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Infezioni gastrointestinali, come curarle

di Angela Bisceglia - 17.01.2011 - Scrivici

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Fonte: Alamy.com/it
Il bambino vomita e ha la diarrea. A causarli sono quasi sempre dei virus, compresi quelli dell'influenza. Per contrastarli, in età pediatrica sono sconsigliati i farmaci: quel che è importante è reintegrare le perdite di liquidi.

In questo articolo

Diarrea, vomito, spesso febbre: sono i sintomi delle infezioni gastrointestinali, una delle malattie più comuni nei bambini.

"A causarle sono soprattutto virus”

precisa Gian Vincenzo Zuccotti, Direttore del Dipartimento di pediatria dell'Ospedale dei bambini Buzzi di Milano. “Tra questi, il principale è senz’altro il rotavirus, ma possono intervenire altri ceppi virali, come per esempio quelli dei virus influenzali. Molto meno frequente, invece, è la causa batterica”.

 

Tutti i sintomi


In genere, il segnale d'esordio della gastroenterite è il vomito, seguito dalla diarrea, cioè la riduzione della consistenza delle feci accompagnata dall'aumento del numero di evacuazioni. Nelle feci possono essere presenti anche muco e sangue. Altri sintomi possibili sono i dolori addominali e la febbre, che quindi non è sempre presente. Se la causa è un virus influenzale, a questi sintomi si associano anche quelli tipici dell’influenza, come febbre elevata, malessere generale e sintomi respiratori.

Le gastroenteriti infettive possono durare da 2-3 giorni, fino a oltre una settimana. È importante comunque tener presente che, anche quando l’infezione si è risolta, sono necessari alcuni giorni perché la consistenza delle feci ritorni alla completa normalità.

La prima cura? Reidratare il bambino


“La gravità della gastroenterite non dipende tanto dal microrganismo che sostiene l’infezione" sottolinea Zuccotti. "Come abbiamo detto, infatti, nella maggior parte dei casi si tratta di forme virali, capaci di provocare un danno modesto e limitato nel tempo, come se si trattasse di un raffreddore dell’intestino. Il rischio vero è quello di disidratazione".

Vomito e diarrea, infatti, comportano inevitabilmente una perdita di liquidi. Se questa diventa importante, si possono determinare vari squilibri dell'organismo, con conseguenze anche gravi. "Per questo motivo, l'intervento più importante da fare in caso di gastroenterite è la reidratazione" avverte Zuccotti. Si tratta semplicemente di reintegrare le perdite di acqua, di zuccheri e sali minerali: a tale scopo, in commercio si trovano soluzioni reidratanti orali in bustine da sciogliere in acqua o già pronte all’uso.

Certo, se il bambino vomita, anche la reidratazione orale può diventare problematica: in questo caso, la soluzione va proposta poco alla volta ma spesso, con un cucchiaino, e meglio se molto fredda, perché viene tollerata di più. "Sebbene non si tratti di un farmaco, la quantità di soluzione da somministrare al bambino varia in base al peso e alla quantità di liquidi persi, pertanto il consiglio del pediatra è sempre fondamentale” suggerisce Zuccotti.

Solo se la diarrea è davvero molto intensa (più di otto episodi al giorno) o associata a vomito persistente (per più di 6-8 ore) occorre andare dal medico o direttamente al pronto soccorso.

Precauzioni particolari per i piccolissimi


Più i bambini sono piccoli, più la disidratazione può essere grave. Ecco perché quando il vomito e la diarrea si presentano sotto i sei mesi è necessario contattare quanto prima il pediatra, che consiglierà la terapia più opportuna, più eventuali esami di approfondimento per escludere altre patologie.

In ogni caso, per proteggere i bambini nell’epoca della vita in cui questa infezione può essere più seria, esiste la possibilità di vaccinarli contro il rotavirus, il principale responsabile della malattia. Si tratta di un vaccino da somministrare in 2-3 dosi: la prima tra 6 e 12 settimane di vita, la seconda e la terza entro le 24-32 settimane. Il vaccino contro il rotavirus è inserito nel Piano vaccinale 2017-2019, e la sua erogazione è dunque gratuita per i bambini nati a partire dal 2017.

Riprendere a mangiare un po’ per volta


In caso di vomito, è difficile che il bambino abbia voglia di mangiare, per questo è inutile forzarlo. “Non appena si è risolto il vomito, però, anche se è ancora presente la diarrea, è necessario proporre al bambino i cibi solidi” consiglia Zuccotti. “Si è visto infatti che la rialimentazione precoce porta a un rapido recupero del peso, senza peggiorare il decorso della diarrea. Al contrario, il digiuno o l’ipoalimentazione prolungati possono essere responsabili di una maggior durata della diarrea”.

Cosa dargli da mangiare? “Non è necessario adottare una dieta ‘in bianco’, è però importante che l’alimentazione sia povera in zuccheri semplici e grassi, che potrebbero prolungare la sintomatologia”.

I farmaci? Meglio di no

Per contrastare gli attacchi di vomito o di diarrea esistono farmaci specifici, tuttavia il loro utilizzo è sconsigliato in età pediatrica, perché possono provocare effetti collaterali. Insomma, meglio evitarli. Al massimo, si può provare a utilizzare un farmaco adsorbente come la smectite.

Sì ai fermenti lattici


In aggiunta alla soluzione reidratante si possono somministrare i probiotici - in particolare prodotti con Lactobacillus rhamnosus e Saccharomyces boulardii - che si sono dimostrati efficaci nel ridurre la durata e i sintomi della malattia.

Gli antibiotici non servono


Gli antibiotici sono usati molto raramente nelle gastroenteriti, in primo luogo perché la causa di queste infezioni è nella maggior parte dei casi virale. Non solo: anche nel caso in cui l'infezione sia batterica, non sempre la terapia antibiotica è utile. Anzi, può essere controproducente e prolungare la persistenza dei microrganismi nell’intestino.

Quando il bambino può tornare a scuola?


Poiché le gastroenteriti sono particolarmente infettive, è bene che il bambino ricominci a frequentare la comunità solo quando il vomito e la febbre sono scomparsi, ha iniziato a rialimentarsi normalmente e la consistenza delle feci è sulla via della normalizzazione.

 

Altre fonti per questo articolo: Linee guida per la gestione della gastroenterite acuta nei bambini della Società europea di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica (Espghan)

 

Aggiornato il 28.12.2017

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