Motricità fine nei bambini: come si sviluppa

Motricità fine nei bambini

L'essere umano possiede una caratteristica che non è possibile riscontrare in altre specie viventi: la motricità fine. È estremamente importante, quindi, svilupparla nella giusta maniera anche perché, grazie ad essa, diventiamo in grado di produrre piccoli movimenti di precisione che ci saranno poi essenziali nella vita. Scopriamo insieme come sviluppare la motricità fine nei bambini.

Motricità fine nei bambini: cos'è nello specifico

Sul sito di CMR Specialisti dell'Età Evolutiva, si può leggere che la motricità fine nei bambini riguarda la capacità di fare diverse azioni perché i piccoli muscoli di mani, polsi e dita riescono a coordinrsi tra loro. Una caratterista fondamentale perché consente di svolgere diversi compiti durante la vita di tutti i giorni.

Esempi di questa abilità, infatti, sono allacciarsi le scarpe, scrivere e prendere gli oggetti. Sviluppare la motricità fine nei bambini è di conseguenza anche un modo per farli diventare indipendenti in numerose azioni quotidiane.

Grazie ad essa, infatti, i bambini riescono a svolgere tantissime cose. Per noi adulti sono ormai movimenti spontanei e che nemmeno notiamo più, ma per loro sono una vera conquista.

Come svilupparla

Per sviluppare la motricità fine nei bambini si possono fare diversi giochi e attività. Il tutto dipende chiaramente dalla loro età, ma dagli 0 anni fino ai 6 dovremmo prestare attenzione al corretto funzionamento di questa abilità.

La motricità fine nei bambini va gestita con gradualità perché, come è possibile intuire, un neonato può fare solo movimenti grossolani e non di certo precisi come possono fare i bambini più grandi.

In questo senso, occorre sapere che l'effettivo sviluppo della motricità fine nei bambini avviene intorno ai 9 mesi, età in cui i piccoli cominciano ad essere in grado di prendere piccoli oggetti. Ma è più o meno durante il periodo della scuola dell'infanzia in cui i bambini riescono a mettere in atto movimento sempre più accurati.

Ritornando alle attività, tra i 12 e i 36 mesi possiamo fargli manipolare sostanze dalla consistenza diversa come sabbia, farina, pasta modellabile e così via. Molto utili sono anche i puzzle con il pomello grande per poi passare a quello più piccolo.

Poi ancora afferrare oggetti di differenti dimensioni, superfici e materiali; insegnargli a lavarsi il viso, i denti e le mani; farli vestire o svestire, abbottonare, allacciare le scarpe da soli; bere, usare le posate; ritagliare e incollare; giocare con i giochi da tavolo e tutte quelle attività connesse alla scuola, come prendere penne in mano, disegnare, provare a scrivere etc.

Quali sono i possibili problemi

Sviluppare la motricità fine nei bambini è essenziale, ma ciò non toglie che ci siano situazione in cui purtroppo non avviene come dovrebbe. Va specificato che ogni bambino ha i suoi tempi, e che per questo non è assolutamente detto che questa abilità si acquisiscano in momenti specifici.

Tuttavia, se dovessero comparire segnali d'allarme perché il bambino non riesce a fare movimenti di precisione, è necessario parlarne con il proprio medico perché sfortunatamente queste difficoltà potrebbero trasformarsi in problemi più complessi, come per esempio un ritardo psicomotorio e la disprassia.

Ad ogni modo non c'è da disperare, perché nei casi di leggero ritardo si può intervenire aumentando la stimolazione con giochi e  attività specifiche.

Nei casi più complessi, sarà comunque compito del pediatra scegliere di avvalersi del parere di un altro specialista (terapista della neuro e psicomotricità o psicologo), che possa definire l'intervento più appropriato per riabilitare le funzioni che in quel momento sono carenti.

Il neuropsicomotricista, per esempio, utilizza strumenti specifici e strategie di terapia individuali utili a raggiungere le tappe della crescita nei tempi stabiliti.

FONTE

Motricità fine: scopriamo cos'è e come svilupparla