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Come comportarsi se il bambino piange dal pediatra

di Stefano Padoan - 08.05.2023 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
La visita dal dottore è un momento delicato. Marco Nuara ci spiega cosa fare e come gestire il bambino che piange dal pediatra durante un controllo.

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Come gestire il bambino che piange dal pediatra

La visita dal dottore, per un bambino, può essere un momento molto stressante, fonte di paure e preoccupazioni. Spesso i genitori, quando loro figlio piange dal pediatra, non sanno cosa fare e sono a loro volta in difficoltà. Come comportarsi dunque di fronte a questa eventualità durante un controllo o una visita pediatrica? Il pediatra Marco Nuara ci offre dei preziosi consigli su come rassicurare il bambino per rendere la visita più serena possibile.

Perché i bambini piangono dal pediatra

È abbastanza normale che i bambini e le bambine piangano dal pediatra. «Se fino ai 6 mesi di vita, di solito, un bambino piccolo si fa fare tutto, poi arriva l'età della diffidenza e quella in cui inizia a riuscire ad esprimere ciò che gli piace e cosa no» spiega Nuara. E il disappunto lo esprime piangendo. «Il piccolo paziente si trova in un luogo non famigliare e uno sconosciuto "si permette" di mettergli le mani addosso, magari fredde, e manipolarlo. Queste sono tutte fonti di stress e disagio reale: per un medico è più che comprensibile e, anzi, osservare la reattività del bambino fa parte della sua valutazione».

Cosa fare a casa prima della visita

Nessun bambino è contento di andare dal dottore, anche perché di solito questi piccoli vengono portati in ambulatorio con l'inganno. «Evitate di dire bugie a vostro figlio, ad esempio che state andando al parco. Anzi dovete prepararlo senza metterlo in allarme, così sa cosa aspettarsi. Trasmettetegli l'idea che il dottore è una persona amica, che aiuta a stare bene e a guarire». Buona cosa è anche creare familiarità con il mondo della salute tramite il gioco. «A casa il bambino può giocare con gli strumenti del dottore e visitare i propri pupazzi. Fateglieli portare anche in ambulatorio, così sarà più consapevole di ciò che accadrà».

Come parlare del pediatra in famiglia

Una certa paura dei medici, spesso, è causata anche dalle parole che usiamo per parlare di loro. «A volte i genitori non se ne rendono conto, ma quando dicono "Non preoccuparti che non ti fa male" o "Facciamo in fretta che poi ti compro il gelato" stanno suggerendo implicitamente che andare dal pediatra sia qualcosa di brutto». L'effetto è di creare allarme: i bambini si chiedono il perché di tali rassicurazioni non richieste. Ci sono poi situazioni in cui il dottore è usato persino come minaccia. «"Se non fai il bravo chiamo il dottore e ti fa la puntura" è l'opposto di dire "Se stai male il dottore ti cura e starai meglio».

Giochi e distrazioni aiutano?

Se è normale che un bimbo pianga dal pediatra, i genitori non dovrebbero né vergognarsi né affannarsi nel farlo smettere, con ciucci o altre distrazioni. «Spesso i nostri tentativi di distrarlo lo fanno agitare ancora di più. Accogliete piuttosto la sua manifestazione di emozioni e cercate di calmarlo con un tono rassicurante». «Personalmente cerco di evitare di far attendere in sala d'aspetto. Questa è accogliente e attrezzata con libri e giochi, ma quando arriverà il momento della visita il bambino potrebbe preferire la sala d'attesa a quella della visita. Piuttosto i genitori potrebbero invitare il bambino a fare un disegno da regalare al dottore, così da cominciare a creare un piccolo legame con lui. Il gioco in sala d'aspetto può essere riservato a fine visita, quando al bambino tocca aspettare che mamma e papà finiscano di parlare con il dottore».

Come collaborare con il pediatra durante la visita

Un buon punto di partenza è scegliere bene gli orari della visita. «Il tardo pomeriggio può essere un orario perfetto per gli impegni lavorativi dei genitori, ma a quest'ora il bambino è spesso stanco e nervoso.

L'ideale, nei limiti del possibile, sarebbe effettuare la visita al mattino, in un orario in cui il piccolo non deve né mangiare né fare il pisolino». Durante la visita, aiutate il pediatra comunicando eventuali paure del bambino alle quali prestare attenzione. «State vicino a vostro figlio, ma evitate di prenderlo in braccio a più riprese o dire "ha finito" quando non è vero, perché lo confondete. Il vostro obiettivo è rassicurarlo con pochi messaggi chiari e veritieri, ma anche renderlo partecipe per non fargli subire passivamente la visita. Potreste ricordargli, ad esempio, che il dottore sta usando lo stetoscopio proprio come fa lui sul suo peluche preferito».

L'intervistato

Marco Nuara è pediatra perfezionato in Immunologia e Allergologia pediatrica. Svolge attività ambulatoriale a Milano ed è molto seguito sui social con il profilo IG personale.

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