Brucellosi nei bambini
Tra le malattie che l'uomo può contrarre dal contatto con gli animali, la brucellosi è tra le più diffuse anche perché, come nel caso dei bambini, il batterio responsabile dell'infezioni può introdursi nel corpo tramite l'alimentazione e l'assunzione di cibi non opportinamente trattati.
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Cos'è la brucellosi?
La brucellosi, conosciuta anche come febbre maltese, è una malattia infettiva di origine animale ma che purtroppo è trasmissibile all'uomo. Tale malattia è causata dai batteri Brucella, un genere appartanente al gruppo dei cosiddetti Gram negativi, i quali scatenano l'infezione dopo un periodo e d'incubazione che va dai cinque giorni alle due settimane.
Come si contrae la brucellosi?
La brucellosi è molto più frequente tra le persone che hanno a che fare con bestiame e animali che vivono all'aperto (bovini, ovini, suini, cavalli ecc..), dunque riguarda spesso macellai, allevatori, cacciatori e veterinari. La brucellosi bovina e quella ovina sono le varianti più diffuse.
In base alla diversa specie (e biotipo) di bacillo, gli esseri umano possono entravi in contatto attraverso:
- Contatto diretto con secrezioni ed escrezioni di animali infetti.
- Inalazione di aerosol di materiale infetto.
- Ingestione di carne poco cotta o prodotti lattiero-caseari non pastorizzati e contenenti il batterio.
Quest'ultimo punto spiega perché la brucellosi può essere contratta anche da bambini o persone che non sono entrate a contatto con animali infetti: infatti, consumando cibi provenienti da animali infetti (carne, latte, formaggi ecc..) e non trattati a dovere previa cottura o processi di pastorizzazione, il batterio può essere in agguato.
Sintomi della brucellosi
I sintomi della brucellosi sono piuttosto generici, il che rende più complicato individuarlo rapidamente, soprattutto se il paziente non ha avuto recenti contatti con animali. I segnali più evidenti della malattia sono infatti febbre intermittente (a volte anche molto alta), dolore alle articolazioni, malessere, mal di testa, perdita di peso e stipsi.
Spesso chi contrae la brucellosi evidenzia anche un ingrossamento deli linfonodi, fegato e della milza; nei bambini poi, sono comuni un deciso rifiuto del cibo ed episodi di diarrea.
Non si tratta di una malattia considerata perticolarmente pericolosa - la mortlità è attestata al 5% dei casi, sempre legati a complicanze cardiache o del sistema nervoso - tuttavia è bene intervenire per tempo con una terapia mirata.
Come si cura la brucellosi
Il trattamento standard della brucellosi prevede il ricorso ad antibiotici specifici, ovviamente prescritti dal pediatra o dal medico curante. Per i bimbi sotto gli otto anni la terapia comprende la somministrazione combinata di Trimetoprim, Sulfametoxazolo e Rifampicina per un periodo di circa sei settimane. Per i bambini più grandicelli, invece il trattamento prevede Doxiciclina (sempre con l'aggiunta di Rifampicina) per sei settimane.
In casi particolari o più gravi, la terapia può essere prolungata. La brucellosi ha un tasso considerevole di recidiva, dunque alcuni trattamenti dovranno essere ripetuti nel corso della vita.