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Influenza 2014-2015 nei bambini: sintomi, prevenzione, vaccino

di Angela Bisceglia - 10.11.2014 - Scrivici

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Fonte: Contrasto
Il primo caso di influenza c’è già stato ed è partita la campagna di vaccinazioni. Ecco come sarà l’influenza 2014-2015.

In questo articolo

Il primo caso di influenza c’è già stato e ha interessato una bambina di 3 anni in Puglia. “Ma non si può dire che l’influenza sia già arrivata” dice Fabrizio Pregliasco, ricercatore del Dipartimento di scienze biomediche dell’Università degli Studi di Milano e Sovrintendente sanitario IRCSS Ospedale Galeazzi di Milano. “La stagione influenzale vera e propria è attesa da dicembre in poi, quando il freddo sarà più intenso e continuativo. Per il momento stanno circolando forme simil-influenzali meno pesanti, facilitate dagli sbalzi di temperatura”.

I virus colpevoli dell’influenza


I virus influenzali che circoleranno quest’anno sono gli stessi tre dello scorso anno:
- A H1N1California , cioè quello dell’influenza suina del 2009;
- A H3N2Texas;
- B Massachusetts.
Sono virus che una parte della popolazione potrebbe avere già contratto ed esserne immune, quindi l’influenza di quest’anno dovrebbe essere piuttosto ‘tranquilla’.

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Come si riconosce l’influenza: i sintomi


- febbre ad esordio brusco
- stanchezza e senso di spossatezza
- tosse, mal di gola, naso chiuso
- dolori muscolari e delle articolazioni
- mal di testa
- malessere generale.


Tutti i sintomi in genere si risolvono spontaneamente entro una settimana.

Per evitare l’influenza: le norme igieniche


Il virus dell’influenza si trasmette per via aerea attraverso le gocce di saliva, ma anche attraverso il contatto con le mani. Per questo, le regole igieniche più efficaci sono:
- lavarsi bene le mani con acqua e sapone o, in mancanza, con l’uso di gel alcolici;
- coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce;
- buttare i fazzoletti usati e lavarsi le mani dopo essersi soffiati il naso.

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Il vaccino antinfluenzale: lo strumento di prevenzione più efficace


Lo strumento più efficace per evitare l’influenza è la vaccinazione.
La composizione del vaccino è la stessa dello scorso anno, ma anche chi si è vaccinato nel 2013 deve rifare il vaccino perché l’efficacia dura sei-otto mesi, poi tende a declinare.
La campagna vaccinale è già partita, ma a macchia di leopardo, dal momento che le singole ASL si organizzano in maniera autonoma. Ci si può vaccinare fino a metà dicembre e la protezione indotta dal vaccino comincia 10-15 giorni dopo l’inoculazione.

Per chi è raccomandato il vaccino


Chiunque lo desidera può vaccinarsi, ma ogni anno viene stilato dal Ministero un elenco di categorie per le quali il vaccino è raccomandato e viene offerto gratuitamente.
L’elenco completo di tutte le categorie a rischio si possono trovare sul documento del Ministero della salute Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2014-2015.

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È opportuno vaccinare i bambini a rischio dal 6° mese di vita in poi


Il vaccino è raccomandato in particolare ai bambini sopra i 6 mesi che soffrono di patologie respiratorie importanti, cardiopatie o malattie genetiche come la fibrosi cistica, poiché sono bambini più vulnerabili e quindi più esposti a sviluppare complicanze. “In questi bambini il rischio è da una parte che l’influenza peggiori le loro condizioni di base, dall’altra che provochi complicanze più importanti: un bambino asmatico grave ad esempio potrebbe veder aumentare le sue difficoltà respiratorie” dice Maurizio de Martino, direttore del Dipartimento di Pediatria Internistica dell'Ospedale Pediatrico Anna Meyer, Università di Firenze.
Per i bambini sani, la scelta se vaccinarli o no è individuale: “Il vaccino rappresenta un’opportunità per evitare che stiano male, che restino a casa da scuola o che contagino eventuali parenti appartenenti a categorie a rischio, quindi saranno i genitori o il pediatra a scegliere se farglielo fare o no” aggiunge Pregliasco.

La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata in gravidanza dal 2° trimestre in poi

La vaccinazione è raccomandata alle donne al 2° e 3° trimestre di gravidanza, mentre nel 1° trimestre si preferisce evitarla a scopo precauzionale, visto che si tratta del periodo in cui è più elevato il rischio di aborto spontaneo.

“In gravidanza è opportuno vaccinarsi perché una donna gravida è un po’ più vulnerabile della norma ed è esposta ad un rischio leggermente più alto di complicanze, soprattutto a livello polmonare” dice Irene Cetin, responsabile dell’U.O. di ostetricia e ginecologia presso l’Ospedale Luigi Sacco di Milano e Professore dell'Università di Milano.

I possibili effetti collaterali del vaccino

La vaccinazione contro l’influenza può dare reazioni locali, come dolore, arrossamento e gonfiore nel sito di iniezione, o reazioni sistemiche come malessere generale, febbre, dolori muscolari, che possono comparire da 6-12 ore dopo la somministrazione della vaccinazione e durare 1 o 2 giorni.

Non sono invece mai state dimostrate correlazioni tra la somministrazione di vaccino antinfluenzale ed eventi avversi gravi, come paresi o autismo.

“Le polemiche che ogni anno investono i vaccini stanno portando ad una paura ingiustificata verso tutte le forme di vaccinazione, compresa quella contro l’influenza. Non c’è tuttavia alcuna evidenza scientifica che le varie vaccinazioni provochino certe conseguenze. I numerosi studi condotti al riguardo non hanno evidenziato una maggiore incidenza di tali eventi tra i vaccinati rispetto ai non vaccinati, quindi siamo portati a credere che certe condizioni si manifestino a prescindere dalla vaccinazione” dice Fabrizio Pregliasco.

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I vaccini antinfluenzali contengono solo virus inattivati, pertanto non possono causare influenza. Se compaiono infezioni respiratorie con sintomi simili a quelli dell’influenza, la causa possono essere molteplici altri agenti batterici e virali che circolano nella stagione fredda, nei cui confronti il vaccino antinfluenzale non ha alcuna efficacia protettiva.

Per ulteriori informazioni consulta il sito del Ministero della Salute www.salute.gov.it

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Vaccinazioni ai bambini

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