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Influenza del cammello nei bambini: cosa si sa finora

di Ines Delio - 31.12.2022 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
È conosciuta come influenza del cammello e di recente se ne sente parlare anche in Italia: ecco cosa sapere sulla Sindrome Respiratoria Mediorientale

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Influenza del cammello

Arriva dal lontano Medio Oriente l'influenza che preoccupa i cittadini italiani ed europei, genitori in primis, dal rientro dei tifosi dei Mondiali di calcio in Qatar. Viene chiamata 'influenza del cammello', ed è una malattia infettiva che appartiene alla famiglia di coronavirus, di cui fa parte anche il Covid-19. Ecco cos'è, quali sono i sintomi, come si trasmette, come prevenirla e cosa si sa finora sul virus MERS nei bambini.

Influenza del cammello: cos'è

La Sindrome Respiratoria Mediorientale, nota come influenza del cammello, è una infezione respiratoria virale causata da un coronavirus chiamato MERS-CoV (acronimo di Middle East Respiratory Syndrome Coronavirus). Può essere trasmessa alle persone dai dromedari infetti, che rappresentano quindi la fonte zoonotica di questa specifica infezione. L'origine del virus non è molto chiara, tuttavia, in base all'analisi di diversi genomi virali, si ritiene che si sia originato nei pipistrelli e, successivamente, trasmesso ai dromedari.

Il primo caso di MERS è stato segnalato in Arabia Saudita nel giugno 2012, in un paziente che presentava una grave malattia respiratoria e un danno renale acuto. Da allora, la MERS è stata segnalata in 27 Paesi, con circa l'80% dei casi umani in Arabia Saudita. Nel frattempo, l'OMS continua a monitorare la situazione epidemiologica, conducendo una valutazione del rischio basata sulle ultime informazioni disponibili.

Influenza del cammello nei bambini

Finora, l'influenza del cammello è stata segnalata principalmente negli adulti, mentre i dati sui bambini sono attualmente ancora insufficienti, pertanto le linee guida dell'OMS sono basate sui dati che provengono perlopiù da studi sulla popolazione adulta. Quello che è emerso finora è che la malattia causata dal MERS-CoV nei bambini si presenta con un'ampia gamma di manifestazioni cliniche ed è associata a un tasso di mortalità inferiore rispetto agli adulti. L'esito negativo si osserva soprattutto nei pazienti ricoverati con comorbidità mediche.

L'analisi della letteratura medica ha mostrato che le infezioni da SARS-CoV, MERS-CoV e SARS-CoV-2 sembrano colpire i bambini con minore frequenza e gravità rispetto agli adulti.

È anche vero che, poiché i più piccoli sono solitamente asintomatici, spesso non vengono sottoposti a test, il che porta a una sottostima del numero reale di infezioni.

Influenza del cammello: sintomi

Le infezioni da MERS-CoV possono essere asintomatiche (ossia non presentano sintomi) o presentare lievi sintomi respiratori, fino a gravi malattie respiratorie acute. Il periodo di incubazione è di circa 5 o 6 giorni, ma può variare da 2 a 14 giorni.

I sintomi più comuni dell'influenza del cammello sono:

Alcune persone hanno riportato anche sintomi gastrointestinali, come diarrea, nausea o vomito. Tra le complicazioni più gravi sono state invece segnalate polmonite e insufficienza renale, e purtroppo anche decessi. Stando a quanto specifica il Ministero della Salute, "una malattia grave può causare insufficienza respiratoria che richiede ventilazione meccanica e supporto in un'unità di terapia intensiva. Il virus sembra causare malattie più gravi nelle persone anziane, nelle persone con un sistema immunitario indebolito e in quelle con malattie croniche come malattie renali, cancro, malattie polmonari croniche e diabete".

Come si trasmette la MERS

Il virus MERS si trasmette principalmente dai dromedari infetti alle persone, attraverso un contatto diretto o indiretto. Rispetto al Covid-19, l'influenza del cammello sembra finora essere meno contagiosa, infatti non si trasmette facilmente tra le persone a meno che non vi sia un contatto stretto e non protetto, come ad esempio la prestazione di cure cliniche a un paziente infetto senza rigorose misure igieniche. La trasmissione tra persone è stata finora limitata ed è stata individuata tra familiari, pazienti e operatori sanitari. Proprio negli ambienti sanitari si è verificata la maggior parte dei casi di MERS ad oggi segnalati. Sembra, però, che il virus dell'influenza del cammello sia in grado di causare una malattia più grave con un tasso di mortalità del 30% circa, sebbene questo dato potrebbe essere sovrastimato per la mancata identificazione e segnalazione dei casi meno gravi.

Influenza del cammello: trattamento e prevenzione

Attualmente, non sono disponibili vaccini o trattamenti specifici per per la MERS-CoV, anche se sono in fase di sviluppo. Il trattamento è di supporto e si basa sulle condizioni cliniche della persona contagiata.

Tra le precauzioni da adottare, si raccomanda:

  • a chiunque visiti fattorie, mercati, stalle o altri luoghi in cui sono presenti dromedari e altri animali, di adottare misure igieniche generali, tra cui lavarsi regolarmente le mani prima e dopo aver toccato gli animali ed evitare il contatto con quelli malati
  • di evitare il consumo di prodotti di origine animale crudi o poco cotti, tra cui il latte e la carne, onde evitare il rischio di infezioni che possono causare malattie
  • in particolare, si raccomanda alle persone che soffrono di diabete, insufficienza renale, malattie polmonari croniche e persone immunocompromesse considerate ad alto rischio di malattie gravi da infezione da MERS-CoV, di evitare di entrare in contatto con i cammelli, bere latte crudo di cammello e mangiare carne non adeguatamente cotta
  • di lavare frequentemente le mani e, ove possibile, evitare il contatto ravvicinato con chiunque sia sintomatico

FONTI

World Health Organization/ Organizzazione mondiale della sanità (OMS)

Ministero della Salute

National Library of Medicine: Middle East respiratory syndrome coronavirus in children

Acta BioMedica: Coronavirus infections in children: from SARS and MERS to COVID-19, a narrative review of epidemiological and clinical features

Centers for Desease Control and Prevention

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