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Cataratta congenita: cause e sintomi

di Simona Bianchi - 28.11.2022 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Già alla nascita o nei primi tre mesi di vita può comparire la cataratta congenita. Cosa sapere sulla malattia, i sintomi e le terapie per curarla

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Cataratta congenita: cosa sapere

Già alla nascita o nei primi tre mesi di vita, un neonato può sviluppare la cataratta congenita. Si tratta di una malattia caratterizzata da opacizzazione del cristallino. Questa condizione è una delle cause più frequenti di cecità infantile. La cataratta congenita può manifestarsi in forma più o meno grave a seconda che l'opacità interessi piccole aree periferiche del cristallino con una densità limitata, oppure che sia estesa e includa la porzione centrale. Nel secondo caso il normale sviluppo funzionale dell'apparato visivo è compromesso e altera la capacità di vedere correttamente con entrambi gli occhi.La malattia può interessare un solo occhio o tutti e due.

Quali sono i sintomi della cataratta congenita

Alcune cataratte sono parziali e si opacizzano nei primi 10 anni di vita. In questi casi la capacità visiva può essere meno compromessa. I sintomi caratteristici della malattia sono vari:

  • leucornia, riflesso bianco della pupilla quando viene esaminata con la luce. Questo segno viene spesso notato dai genitori
  • ambliopia, riduzione della vista spesso associata alla cosiddetta sindrome dell'occhio pigro
  • strabismo, deviazione degli assi visivi dell'occhio. Solitamente si presenta in caso di cataratta monolaterale perché il bambino cerca di compensare il problema visivo dell'occhio con l'anomalia, assumendo una posizione asimmetrica per cercare di vedere meglio
  • nistagmo, movimenti ritmici e involontari degli occhi che si manifestano intorno ai 3 mesi di età
  • visione sfocata e annebbiata
  • eccessiva sensibilità alla luce

Le cause e la diagnosi della cataratta congenita

Le cause della cataratta non sono sempre note, per circa il 30% è ereditaria, in altri casi può essere associata ad altre malattie come trisomia 21, sindrome di down o sindrome di Turner. Anche l'esposizione della madre, in particolare all'inizio della gravidanza, a trattamenti a raggi X o infezioni intrauterine possono provocare la cataratta congenita. Altri possibili fattori sono:

  • l'assunzione di determinati medicinali durante la gravidanza come cortisteroidi e antibiotici
  • alterazioni metaboliche come diabete gestazione, ipoparatiroidismo o gravi carenze alimentari nella madre e galattosemia nel feto
  • anomalie dell'iride
  • nascita prematura e sofferenza feto-neonatale
  • malattie generalizzate del neonato associate alla cataratta
  • cattivo stile di vita della madre, soprattutto durante i primi tre mesi della gravidanza, come la malnutrizione o l'esposizione del feto al fumo di sigaretta 

In caso di cataratta congenita è fondamentale una corretta diagnosi correlata a cure tempestive così da prevenire lo sviluppo di complicazioni e recuperare a pieno la vista.

Se la cataratta congenita viene diagnosticata nei primi giorni di vita, spesso è possibile intervenire chirurgicamente. Per individuare la cataratta congenita è utile eseguire un esame del riflesso rosso, un test basato sul corretto passaggio di un raggio luminoso fino al fondo dell'occhio. In Italia poche regioni hanno protocollato la procedura, perciò i genitori del bambino devono richiederla esplicitamente. Altri controlli sono lo studio su un'eventuale familiarità e il riscontro di un basso peso alla nascita.

Quali terapie per curarla

Per curare la cataratta congenita è necessario ricorrere a un'operazione di microchirurgia per evitare la perdita pressoché totale della capacità visiva entro i primi tre mesi. Se si sospetta che il proprio figlio sia affetto dalla malattia, è importante contattare il prima possibile un medico specialista in oftalmologia. L'intervento chirurgico consiste nell'aspirazione del cristallino attraverso una piccola incisione.

Nei bambini con più di 18 mesi, invece, è possibile valutare l'inserimento di una lente intraoculare. Il percorso riabilitativo post operazione è lungo e in genere basato su una terapia occlusiva, ovvero bendare per alcune ore al giorno l'occhio non operato o entrambi gli occhi alternandoli. I casi cataratte congenite di piccole dimensioni o poco dense, che non creano problemi alla capacità visiva, non necessitano invece di interventi.

Come prevenirla o conviverci

La prevenzione, nei casi di cataratta congenita, è fondamentale. Per questo, in alcuni ospedali, i neonati vengono sottoposti a controlli della vista prima di essere dimessi. Durante la gravidanza è consigliabile seguire uno stile di vita sano con alimentazione corretta e bilanciata ed evitando il fumo delle sigarette. I bambini con cataratta congenita operati nei primi mesi di vita o quelli che sviluppano la malattia più avanti hanno buone possibilità di recuperare la vista. Dovranno comunque sottoporsi a visite oculistiche periodiche per controllare lo stato di salute degli occhi.

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