Cosa sono i dolori addominali nei bambini
I dolori addominali ricorrenti (DAR) sono stati definiti dal medico inglese John Apley nel 1958. Si parla di questo tipo di disturbo se si verificano almeno 3 episodi di mal di pancia in 3 mesi con un'intensità tale da interferire sulle attività quotidiane del bambino. Si tratta di un disordine estremamente frequente in età pediatrica soprattutto nelle bambine tra i 4 e i 6 anni e durante l'adolescenza. Solamente una piccola percentuale, tra il 5-10%, è legata a una causa organica, mentre il 90-95% dei bimbi soffre di dolori addominali ricorrenti (DAR) di natura funzionale.
Le cause dei dolori addominali ricorrenti
Non è ancora chiaro da cosa siano provocati i dolori addominali ricorrenti, alcuni studi si focalizzano sulle complesse interazioni tra cervello e intestino. I bambini colpiti dal disturbo sarebbero scrupolosi, zelanti, bravi a scuola e molto sportivi. Soggetti che potrebbero essere esposti quindi ad aspettative eccessive e all'ansia. Anche eventi stressanti, come la nascita di un fratellino o un trasferimento, potrebbe dare inizio a dei dolori addominali ricorrenti. I mal di pancia avrebbero appunto origine dall'interconnessione tra la mente e l'intestino. Tipicamente il bambino con disturbi funzionali gastrointestinali (DFGI) la notte riposa tranquillo, suggerendo che se la testa dorme anche la pancia dorme. L'ospedale Bambino Gesù riporta che per spiegare "la causa dei dolori addominali funzionali oggi si parla di modello biopsicosociale in cui su una predisposizione genetica intervengono eventi medici di lieve entità (es. infiammazione della mucosa di basso grado) e fattori psicosociali (es. traumi precoci, stress, ansia, depressione, anche in famiglia) generando una condizione definita ipersensibilità viscerale".
I sintomi dei dolori addominali ricorrenti
Nei bambini più piccoli, che non parlano ancora, si può sospettare che soffrano di DAR se piangono spesso e a lungo e se sono particolarmente agitati e irritabili. Nei più grandi e negli adolescenti, invece, si possono riconoscere quattro disturbi funzionali gastrointestinali:
- Dispepsia funzionale: senso di gonfiore addominale dopo i pasti per almeno due mesi
- Sindrome del colon irritabile: che provoca dolori addominali, con frequenza di almeno quattro giorni al mese per almeno due mesi, in prossimità della defecazione e associati al cambiamento nella frequenza delle evacuazioni e consistenza delle feci
- Emicrania addominale: violenti episodi di dolore addominale acuto, di solito nella zona intorno all'ombelico, oppure diffuso a tutto l'addome che dura un'ora e più
- Dolore addominale funzionale non altrimenti specificato: caratterizzato da episodi di dolore che si verificano almeno quattro volte al mese, per almeno due mesi a carattere episodico o continuo che non si presentano esclusivamente durante eventi fisiologici come il ciclo o l'alimentazione
Come si curano i dolori addominali nei bambini
Per i dolori addominali ricorrenti, non essendoci una causa organica, non esiste neanche una cura mirata.
Importante è comprendere cosa sia un disordine funzionale, parlare con il pediatra e riconoscere la natura "benigna" della condizione che non comprometterà in alcun modo la salute del bimbo. Si deve poi cercare di individuare la causa scatenante così da poter modificare lo stile di vita rendendolo meno stressante e più equilibrato. In caso di sindrome del colon irritabile, una dieta a ridotto contenuto di frumento o a bassa fermentazione può portare dei benefici. Può essere d'aiuto anche l'utilizzo di specifici batteri probiotici per modulare il microbiota intestinale. In ogni caso è sempre bene far visitare il piccolo dal medico ed effettuare controlli periodici e regolari per monitorare l'evoluzione della condizione clinica. Riguardo alla diagnosi di dolore addominale ricorrente, secondo le attuali indicazioni internazionali, deve basarsi solamente sulla storia clinica, accuratamente raccolta durante la visita, e sull'esame obiettivo dello stato di salute del bambino. Pazienti con una lunga storia di dolori addominali possono essere sottoposti ad alcuni semplici esami di laboratorio, come l'emocromo o l'esame delle urine, e allo screening sierologico per la celiachia.