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Cani e bambini, ecco come evitare il rischio di morsi

di Valentina Murelli - 18.08.2016 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Per un bambino può essere una grande gioia crescere insieme a un cane. Perché tutto vada bene, però, bisogna rispettare alcune fondamentali regole di sicurezza. Ce le illustra il veterinario comportamentalista Franco Botta.

In questo articolo

Le cronache riferiscono spesso di bambini morsi da cane, con esiti talvolta molto gravi o addirittura fatali.

Nella grande maggioranza dei casi, a mordere sono i cani, o magari dei nonni o di amici, considerati tendenzialmente miti e buoni.

La buona notizia è che questi incidenti possono essere facilmente prevenuti: basta seguire qualche regola fondamentale - per esempio non lasciare mai i bambini da soli con i cani - e imparare a conoscere meglio i nostri amici a quattro zampe. Ne parliamo con Franco Botta, veterinario comportamentalista a Loano (SV) e in Liguria.

Perché il cane morde


"Il morso è un comportamento naturale, che il cane sostanzialmente utilizza per dire no. O, meglio, per ribadirlo con forza" spiega Franco Botta. Quindi, la prima indicazione per ridurre il rischio di "incidenti" è sapere che cosa può indurre un cane a mordere, per limitare le circostanze in cui l'animale potrebbe reagire in questo modo.

Ci sono diversi fattori che possono scatenare un morso. Per esempio:

  • paura;
  • dolore: il cane con il morso dice "mi stai facendo male";
  • fastidio: il cane sta dicendo "non mi va di essere toccato", "non mi va che ti avvicini troppo";
  • problemi comportamentali che portano ad aggressività e reattività particolarmente intense. "In questo caso - spiega il veterinario - il cane si comporta esattamente come una persona che scatta in modo violento per niente, magari perché è prossima a un esaurimento nervoso".

"In genere il morso non arriva da solo, ma dopo altri segnali di rifiuto, come il tentativo di allontanarsi e il ringhio" sottolinea Botta.

Il cane può mordere per gelosia?


Un cane già presente in casa, un neonato che arriva e, dopo qualche tempo, la tragedia: il cane che azzanna il piccolo. Si può parlare in questi casi di gelosia? "La gelosia è un sentimento molto umano, parlerei piuttosto di rivalità" afferma il veterinaio Franco Botta.

"Se dopo l'arrivo del bambino le cose per il cane cambiano drasticamente in peggio, l'animale potrebbe interpretare la nuova situazione come una diminuzione ingiustificata dei diritti e dei privilegi che fino a poco tempo prima gli venivano concessi".

"Questo però non significa che aspetterà la prima occasione buona per 'vendicarsi' mordendo il bambino. Più semplicemente, questa situazione potrebbe indurre uno stato di stress e frustrazione pronto magari a esplodere in particolari momenti critici".

Che fare, allora, in questi casi? "Ricordare che il cane continua a far parte della famiglia e non può essere accantonato da un giorno all'altro. Nei limiti del possibile, bisognerebbe cercare di ridurre al minimo i cambiamenti nella sua routine ed evitare di allontanarlo ogni volta che è presente anche il bambino, in modo che non lo viva come un nemico".

Come ridurre i rischi di incidenti in casa


Spesso a mordere i bambini sono i loro compagni di giochi: i cani di casa, dei nonni, degli amici. Ecco come evitare che accada.

1. Avere rispetto per il cane (e insegnarlo ai bambini)
Il rispetto è il punto di partenza fondamentale di ogni relazione, anche di quella tra cane ed essere umano. Un cane non è un giocattolo che può essere "spupazzato" a piacimento (e poi magari abbandonato in un angolo quando non se ne ha più voglia).

È un essere senziente, e a volte basterebbe cercare di mettersi nei suoi panni per capire come è meglio comportarsi. "Un esempio banale: quando dormiamo non ci piace essere svegliati. Perché a un cane dovrebbe fare piacere?" chiede Botta. "Eppure, consentiamo ai nostri bambini di accarezzare i cani quando dormono, perché sono tanto teneri e carini".

2. Non lasciare mai il bambino da solo con un cane
Anche se stanno giocando serenamente, e il cane è generalmente "buonissimo", un bimbo non va mai lasciato da solo con lui. Intanto, per controllare che il piccolo umano non faccia niente che può infastidire l'animale, e comunque perché non è in grado di interpretare suoi eventuali segnali di disagio.

"Spesso i genitori sopravvalutano le capacità dei bambini di stare con gli animali, ma almeno fino a sei anni i bimbi non sono per niente in grado di 'leggere' le emozioni di un cane, di capire se è arrabbiato o ha paura" spiega Franco Botta. "E anche più avanti, fino a 7/8 anni, presi dalla foga del gioco possono non accorgersi che magari sta sorgendo un problema, che il cane sta manifestando un disagio e vorrebbe essere lasciato in pace". In altre parole, non sanno fermarsi in tempo se il gioco degenera.

3. Anche in presenza di adulti, non lasciare che i bimbi giochino con i cani troppo a lungo
"Una buona regola generale è non superare il quarto d'ora di giochi, sempre sotto la supervisione di un adulto" consiglia Botta. Certo, molto dipende dal cane - qualcuno è più tollerante, altri meno - e dal tipo di gioco che sta facendo il bambino, ma dopo i 15-20 minuti le interazioni potrebbero diventare pericolose.

"Magari i genitori si fidano perché sanno di avere un cane mite, molto tollerante. Ma in presenza di qualche stress ambientale aggiuntivo il suo grado di sopportazione potrebbe abbassarsi" spiega Botta. Prendiamo il caldo: non basta da solo a far imbufalire un cane, certo, ma può darsi che lo faccio dormire male, il che a lungo andare può ridurre la sua capacità di sopportare lo stress. Così, i piccoli e comuni "tormenti" provocati da un bambino possono diventare meno tollerabili del solito.

4. Controllare che i bambini non diano fastidio all'animale
Non sempre i bambini sanno controllarsi, e giochi che a loro sembrano divertenti per il cane diventano piccole torture. È quindi molto importante insegnare ai bambini che anche al cane più buono del mondo alcune cose non vanno proprio fatte. Per esempio:

  • disturbarlo mentre dorme, anche se si tratta semplicemente di fargli una coccola o una carezza. Alcuni cani mostrano chiaramente di non gradire, svegliandosi con un ringhio deciso. Altri possono sembrare felici - magari si svegliano scondinzolando - ma a lungo andare un'azione del genere diventa deleteria. "Se ripetuta può interferire con la qualità del sonno, e minare la fiducia del cane nei confronti della famiglia, perché sa che può essere svegliato, cioè disturbato, in ogni momento. Di nuovo, questo comporta una riduzione della tolleranza allo stress".

  • disturbarlo mentre mangia. "Anche interferire con il momento del pasto non è una buona idea, perché crea uno stress inutile" spiega Botta. "Ci sono scuole di pensiero che suggeriscono di insegnare al cane a tollerare che gli venga toccato o sottratto il cibo, per mostrargli chi comanda davvero, ma è una strategia inutile e dannose. Ci sono altri modi per fargli capire chi è il capobranco e qual è il suo posto nella famiglia, che non siano disturbarlo in un momento delicato come quello del pasto".

  • Fargli scherzi - per esempio fingere di dargli una cosa e poi non dargliela - o spaventarlo per scherzo. "Anche questi atteggiamenti diminuiscono la sua fiducia in noi, lo rendono nervoso e possono portarlo al morso".

  • Disturbarlo in generale, tirando la coda o le orecchie, cavalcandolo, tirandogli oggetti.

5. Imparare a conoscere i segnali di disagio del cane, insegnandoli anche ai bambini
Difficilmente il morso arriva come un fulmine a ciel sereno: è più spesso l'atto finale di un animale esasperato, che non sa più come manifestare il suo disagio. Per questo, è importante conoscere i segnali preliminari che c'è qualcosa che non va, che il cane è stufo e vorrebbe essere lasciato in pace. Ecco i principali:

  • comportamenti di evitamento: indietreggiare, mostrare di non avere voglia di giocare, tentare di sottrarsi al bambino. "A volte può sembrare che cane e bimbo giochino a rincorrersi, ma basta osservare con un po' di attenzione per rendersi conto che il cane non è affatto contento di questo gioco" afferma Botta.
  • segnali del corpo: mostrare il canino, ringhiare, tirare indietro le orecchie;
  • segnali emotivi. "Bisogna imparare a guardare il cane negli occhi e a chiedersi che cosa esprime il suo sguardo: divertimento oppure sopportazione, rabbia, esasperazione?"
  • cambiamenti nel ritmo del gioco. "Bisogna evitare che il gioco diventi frenetico, troppo intenso" sottolinea Botta. "Questi sono momenti critici, in cui sia il cane sia il bambino possono perdere il controllo".

6. Imparare a conoscere bene il cane di casa e le sue tappe di sviluppo
Il cane è spesso il compagno di giochi per eccellenza di un bambino. Ed effettivamente possono farsi grandi compagnia e divertirsi molto insieme. Però bisogna sapere che cane e bambino non crescono allo stesso ritmo, e che nelle varie fasi della vita un cane ha esigenze completamente diverse.

"Ai cuccioli piace molto il contatto fisico e adorano le carezze, ma via via che crescono li apprezzano sempre meno. Certo, ci sono cani più o meno affettuosi, ma tendenzialmente gli adulti non amano molto essere carezzati troppo" racconta il veterinario.

Altro esempio: il cane cucciolone, cioè praticamente adolescente, sa controllarsi meno di un cane adulto, come se perdesse più facilmente la pazienza.

E ancora: se nei suoi primi anni di vita interpreta il ruolo di compagno di giochi, crescendo tende a interpretare quello di genitore adottivo. "In pratica, può assumere comportamenti di accudimento, come leccare il bambino, ma anche di educazione e di guida, e allora può mordere il cucciolo d'uomo se gli sembra che stia facendo qualcosa di sbagliato.

Proprio come farebbe con i suoi cuccioli per indirizzarli".

Quanto contano le razze
Ci sono razze che hanno una pessima fama. Pensiamo ai pitbull, ai dogo argentini, ai rottweiler. Si dà per scontato che siano aggressive e fuori controllo, ma non è necessariamente così. Molto dipende dal tipo di educazione che hanno ricevuto e dal tipo di relazione che hanno instaurato con i loro compagni umani. Per Franco Botta, additare alcune razze come pericolose, assolvendone automaticamente altre è controproducente. "Da un lato, può deresponsabilizzare, come se il problema dell'aggressività di un cane dipendesse solo dalla sua genetica, dalla razza alla quale appartiene. E dall'altro può indurre un senso di falsa sicurezza. Ogni cane va invece valutato singolarmente, va capito quanto sono impegnativi il suo carattere e il suo temperamento".

Senza dimenticare che, al di là della razza, le dimensioni sono sempre importanti. "Il morso di un chihuahua difficilmente produce gravi danni, mentre quello di un labrador, che pure ha di solito un carattere dolce e mite, può lasciare conseguenze molto pesanti".

Come ridurre i rischi di incidenti fuori casa, con cani sconosciuti
Spesso i bambini non resistono: di fronte a un cane sconosciuto ma di aspetto tenero e simpatico corrono ad accarezzarlo. Il cane, però, potrebbe non gradire e reagire male al tentativo di contatto del piccolo. Ecco come evitare incidenti con animali altrui.

1. Insegnare al bambino a chiedere sempre se è possibile accarezzare il cane. Può darsi che la risposta sia no: bene, non deve essere un problema. È solo un modo che ha il proprietario del cane per difendere il benessere del suo animale (che magari è buonissimo, ma non ha grande piacere di essere accarezzato per strada) e la sicurezza di chi vorrebbe toccarlo.

2. Insegnargli ad avvicinarsi dolcemente, senza gridare e lasciandosi annusare la mano.

3. Assicurarsi che il bimbo non abusi della possibilità di toccare l'animale. "Una o due carezze a un cane sconosciuto possono bastare" spiega Botta. "Si tratta di un saluto, non di una sessione di gioco o di coccole, che devono essere riservate a cani conosciuti".

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