Cos’è la febbre ondulante
La febbre ondulante, secondo la definizione dell'Enciclopedia Treccani, è una condizione con andamento prolungato, caratterizzato dall'alternarsi di periodi febbrili con altri in cui la temperatura è solo lievemente superiore alla norma. Tale comportamento termico è tipico della febbre maltese o brucellosi, una malattia infettiva di origine batterica considerata una delle cinque zoonosi più importanti a livello mondiale. Può essere trasmessa all'uomo da alcune specie animali, tra cui bovini, ovini e suini. Nei bambini, nella gran parte dei casi, la trasmissione è dovuta al consumo di prodotti lattiero-caseari non pastorizzati.
Quali sono le cause della febbre ondulante
La febbre ondulante è causata dai batteri gram negativi del genere Brucella. Quelli che possono infettare le persone sono Brucella abortus, Brucella suis e Brucella melitensis, che si trasmettono dagli animali (soprattutto ovini, bovini e suini) per via diretta o indiretta. Il batterio prende il nome dal medico inglese, sir David Bruce, che per primo, nel 1887, ha isolato nella milza di un soldato britannico l'agente eziologico della malattia. Un essere umano può essere contagiato per via diretta tramite ferite o lesioni della cute che entrano a contatto con materiali provenienti da animali infetti, come il sangue, le urine o le feci, oppure per via indiretta se mangia alimenti contaminati come possono essere il latte non pastoriccato, carne insaccata o poco cotta di animali infetti. Il batterio, una volta eliminato dall'animale infetto attraverso secrezioni o prodotti abortivi, può restare vivo nell'ambiente esterno e infettare per mesi o anni.
Come si manifesta la febbre ondulante
La febbre ondulante si può manifestare anche dopo due o quattro settimane dall'infezione. I sintomi compaiono all'improvviso e comprendono febbre, brividi, sudorazione abbondante, mal di testa, dolori articolari e muscolari, inappetenza e debolezza. Una caratteristica particolare della malattia è che, appunto, si può riscontrare febbre ondulante per lungo periodo, ovvero alternare stati di rialzo delle temperatura corporea ad altri in cui si torna a livelli normali.
Tra gli altri sintomi può comparire un ingrossamento di fegato e milza, linfonodi che aumentano di volume, dolori addominali, lombalgia e irritabilità. Questo perché le brucelle, una volta nell'organismo, si localizzano nei linfonodi regionali, per poi diffondersi in circolo e colonizzare diversi organi. Nei bambini sono particolarmente frequenti il rifiuto del cibo, il senso di debolezza e il mancato accrescimento in peso e statura.
Come si capisce se si ha febbre ondulante
Per capire se si è stati infettati da brucellosi sono necessari dei test sierologici che identificano gli anticorpi contro determinati batteri. Non sono invece utili gli esami del sangue di routine. La diagnosi definitiva viene comunque fatta solo tramite l'esame colturale che consiste nell'isolare il microrganismo nel sangue, in liquidi biologici o nei tessuti.
Come curare la febbre ondulante
La febbre ondulante spesso viene curata con antibiotici, la terapia ottimale richiede la somministrazione combinata di 2 antibiotici. L'Ospedale Bambino Gesù riporta che nei bambini di di età superiore o uguale a 8 anni gli antibiotici usati sono la Doxiciclina con l'aggiunta di Rifampicina/Streptomicina/Gentamicina, da somministrare per un totale di 6 settimane. Il trattamento per i bambini che hanno meno di 8 anni consiste nel Trimetoprim + Sulfametoxazolo (Cotrimossazolo) in associazione a Rifampicina, somministrati per 6 settimane. In ogni caso sarà il medico o il pediatra a indicare la terapia più corretta da seguire. Per prevenire il contagio dell'infezione si raccomanda invece di pastorizzare il latte e i latticini ed evitare il contatto con tessuti e liquidi di provenienza animale. Attualmente infatti non esistono vaccini per prevenire il contagio.
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