Dolori addominali, diarrea, dimagrimento, spossatezza: sono i sintomi più comuni tra chi soffre di malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), una condizione che secondo le ultime stime colpisce circa 250mila italiani. Solitamente le MICI sono tipiche dell'età giovanile e adulta, ma i casi di diagnosi in età pediatrica sono in costante aumento. Vediamo allora nel dettaglio cosa sono le malattie infiammatorie croniche intestinali, come si manifestano in età pediatrica e com'è la vita dei bambini e delle bambine che devono convivere con queste patologie.
Malattie infiammatorie croniche intestinali: i numeri
Le malattie infiammatorie croniche intestinali, come la colite ulcerosa e la malattia di Crohn, sono patologie caratterizzate da un'infiammazione cronica dell'intestino, ma si presentano molto spesso anche con sintomi extra-intestinali e condizionano la vita di grandi e piccini. Negli ultimi anni in Europa il rischio di soffrire di MICI è aumentato notevolmente e pare proprio che l'insorgenza di queste patologie sia in forte aumento soprattutto nei bambini. Secondo i risultati dell'indagine "Better - Bisogni Assistenziali, Lavorativi, Legali e Sociali per la cura delle malattie infiammatorie croniche dell'intestino", presentata dall'associazione Amici Italia al Ministero della Salute, una diagnosi su quattro riguarda un bambino. L'età in cui le MICI insorgono più frequentemente va dai 20 ai 40 anni, ma l'esordio può avvenire a qualsiasi età, anche in bambini di uno o due anni.
Colite ulcerosa e malattia di Crohn: le differenze
Il termine malattie infiammatorie croniche intestinali accomuna due condizioni: la colite ulcerosa e la malattia di Crohn. "Queste due malattie sono caratterizzate da un'infiammazione cronica, e cioè continua, della mucosa intestinale" spiega il Prof. Salvatore Cucchiara, professore ordinario dell'Università degli Studi di Roma La Sapienza, che poi aggiunge "mentre nella colite ulcerosa l'infiammazione è limitata al colon e al retto, nella malattia di Crohn il processo infiammatorio può colpire tutto il tratto intestinale dalla bocca all'ano".
Le cause
"Le malattie infiammatorie croniche intestinali sono malattie non comunicabili e cioè non trasmissibili" spiega il prof. Cucchiara. "Quali siano le cause, ancora non si sa, ma sappiamo che a giocare un ruolo fondamentale contribuiscono l'ambiente e la genetica. L'ipotesi più accreditata è che, in soggetti predisposti, i batteri che formano il nostro microbiota vengano identificati dal nostro sistema immunitario come nemici, provocando una risposta infiammatoria a livello intestinale".
I sintomi
Le malattie infiammatorie croniche intestinali si manifestano sia con sintomi intestinali che con sintomi extra-intestinali. I sintomi intestinali più comuni sono uguali negli adulti e nei bambini e tra questi troviamo:
- diarrea cronica sia diurna che notturna, con o senza tracce di sangue;
- dolori addominali che precedono la diarrea;
- vomito;
- nausea;
- malessere;
- dimagrimento;
- pallore;
- febbre;
- dolori articolari.
"Nei bambini tra i sintomi tipici vi è anche il ritardo di crescita" spiega Cucchiara.
È importantissimo ricordare che, ogni singola persona è diversa e quindi la sintomatologia può variare. Come precisa il prof. Cucchiara, infatti, "nella mia esperienza non ho mai visto due pazienti che presentassero esattamente gli stessi sintomi, le stesse ricadute e le medesime risposte alle terapie". Purtroppo, le malattie infiammatorie croniche intestinali in età pediatrica si presentano sempre in forma severa perché colpiscono un organismo in crescita e quindi è importante diagnosticarle il prima possibile.
La diagnosi
Come nel caso di altre patologie, anche per le malattie infiammatorie croniche intestinali è fondamentale arrivare a una diagnosi il prima possibile per poter poi iniziare il trattamento più adeguato. Il percorso di diagnosi per i bimbi è simile a quello per gli adulti. Quando si sospetta una MICI bisogna quindi rivolgersi a uno specialista, ovvero un gastroenterologo pediatrico, che prescriverà in primis delle analisi, sia del sangue che delle feci. "Oggi già con l'ecografia o con la risonanza magnetica possiamo confermare o meno che si tratti di una MICI.
Per averne la certezza si esegue un'indagine endoscopica del colon e del tratto intestinale alto così da ispezionare la mucosa nel dettaglio e prelevare campioni di tessuto da esaminare", spiega l'esperto. Tra le opzioni per la diagnosi delle malattie infiammatorie croniche intestinali c'è anche la videocapsula, ovvero una sorta di telecamera che viaggia lungo l'intestino tenue scattando centinaia di foto che verranno visionate dallo specialista.
Il trattamento
Una volta ottenuta una diagnosi certa, bisogna trovare il trattamento adatto al bambino. Attualmente sono disponibili diverse terapie per tenere a bada i sintomi delle malattie infiammatorie croniche intestinali. "Tradizionalmente si usano degli antinfiammatori a base di mesalazina in aggiunta ai cortisonici. Si è notato, però, che l'uso di cortisonici ha dei pesanti danni collaterali sulla crescita e lo sviluppo dell'organismo. Oggi la soluzione migliore è la terapia biologica a base di anticorpi monoclonali che vanno a neutralizzare specifiche tappe dell'infiammazione" spiega il prof. Cucchiara.
Convivere con le malattie infiammatorie croniche intestinali
Convivere con le malattie infiammatorie croniche intestinali può essere fonte di disagio nell'età adulta e ancora di più nell'infanzia. Il sostegno dei genitori, ma anche degli insegnanti, è quindi fondamentale per aiutare bambini e bambine a gestire la patologia. Le MICI non impediranno ai bimbi di condurre una vita normale, ma è importante saper spiegare loro cosa comporta la malattia.
Il fatto che si tratti di malattie croniche, ovvero che non possono guarire definitivamente, non significa che un bambino con una MICI starà sempre male. Queste malattie sono caratterizzate da lunghi periodi di buona salute (fase di remissione) e periodi in cui i sintomi si manifestano in modo più accentuato (recidive). Lo scopo della terapia è infatti proprio quello di mantenere lo stato di remissione il più a lungo possibile. "Le recidive coincidono spesso in periodi di forte stress, ecco perché è fondamentale sostenere e supportare i bambini e le bambine che ne soffrono" ci tiene a sottolineare il prof.
Cucchiara. "Oggi incontro ragazze e ragazzi che ho curato quando erano piccoli e che conducono una vita normale come quella dei loro coetanei. È importante, però, che anche la sfera politica dedichi attenzione a queste patologie che hanno ricadute sulla salute fisica e psicologica", conclude l'esperto.
Fonti utilizzate:
- Intervista prof. Salvatore Cucchiara, professore ordinario dell'Università degli Studi di Roma La Sapienza;
- materiale informativo dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma;
- Stanford Children's Health - Ulcerative Colitis in Children;
- Stanford Children's Health - Crohn's Disease in Children.