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Che cos’è la listeriosi e cosa fare se colpisce i bambini

di Elena Berti - 30.09.2022 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Quando colpisce la listeriosi bambini, quali sono i sintomi per riconoscerla, quali sono i rischi per la salute e quando si manifestano forme gravi

In questo articolo

Listeriosi bambini, sintomi e cura

Le malattie, le infezioni e i malanni che ci preoccupano sono tantissimi, soprattutto quando si parla di bambini. Ma non sempre si hanno le conoscenze adatte per riconoscerne i sintomi e capire come trattarli. Per esempio, che cos'è la listeriosi bambini, come si manifesta e come si cura?

Che cos’è la listeriosi

La listeriosi è un'infezione dovuta a un batterio che si diffonde tramite alimenti contaminati. Si tratta quindi di una tossinfezione alimentare, dovuta al batterio Listeria monocytogenes che si trova normalmente nell'acqua e nel terreno. La listeria può trovarsi su verdura e ortaggi, ma anche su animali che non presentano sintomi. Esistono due forme di listeriosi

  • la listeriosi tipica delle tossinfezioni alimentari
  • la listeriosi invasiva, o sistemica, che dall'intestino si diffonde nel resto dell'organismo fino ad arrivare al sistema nervoso provocando anche conseguenze molto gravi come encefaliti o meningiti 

Pur trattandosi di un'infezione che può avere conseguenze gravi, nella maggior parte dei casi si tratta di qualcosa di facilmente risolvibile. La listeriosi bambini non dovrebbe preoccupare particolarmente, perché a essere più a rischio sono i soggetti fragili come gli immunodepressi, malati di cancro, di diabete e, ovviamente, i neonati che hanno un sistema immunitario molto debole (ma che non mangiano!). 

L'infezione da listeria è particolarmente rischiosa in gravidanza perché può portare ad aborto o morte in utero

Listeriosi e neonati

I neonati possono contrarre la listeriosi in utero, dalla madre. Se è vero che non mangiano, l'infezione può passare durante la gestazione e raggiungere il feto, che poi può sviluppare i primi sintomi dopo poche ore o giorni dalla nascita ma anche dopo settimane. Si tratta di una condizione molto grave che degenera in sepsi, spesso poi in meningite. Si stima che tra il 10 e il 50% dei neonati colpiti da listeriosi muoia, per questo è necessario fare prevenzione in gravidanza ed evitare assolutamente il contagio.

Listeriosi e bambini, come riconoscerla

Come abbiamo detto, la listeriosi è una tossinfezione alimentare, quindi si manifesta dopo aver ingerito cibo contaminato. Proprio per questo, i sintomi sono molto simili a quelli di altre intossicazioni, e possono essere: 

  • diarrea
  • nausea e vomito
  • febbre
  • dolori muscolari 

La listeriosi si presenta quindi anche come una semplice gastroenterite o influenza intestinale, e come questa passa velocemente. Ma se diventa invasiva, l'infezione da listeria raggiunge il sistema nervoso e in quel caso si avranno anche mal di testa, stato confusionale, perdita di equilibrio e irrigidimento del collo.

La forma invasiva può manifestarsi anche qualche settimana dopo aver ingerito cibo contaminato, è quindi molto difficile da ricollegare (ed è anche più rara, quasi inesistente nei soggetti sani). 

Come prevenire la listeriosi nei bambini

Per proteggere i neonati dalla listeriosi, per cui l'infezione si può rivelare mortale, è necessario seguire le indicazioni di prevenzione in gravidanza. Le stesse che è bene adottare coi bambini, anche se per loro il rischio è di sviluppare una "semplice" forma gastrointestinale. Tra le buone abitudini da seguire per evitare la listeriosi ci sono: 

  • cuocere bene il cibo
  • evitare di far entrare in contatto carne cruda con altri cibi, specialmente quelli già cotti (organizzare il frigo in maniera accurata)
  • lavare bene qualsiasi alimento, specialmente le verdure
  • consumare latticini pastorizzati
  • lavare bene mani e utensili con cui si lavorano cibi crudi

Queste buone regole dovrebbero tenere lontana la listeriosi anche se, come abbiamo già detto, la listeria bambini è di solito una diarrea o poco più e non ha conseguenze gravi. Ma se in casa ci sono soggetti fragili, neonati, persone immunodepresse, diabetiche o malate di cancro o ancora donne incinte, è meglio fare attenzione. 

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