Home Bambino Salute

Linfonodi ingrossati nei bambini: le cause e quando preoccuparsi

di Angela Bisceglia - 02.05.2022 - Scrivici

linfonodi-bambino
Fonte: shutterstock
Linfonodi ingrossati nei bambini: quando preoccuparsi per i linfonodi ingrossati all'inguine o quelli palpabili del collo nei bambini. Le cause possibili

In questo articolo

Linfonodi ingrossati nei bambini

I linfonodi sono le stazioni di difesa del corpo umano e sono localizzate dappertutto. Quando c'è un'infezione da debellare possono ingrossarsi ed è possibile notare l'aumento di volume soprattutto nella zona del collo e ascelle. Quando però un linfonodo cresce oltre certi limiti, comincia a mettere in agitazione i genitori.

Abbiamo chiesto a Susanna Esposito, docente di Pediatria all'Università di Parma, Direttrice della Clinica pediatrica all'Ospedale Pietro Barilla e Presidente dell'Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (WAidid), di spiegarci quando un ingrossamento dei linfonodi è normale e quando invece preoccuparci.

Perché un linfonodo si ingrossa, le cause

I linfonodi sono le 'sentinelle della salute' del nostro organismo, poiché intercettano eventuali infezioni o infiammazioni e producono anticorpi per debellarle. In questi casi, è normale che i linfonodi si mettano all'opera e aumentino di volume, di numero e di consistenza.

In genere quelli che aumentano sono i linfonodi vicini alla zona dove si verifica l'infezione:

  • se c'è una faringite, ad esempio, si ingrossano i linfonodi del collo;
  • se c'è un'infezione intestinale, ad ingrossarsi sono i linfonodi inguinali;
  • se il problema riguarda braccia o torace, si ingrossano i linfonodi ascellari.

Nella stragrande maggioranza dei casi, l'ingrossamento dei linfonodi è causato da un'infezione, che può essere dovuta a:

Di solito i bambini, oltre all'ingrossamento dei linfonodi, hanno anche i sintomi della malattia che ha provocato l'ingrossamento, per esempio la febbre o l'esantema.

Molto più raramente, l'ingrossamento dei linfonodi, può essere segnale di una malattia cronica come immunodeficienze, ad esempio l'HIV, neoplasie, come linfomi o leucemia, malattie autoimmuni, come lupus eritematoso sistemico, o tubercolosi.

Quando l'ingrossamento di un linfonodo è considerato normale?

I linfonodi che più di frequente si ingrossano e si notano nei bambini sono quelli del collo e della zona sottomandibolare, sia perché sono più superficiali sia perché i bambini vanno incontro a frequenti infezioni a gola e orecchie. In condizioni normali, i linfonodi del collo hanno le dimensioni di un pisello e palpandoli si notano a stento.

Un linfonodo che si ingrossa non deve preoccupare se:

  • aumenta fino a 2 centimetri circa di diametro;
  • la cute sovrastante non è arrossata;
  • è dolente, cioè il bambino riferisce dolore quando viene toccato o quando piega la testa o muove il collo;
  • il bambino ha in corso o ha avuto di recente un'infezione delle vie aeree, con febbre e raffreddore, un mal d'orecchio, oppure ha ricevuto una puntura d'insetto o un graffio da un animale domestico.

Quando c'è una causa infettiva, virale o batterica, i linfonodi in genere regrediscono spontaneamente nel giro di 4-6 settimane, per tornare definitivamente alle dimensioni originarie entro i 3 mesi. Quindi, non c'è da preoccuparsi se a distanza di settimane da quando l'episodio infettivo si è concluso i linfonodi sono ancora ingrossati.

Quando un linfonodo deve essere valutato dal pediatra?

E' bene contattare il pediatra se:

  • La cute sovrastante è molto arrossata. Un arrossamento anche marcato non è di per sé un segnale preoccupante, però può darsi che all'interno del linfonodo si sia formato del pus che in alcuni casi va rimosso con una piccola incisione chirurgica.
  • Il bambino ha meno di un anno;
  • Il linfonodo supera i 3 centimetri di diametro;
  • L'ingrossamento non si riduce dopo 4-6 settimane;
  • Il bambino ha una febbricola persistente da oltre 2 settimane (qualunque infezione delle alte vie aeree, ad esempio una faringotonsillite, dà febbre solo per pochi giorni);
  • Nel giro di 1-2 mesi c'è un calo di peso superiore a 10%;
  • Compare eruzione cutanea generalizzata e prurito diffuso;
  • Il bambino ha sudorazione notturna.

Quali sono gli esami diagnostici da fare?

Dopo aver visitato il bambino, il pediatra valuterà se è necessario sottoporre il bambino ad esami.

In particolare:

  • analisi del sangue (emocromo, VES, proteina C reattiva),
  • intradermoreazioni per la ricerca dei micobatteri tubercolari e non tubercolari,
  • protidogramma,
  • LDH,
  • tampone faringeo,
  • radiografia del torace.

Se necessario, si esegue anche una biopsia del linfonodo infiammato, ossia un prelievo del relativo tessuto.

Qual è la cura?

Un linfonodo ingrossato non va curato. Quella che deve essere curata è, se necessario, la causa che ha determinato l'ingrossamento dei linfonodi:

  • se c'è un'infezione virale, non è necessaria alcuna terapia, perché l'infezione guarisce spontaneamente;
  •  se la causa è un'infezione batterica, è necessaria una terapia con antibiotici. "Il tipo di antibiotico varia a seconda del batterio responsabile" specifica Susanna Esposito.
  • Se la causa è più seria, sarà lo specialista di riferimento a decidere la terapia più adatta caso per caso.

Perché si parla di bambini linfatici?

Ci sono bambini che hanno una predisposizione ad avere una maggiore sensibilità dei linfonodi, per cui appena il loro organismo incontra un agente infettivo, i linfonodi reagiscono ingrossandosi, esattamente come ci sono bambini predisposti ad avere le tonsille più ingrossate.

"Un tempo si parlava di linfatismo, ma oggi è un termine che nel linguaggio medico non si usa più, perché avere i linfonodi un po' più grossi del solito non è di per sé una malattia" sottolinea la pediatra. E proprio per questo è un fenomeno che non richiede alcuna terapia, né cure ricostituenti.

Si tenga presente infine che nei bambini i linfonodi sono mediamente più grandi rispetto agli adulti, perché fisiologicamente il tessuto linfatico aumenta progressivamente dalla nascita fino a raggiungere un picco intorno agli 8-11 anni, per poi cominciare a ridursi dalla pubertà in poi.

Crea la tua lista nascita

lasciandoti ispirare dalle nostre proposte o compila la tua lista fai da te

crea adesso

Revisionato da Francesca Capriati

TI POTREBBE INTERESSARE

ultimi articoli