscendo le proprie emozioni.
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Il programma visivo. Per i bambini nello Spettro autistico la prevedibilità è importante e aiuta a ridurre l'ansia. Per questo creare una routine giornaliera stabile li aiuterà a sentirsi meglio. Per farlo, potete creare un programma visivo. Di cosa si tratta? Di una striscia di immagini o parole che raffigurano o indicano tutte le attività della giornata in ordine cronologico e la loro durata. Si può disegnare a mano o realizzare al computer, magari con una casellina da spuntare relativa allo svolgimento delle varie attività.
Usato sistematicamente, e adeguatamente spiegato, il programma visivo dà un senso di sicurezza e stabilità al bambino. Lo si può creare su base giornaliera, settimanale e mensile.
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Dare informazioni sui cambiamenti. Se nel programma giornaliero dovessero presentarsi delle novità, queste vanno accuratamente spiegate al bambino, fornendo le seguenti informazioni: perché il cambiamento accadrà, dove e quando avrà luogo, chi ci sarà, cosa potrà fare se avrà bisogno di aiuto. Potete anche raccontare una storia per rendere più facile l'accettazione del cambiamento. Ad esempio, la storia di quando vi sentite calmi accarezzando un animale, ascoltando una canzone e così via. O la storia del coniglio Sam Contento, che si sente allegro e sorride perché c'è il sole. Le storie, infatti, si possono utilizzare anche per spiegare le emozioni. Per aiutarvi, potete anche prendere spunto dalle "Storie Sociali" di Carol Gray.
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Offrire ricompense. Spesso è difficile rendersi conto del coraggio che i bambini nello Spettro autistico stanno tirando fuori per gestire alcune situazioni che generano in loro ansia. Occorre fare uno sforzo per accorgersene e ricompensarli, perché per loro può non essere scontato trovare una motivazione intrinseca nell'affrontare le difficoltà: serve una gratificazione immediata. La ricompensa può essere qualsiasi cosa, in base alle caratteristiche del bambino: un piccolo gioco, un adesivo, un dolcetto, un giro al parco, da offrirgli quando, ad esempio, trova il coraggio per salutare la maestra.
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Esposizione graduale. Questa tecnica si utilizza per introdurre dolcemente le esperienze che provocano ansia in modo che il bambino abbia modo di sviluppare le proprie competenze per gestirla. Si parte da una situazione che innesca un basso livello di ansia e si lascia al bambino il tempo di "assorbirla": dopo un aumento iniziale, i livelli di ansia si abbasseranno al di sotto del livello iniziale.
L'esperienza poi si ripete, finché l'ansia tenderà ad essere quasi assente. Un metodo utile è quello di identificare un obiettivo e poi suddividerlo in tanti piccoli traguardi.
Il libro
Tony Attowood, psicologo ed esperto a livello internazionale della Sindrome di Asperger, ha messo a punto un programma per seguire i bambini in questo percorso, pubblicato in Italia nel volume "Ridurre l'ansia nel vostro bambino con Spettro autistico" (Edizioni Lswr): i consigli presenti nell'articolo sono stati tratti da questo volume.