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Influenza 2024 e bambini: sintomi, cura

di Luisa Perego - 04.03.2024 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Come è l'influenza 2024? E i vaccini disponibili? Come prevenirla? Come alleviare i sintomi? E se la prende un neonato o una donna incinta?

In questo articolo

Una guida sull'influenza 2023-2024. A che punto siamo (anche rispetto alla pandemia di Covid-19), come rinforzare le difese immunitarie, quali sono i vaccini disponibili, come prevenirla, come alleviare i sintomi, quanto stare a casa quando si prende l'influenza.

Come sta andando questa stagione influenzale? Il picco ormai è stato superato e si è verificato a cavallo delle vacanze natalizie, tra la fine del 2023 e l'inizio del 2024. E secondo quanto riporta l'ultimo report RespiVirNet, con i risultati nazionali e regionali relativi alla sorveglianza epidemiologica delle sindromi simil-influenzali elaborati dal Dipartimento Malattie Infettive dell'Istituto superiore di sanità:

  • In lieve diminuzione il numero di casi di sindromi simil-influenzali (ILI) in Italia. Nell'ottava settimana del 2024, l'incidenza è pari a 6,7 casi per mille assistiti (6,9 nella settimana precedente). 
  • L'incidenza è in lieve diminuzione in tutte le fasce di età anche se maggiormente nei bambini sotto i cinque anni di età in cui si osserva un livello di incidenza di 19,4 casi per mille assistiti (21,1 nella settimana precedente). 
  • Il numero di sindromi simil-influenzali è sostenuto, oltre che dai virus influenzali, anche da altri virus respiratori (maggiori dettagli nel Rapporto Virologico 2024-07).
  • Tutte le Regioni/PPAA, tra quelle che hanno attivato la sorveglianza, registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali sopra la soglia basale tranne il Molise e la Basilicata che tornano al livello di base. 

Influenza e bambini

In genere i bambini sono i più colpiti dall'influenza stagionale e in effetti è quello che si è verificato anche in questa stagione influenzale.

Nella fascia di età 0-4 anni l'incidenza è pari a 19,38 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 8,09 nella fascia 15-64 anni a 6,45 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 3,28 casi per mille assistiti.

Virus di tipo similinfluenzale e virus influenzali: le differenze

I virus di tipo similinfluenzale lavorano molto bene quando sono ci sono degli sbalzi termici, mentre i virus influenzali veri e propri funzionano meglio con temperature che rimangono basse per un periodo prolungato.

Ci sono bambini particolarmente fragili, che si ammalano spesso. Ecco come aiutarli a far fronte al susseguirsi di infezioni ricorrenti, tra indicazioni sullo stile di vita e proposte di integratori immunostimolanti.

  • Ritardare l'ingresso a nido o scuola, se possibile. Alcuni bambini, anche molto piccoli, reagiscono comunque bene al nido e si ammalano poco, mentre altri si ammalano di più. Per questi ultimi, se possibile, si può provare a tenerli a casa un po' più a lungo.
  • Non forzare i tempi di convalescenza, se il bimbo non si è ristabilito, meglio stare tranquilli a casa. 
  • Aprire le finestre
  • Dormire e mangiare bene: una sana alimentazione, ricca di frutta e verdura, garantisce un buon apporto di vitamina C, importante per la prevenzione delle infezioni. 
  • Lavare spesso le mani. Per farlo: bagnarle, distribuire bene il sapone su dorso, palmo e spazi tra le dita, strofinare e sciacquare.
  • Stare all'aria aperta il più possibile
  • Sì alle vitamine (senza il fai da te). Vitamina C e vitamina D sono importanti per la prevenzione delle infezioni, e spesso i bambini ne sono carenti.
  • Valutare probiotici o immunostimolanti
  • Attenzione ai prodotti alle erbe. Le erbe funzionano e non sono tossiche se assunte a dosaggi particolari, ma deve essere un medico esperto in fitoterapia a prescriverli ed è a lui che bisogna rivolgersi per utilizzarle.

Esiste la campagna di vaccinazione antinfluenzale gratuita, ma a chi si rivolge esattamente? E cosa bisogna fare se si desidera vaccinarsi ma non si appartiene a una categoria a rischio? 

Ad alcune categorie di persone che sono particolarmente a rischio di contrarre l'influenza o di sviluppare delle complicazioni se si ammalano la vaccinazione viene offerta in forma attiva e gratuita da parte del Servizio sanitario nazionale.

Le categorie sono:

  • donne in gravidanza;
  • bambini (sopra i sei mesi), ragazzi e adulti affetti da malattie che aumentano il rischio di complicazioni da influenza (malattie respiratorie, cardiache, renali, epatiche, del sangue, del sistema immunitario, tumori ecc.);
  • soggetti con 65 anni o più;
  • bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico;
  • persone ricoverate in reparti di lungodegenza;
  • medici e personale sanitario;
  • familiari di soggetti ad alto rischio;
  • persone che svolgano lavori di interesse collettivo o potenzialmente a contatto con virus influenzali non umani (allevatori, veterinari ecc.);
  • donatori di sangue.

Chi non fa parte di queste categorie può fare comunque la vaccinazione, provvedendo al costo del vaccino.

Secondo quanto comunicato nell'ultima circolare del Ministero della salute su prevenzione e controllo dell'influenza, i principali vaccini disponibili sono quelli inattivati, costituiti solo da frammenti virali e non dal virus intero.

Sono distinti in

  • vaccini a subunità, contenenti solo le proteine virali necessarie per innescare la risposta immunitaria,
  • vaccini split, costituiti da frammenti virali più grandi.

Ci sono sia vaccini inattivati trivalenti, che contengono due virus di tipo A e uno virus di tipo B, sia vaccini inattivati quadrivalenti, che contengono due virus di tipo A e due di tipo B.

Uno dei prodotti trivalenti contiene anche una sostanza adiuvante, cioè una sostanza che aiuta a stimolare il sistema immunitario.

Questo vaccino è autorizzato in Italia per persone con più di 64 anni.

Oltre ai vaccini inattivati, esiste nel mondo anche un vaccino antinfluenzale vivo attenuato (in cui è presente tutto il virus, trattato però in modo da renderlo innocuo) quadrivalente. Questo vaccino viene somministrato con spray nasale.

Termometro per bambini: quale usare

Termometro a infrarossi, auricolare, digitale, a mercurio, a cristalli liquidi o al galinstano Qual è il termometro migliore per misurare la febbre nei bambini? E come si misura? E cosa sarebbe meglio evitare?

Via libera all'uso del termometro digitale in sede ascellare perché oltre che rapido dà un margine di errore poco significativo dal punto di vista strettamente clinico. Sconsigliata la misurazione rettale o orale.

Perché in sede ascellare?

Misurare la febbre in altre sedi (auricolare, frontale, inguinale) non offre la stessa attendibilità.

L'influenza non è solo un brutto raffreddore, e per prenderla non basta stare un po' al freddo. L'antibiotico non va preso di default dopo tre giorni di febbre e il vaccino non fa ammalare: sono solo alcuni dei falsi miti sull'influenza di stagione secondo l'Oms.

I cinque modi di proteggersi dall'influenza secondo l'OMS:

  1. fare il vaccino antinfluenzale,
  2. evitare di stare vicino a persone malate,
  3. non toccarsi spesso occhi, naso o bocca perché in questo modo i germi hanno più probabilità di entrare nel corpo,
  4. disinfettare le superfici se condivide casa con chi è malato,
  5. lavarsi spesso le mani.

Quando si aspetta un bambino cambia qualcosa? Le raccomandazione degli esperti è di vaccinarsi: l'influenza non fa male al feto, ma potrebbe dare un rischio leggermente più alto di complicanze alla mamma. Vale lo stesso per la vaccinazione quando si sta cercando un bimbo.

E se l'influenza arriva lo stesso? Meglio restare a casa fino alla remissione completa dei sintomi senza pretendere di accelerare la guarigione e usare paracetamolo per abbassare la febbre ed alleviare eventuali dolori.

Come distinguere il Covid-19 dall'influenza?

Putroppo è impossibile distinguerli in base ai sintomi. L'unico strumento che permette di distinguere i due casi possibili è il tampone naso-faringeo.

Alcune semplici regole - lavarsi spesso le mani, evitare contatti troppo ravvicinati, evitare luoghi chiusi e affollati - possono ridurre il rischio di trasmettere a un bebè appena arrivato il virus dell'influenza. E ce si sono fratellini o sorelline più grandi, può valere la pena considerare di tenerli a casa per qualche giorno da scuola nel momento della massima diffusione dell'epidemia.

Leggi l'approfondimento sulle regole di prevenzione (anche in gravidanza) e sull'importanza di lavarsi sempre bene le mani.  

Il neonato ha l'influenza, che cosa fare?

Se il neonato ha l'influenza avvisare il pediatra, che molto probabilmente chiederà di poterlo visitare, per valutarne le condizioni. Se ci sono solo un pochino di tosse e raffreddore, non occorre fare niente di particolare, salvo aiutare il bambino a respirare meglio, con un aspiratore nasale o, se li tollera bene, con lavaggi nasali (delicati e con poche gocce di soluzione fisiologica).

È sicuramente necessario andare dal pediatra se si osservano difficoltà respiratorie (affanno o respiro frequente) che possono peggiorare rapidamente, mentre se il bambino ha meno di un mese e c'è febbre sopra i 38 °C l'indicazione è di andare subito al pronto soccorso.

Il virus dell'influenza si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline di saliva emesse da una persona infetta quando tossisce o starnutisce, oppure toccandosi occhi, naso o bocca dopo aver toccato con le mani superfici contaminate da secrezioni respiratorie.
Per questo, alcune misure igieniche possono aiutare a limitare la diffusione dell'influenza. Sono le stesse misure previste per il contenimento della diffusione del virus Sars-Cov-2.

  •  Lavare spesso le mani
  • Coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce
    Lo si può fare con fazzoletti di carta, oppure rivolgendosi verso l'incavo del gomito. La classica "mano davanti alla bocca" serve a poco se non ci si lava subito dopo.
  • Se l'influenza colpisce, rimanere a casa
    Serve a rimettersi meglio in forze, e a evitare di diffondere l'infezione.
  •  Evitare il contatto stretto con persone ammalate
  • Evitare di toccarsi occhi, naso o bocca
    I virus possono diffondersi quando una persona tocca qualsiasi superficie contaminata e poi si tocca occhi, naso o bocca.

L'influenza sta per tornare. Tra raffreddore, tosse, mal di gola e affaticamento, il disagio può essere grande.

Se ci si ammala, meglio usare i farmaci sintomatici – per esempio gli antipiretici – in modo responsabile, per attenuare i sintomi senza abbatterli del tutto, di seguire l'andamento della malattia evitando, per quanto possibile, di tornare a scuola o al lavoro troppo presto (cosa per altro molto difficile da fare quest'anno, per le misure anti-Covid), e di non usare antibiotici (a meno che il medico non indichi diversamente, per la presenza di sovrainfezioni batteriche).

Bevi molto, riposati, prova con la zuppa di pollo o con una bevanda calda. Rilassati e fai una doccia calda. Ti senti un po' meglio? Ecco qualche consiglio per chi è raffreddato in questo momento

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