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Long Covid nei bambini: raramente ne sono colpiti

di Elena Berti - 22.09.2021 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Il long Covid nei bambini capita raramente e poche volte i piccoli hanno ancora sintomi come affaticamento e respiro corto oltre le 12 settimane

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Long Covid nei bambini: raramente ne sono colpiti

A inizio pandemia c'era molta preoccupazione per i bambini che, secondo gli esperti, erano meno soggetti ad ammalarsi ma soprattutto ad avere sintomi e conseguenze gravi. A inquietare i genitori erano soprattutto gli effetti del long Covid nei bambini, ma recenti ricerche hanno dimostrato che i più piccoli non hanno sintomi che persistono oltre le 12 settimane.

Il Covid nei bambini

Fin dall'inizio della pandemia da Covid-19 si è specificato che, solitamente, i sintomi più gravi si registravano nei soggetti a rischio, in particolare anziani e persone con malattie pregresse. L'insorgenza delle varianti, come per esempio la Delta, ha portato a una diffusione maggiore del virus tra i più piccoli, ma i sintomi restano leggeri, con febbre tra i più frequenti e altri malesseri associabili a quelli di una semplice influenza. Anche il rischio di miocarditi e pericarditi nei bambini sembra avere un'incidenza davvero poco rilevante. 

Cosa significa long Covid

Per long Covid si intende il persistere dei sintomi da contagio da Covid-19 che durano oltre i tre mesi, circa 12 settimane, una situazione che porta con sé conseguenze debilitanti dell'infezione. Non si tratta di un termine medico ufficiale, ma è comunque utilizzato per descrivere chi soffre di sintomi da Covid, come stanchezza, respiro corto o altro per molti mesi dal momento della scoperta dell'infezione. 

I bambini non soffrono di long Covid

Una ricerca condotta su oltre 19.000 bambini e che ha riguardato quattordici studi è appena stata pubblicata sul Pediatric Infectious Disease Journal: a quanto pare, i sintomi più comuni vengono registrati tra le 4 e le 12 settimane dopo l'infezione, e sono mal di testa, affaticamento, disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione e dolori addominali. 

Le ricerche mostrano quindi che il Covid resta una malattia lieve nei bambini che hanno un'età inferiore ai 12 anni - e cioè, lo ricordiamo - che non possono vaccinarsi (anche se il vaccino potrebbe arrivare presto) e che nel loro caso i ricoveri in ospedale restano un evento raro, spesso accompagnato da malattie pregresse o immunodeficienze.

Fino a prima di questa ricerca, si pensava invece che fossero più inclini a conseguenze di lungo termine da infezione da Covid-19. In particolare, in Italia era stato il Policlinico Gemelli di Roma a condurre un'indagine sui più piccoli, indicando che la metà di loro soffriva ancora di conseguenze dopo sei mesi dalla prova di positività, per lo più collegabili ad affaticamento, dolori muscolari, mal di testa e disturbi del sonno. Ma le recenti ricerche hanno riguardato campioni più ampi di popolazione e soprattutto hanno potuto osservare il fenomeno in una scala di tempo ben più lunga, dato che ormai la pandemia è in atto da oltre un anno e mezzo. 

Come riconoscere il Covid nei bambini

Non potendosi vaccinare e frequentando ogni giorno spazi chiusi con molti altri coetanei, i bambini sembrano essere in questo momento tra i soggetti più a rischio per ammalarsi. Ma non è detto: il personale scolastico, insegnanti e collaboratori, per lavorare deve essere vaccinato, e già questo riduce il rischio di contagio. Gli alunni, poi, sono sottoposti a regole molto rigide - obbligo di mascherina, spesso anche in cortile, distanziamento, divieto di scambiarsi oggetti, igienizzazione frequente delle mani - per questo le probabilità si riducono ulteriormente. 

Se però vostro figlio è stato in contatto con un positivo o presunto tale, se manifesta febbre, tosse, affaticamento, fatica a respirare, è il caso di farlo vedere dal pediatra, che gli prescriverà un tampone molecolare. In caso di positività, dovrete osservare lo stato generale: se si tratta di sintomi simili a quelli di un'influenza, è tutto nella norma, e basterà imporre riposo e una dieta leggera per farlo riprendere. Se vedete che il bambino sta molto male o fatica a respirare, contattate il medico o il pronto soccorso.

Arrivano segnali positivi dalle ricerche sul long Covid per i bambini, che però non restano esenti dal virus: è perciò ancora importante che siano educati a seguire le regole per evitare la diffusione del contagio, in particolare indossando la mascherina correttamente e lavandosi spesso le mani.

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