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Malattie che si prendono all’asilo: cos’è l’asilite e come curarla

di Viola Stellati - 19.09.2023 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Asilite: è l'insieme di malattie che il bambino prende all'asilo. Che cosa è esattamente, cause, sintomi e come curare i vari disturbi

In questo articolo

Asilite

Raffreddamento continuo, febbre, tosse, indisposizione e chi più ne ha più ne metta. Sono malattie che i nostri figli, in particolare quelli che frequentano l'asilo, prendono continuamente. Per questo motivo, gli esperti del settore gli hanno dato un nome: asilite. Ma cosa fare quando succede? E come curare tutto questo?

Partiamo subito con specificare una cosa: l'asilite non è malattia, bensì un insieme di problematiche legate al raffreddamento con cui i bambini dell'asilo, ma anche della scuola primaria, si trovano spesso a "combattere".

A utilizzare questo termine per prima nel gennaio 2014 è stata Medico e Bambino, la più autorevole e diffusa rivista pediatrica italiana, che l'ha scelto per definire tutti quei piccoli ma frequenti disturbi che affliggono i bambini.

A livello generale sono tutte infezioni delle vie respiratorie di origine virale che guariscono da sole.

Asilite, cause e sintomi più frequenti

Come capire, quindi, se i propri figli "hanno preso" l'asilite? Partiamo dal presupposto che questo insieme di malattie si distingue per il suo ciclo continuo. Il bambino pare essere perennemente ammalato e, soprattutto, sembrerebbe non guarire mai.

Una routine: il piccolo si ammala, rimane a casa qualche giorno per riprendersi, poi torna all'asilo e, di nuovo, finisce per stare poco bene.

Le cause più frequenti dell'asilite sono:

Mentre i sintomi più comuni sono:

  • voce bassa;
  • colpi di tosse secca o grassa;
  • naso che cola;
  • i bambini appaiono disturbati, tormentati e in alcune circostanze anche inconsolabili;
  • sonnolenza;
  • stanchezza.

Quanto dura tutto questo

Visto che il ciclo sembra non finire mai, è normalissimo che un genitore si domani quanto duri tutto questo. Un dubbio che, ovviamente, viene presentato anche al pediatra.

A tal proposito, il British Medical Journal ha condotto un'analisi sui disturbi dell'asilite non tralasciando, ovviamente, la loro durata. Pur restando del tutto innocui:

  • il dolore alle orecchie dura circa 7 giorni;
  • il raffreddore più o meno 15 giorni;
  • il mal di gola fra 2 e 7 giorni;
  • la laringite si ferma a 2 giorni;
  • la bronchiolite ne dura 21;
  • la tosse arriva fino a 25 giorni.

Se si viene seguiti dal pediatra, l'asilite dovrebbe estinguersi entro i giorni sopra indicati.

Cure e rimedi

L'asilite non è una malattia, ma solo un modo per indicare una serie di disturbi che coinvolgono le vie respiratorie dei più piccoli. Per questo motivo, non esiste una cura. Tuttavia, i pediatri suggeriscono alcune soluzioni.

La prima cosa che farà il medico sarà mettere al corrente i genitori che questi sintomi passeranno spontaneamente e senza la somministrazione di alcun medicinale. Tuttavia, potrebbero essere suggeriti

  • lavaggi nasali
  • umidificare i locali
  • far bere spesso il bambino
  • farlo dormire con la schiena lievemente rialzata (mettendo per esempio un telo sotto al materasso)

In alcune circostanze il pediatra potrebbe prescrivere ai più piccoli antipiretici e antinfiammatori e, nei casi più complessi, antibiotici.

I genitori, dal canto loro, possono intervenire con alcuni metodi fai-da-te come:

  • tè caldo;
  • un cucchiaino di miele (ma non ai bambini di età inferiore ai 24 mesi):
  • periodo di riposo a casa, ma solo se strettamente necessario.

Quest'ultimo punto è molto importante perché l'asilo e la scuola sono fondamentali per lo sviluppo educativo dei propri figli e, per tale motivo, non conviene rinunciarci. Infine, si può non mandare i bambini a scuola solo se è davvero impossibile non farlo perché questi piccoli disturbi, in realtà, rinforzano il loro sistema immunitario.

C'è un modo per rinforzare le difese immunitarie dei bambini? La risposta è sì. Qualcosa si può fare. 

Tra i consigli:

  • Rispettare la convalescenza: se il bimbo sembra migliorato ma non guarito, meglio tenerlo a casa un paio di giorni in più, per evitare una ricaduta;
  • Non fumare e areare gli ambienti: Smog cittadino ed esposizione a fumo passivo, oltre al fatto che la mamma abbia fumato durante la gravidanza, sono fattori di rischio conosciuti per le infezioni ricorrenti
  • Dormire e mangiare bene 
  • Lavare spesso le mani 
  • Stare all'aria aperta: un po' di sole fa sempre bene, perché aiuta a fissare la vitamina D, che secondo vari studi è molto importante nella prevenzione delle infezioni;
  • Vitamine (con il controllo del medico): vitamina C e vitamina D sono importanti per la prevenzione delle infezioni; chiedete al vostro pediatra;
  • Probiotici o immunomodulanti: negli ultimi anni i risultati di alcuni studi hanno suggerito l'utilità di alcune sostanze per il rafforzamento delle difese immunitarie dei bambini. Da valutare insieme al proprio pediatra;
  • Prodotti alle erbe: anche per alcuni prodotti a base di erbe - in particolare echinacea, magari in associazione con la vitamina C - la letteratura scientifica suggerisce una minima utilità. Anche in questo caso, però, il consiglio è di non affidarsi al fai da te.

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Revisionato da Luisa Perego

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