Vola vola e pronazione dolorosa
Sin dalla nascita, ma in realtà già durante i nove mesi che la precedono, e fino ai 18-20 anni, l'essere umano è sottoposto a continui cambiamenti. Gli organi interni, il sistema nervoso, il sistema muscoloscheletrico (ossa, legamenti, muscoli, tendini) sono in costante sviluppo. Le ossa non sono ancora totalmente formate, i legamenti sono particolarmente lassi, muscoli e tendini devono ancora raggiungere la loro completa lunghezza.
E così i nostri bambini sembrano dei morbidi bambolotti capaci di fare acrobazie che per noi sarebbero impossibili, ad esempio si infilano le dita dei piedi in bocca con estrema agilità. Si dice che siano "di gomma", in realtà stanno semplicemente crescendo, e col tempo il loro corpo si adatterà alle diverse fasce d'età.
Man mano che si diventa più grandi e finisce la fase più infantile, il rischio di cadere, anche a causa dell'instabilità o del gioco sfrenato, diminuisce e il corpo comincia a strutturarsi in modo differente. Se da un lato è vero che questo sviluppo non completo può essere utile ad evitare traumi fisici importanti, d'altro canto è anche vero che a volte potrebbe diventare proprio la causa di qualche piccolo infortunio.
In questo articolo
La pronazione dolorosa
Esiste una patologia che è più diffusa di quanto si immagini, ma non è altrettanto conosciuta, se non tra gli addetti ai lavori.
È la pronazione dolorosa, altrimenti nota come sublussazione del capitello radiale o simpaticamente come "gomito della balia". Ed è proprio da questo ultimo modo di definirla che vorrei iniziare a spiegare di cosa si tratta. In passato i bambini venivano educati dalla balia, pertanto questo incidente capitava spesso in sua presenza durante l'accudimento.
Chissà quante volte vi sarà capitato di fare il gioco del "vola vola" con i vostri piccoli, che consiste nel far saltare il vostro bambino tirandolo su per le braccia durante una normale passeggiata.
È un gioco semplice, che ai bambini piace molto. Prima di diventare fisioterapista piaceva molto anche a me, ricordo che i miei nonni me lo facevano fare spesso quando ero piccolo.
Oppure può capitare di tirare i bambini per un braccio anche per evitare loro un pericolo, un attraversamento, una caduta. Ebbene, è giusto sapere che questo trazionamento dell'arto superiore, eseguito tenendo i bambini dalla mano o dal polso, potrebbe farvi guadagnare un viaggio in pronto soccorso, o dal pediatra.
Il corpo umano
- l'omero prossimalmente,
- il radio e l'ulna distalmente.
La porzione del radio più vicina all'articolazione, il capitello, è tenuta vicino all'ulna dal legamento anulare.
La trazione dell'arto mentre il gomito è esteso e l'avambraccio pronato, cioè con il palmo della mano che guarda verso l'interno, o indietro, può far sì che il capitello radiale passi sotto al legamento anulare, che da piccoli è molto più debole e sottile rispetto a quando si è adulti, uscendo dalla sua sede anatomica.
Tale sublussazione purtroppo causa al bambino dolore. Inoltre il braccio risulterà inerme lungo il corpo, pronato e con il gomito probabilmente flesso. Da qui deriva il nome di "pronazione dolorosa".
Pronazione dolorosa, cosa fare
È importante che assolutamente non proviate alcuna manovra per sistemarlo; semplicemente chiamate il vostro pediatra o recatevi direttamente al pronto soccorso, dove il medico, non necessariamente un ortopedico, riconoscerà subito la patologia ed eseguirà una manovra per far rientrare la lussazione. Se lo riterrà opportuno, per escludere la possibilità di fratture, si eseguirà una radiografia.
In letteratura sono descritte varie manovre per ridurre la lussazione, ma le più comuni sono due:
- supinazione e flessione
- o iperpronazione.
In ogni caso, senza entrare nei dettagli, ci vorranno solo pochi secondi affinché tutto torni nella sua sede originale e il bambino ricominci ad utilizzare il braccio esattamente come se nulla fosse accaduto.
Il mio consiglio è quello di chiedere al medico che effettuerà la manovra di lasciare il piccolo seduto sulle vostre gambe: al medico non sarà d'ostacolo, per il vostro bimbo sarà più semplice tranquillizzarsi.
Pronazione dolorosa, chi colpisce
La pronazione dolorosa colpisce i bambini compresi tra uno e cinque anni, in un terzo dei casi potrebbe anche recidivare, ma non comporta in alcun modo conseguenze per il futuro.
Uno studio epidemiologico del 2014 condotto su 1228 casi ha messo in evidenza che l'età media d'insorgenza della patologia è 28,6 mesi. Le femmine sono più soggette dei maschi ed il braccio sinistro subisce l'infortunio più spesso rispetto al destro. La maggior parte dei pazienti presi in esame era sopra il 75esimo percentile di peso e più di un quarto sopra il 95esimo percentile.
Pronazione dolorosa, meglio evitare il gioco del "vola vola"
In conclusione, per quanto questa problematica dell'infanzia non sia grave e sia facilmente correggibile, si può affermare che non sia affatto rara. Io credo fermamente che la consapevolezza renda le persone più attente ed è questa mia convinzione che mi spinge a scrivere questo articolo.
Tutte le persone che si occupano dei piccoli dovrebbero infatti sapere che non bisogna trazionare mai l'arto superiore del bambino, né per gioco né per altro motivo.
Consiglio caldamente di evitare il gioco del "vola vola" per quanto capisco sia divertente.
In ogni caso, dico sempre ai genitori di non farsi prendere dall'ansia e dall'eccessiva preoccupazione. Essere consapevoli serve per essere pronti ad affrontare al meglio le situazioni o anche ad evitarle.
Nel caso in cui la pronazione dolorosa dovesse verificarsi, mantenete la calma, in primis per non acuire lo spavento del vostro bambino, e recatevi al pronto soccorso. In breve tempo si dimenticherà lo spiacevole accaduto e si tornerà felicemente al gioco.
Sull'autore dell'articolo, Luca Zecchini
Luca Zecchini, Dottore in Fisioterapia, specializzato in terapia manuale e fisioterapia muscoloscheletrica.
Certificato Fisioterapista Ortokinetico
Membro dell'US sulla colonna del GSTM