I benefici dati da una vita a stretto contatto con la natura non sono luoghi comuni, soprattutto quando si parla dei più piccoli.
Un'ulteriore prova è stata da poco pubblicata sulla rivista PLOS One, dove un gruppo di ricerca coordinato da Tanja Sobko ha voluto mettere in relazione il livello di "connessione con la natura" di alcune centinaia di bambini con l'insorgere di eventuali disagi psicologici.
Il quadro generale
Recenti studi hanno più volte evidenziato come i soggetti più giovani risentano particolarmente della mancanza di sufficienti "ore d'aria" all'interno della loro routine quotidiana, sviluppando così forme d'ansia e di stress che andranno a trascinarsi per il resto della vita.
Tale "nature-deficit" però non è determinato solo dall'effettiva assenza di spazi verdi adatti al gioco e al tempo libero da passare all'aria aperta, ma anche da una generale diffidenza dei genitori moderni nei confronti delle attività a stretto contatto con l'ambiente, spesso giudicate poco igieniche e addirittura nocive.
Lo studio
Per invertire questa tendenza, la dottoressa Sobko ed il suo team hanno modificato i parametri di alcuni test per misurare la connessione con la natura in modo che potessero essere applicati anche a bambini in età prescolare e misurarne così gli effetti di uno stile di vita più "green".
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Il test ha coinvolto in tutto 493 famiglie con bambini di età comprese tra i 2 e i 5 anni ed era tarato sulla misurazione di quattro voci principali: appagamento nello stare a contatto con la natura, empatia con essa, responsabilità nei confronti dell'ambiente e consapevolezza della sua importanza.
Ebbene, in base ai risultati ottenuti, i bambini cresciuti in famiglie in cui queste tematiche erano maggiormente sentite non solo erano più socievoli, ma presentavano minori livelli di stress e iperattività, nonché basse probabilità di sviluppare problemi comportamentali.
Tale nuovo questionario - che si appresta a diventare un fondamentale strumento per l'analisi della qualità della vita di quei soggetti troppo giovani per poter rispondere da soli alle domande - è stato realizzato come parte integrante del programma "Play&Grow", ideato dalla stessa Tanja Sobko uno stile di vita più salutare - sia alimentare che comportamentale - per i giovani cittadini di Hong Kong.
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