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Orecchie chiuse e raffreddore in neonati e bambini

di Ines Delio - 25.01.2024 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Nei neonati e nei bambini, orecchie chiuse e raffreddore sono una combo molto diffusa e perciò temuta dai genitori: ecco cosa fare

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Orecchie chiuse e raffreddore nei bambini

Le infezioni dell'orecchio sono molto comuni nei neonati e nei bambini. Spesso seguono un raffreddore e talvolta possono svilupparsi in otite e provocare anche la febbre. Scopriamo quali sono sintomi e cosa fare in caso di orecchie chiuse e raffreddore.

 

 

Orecchie chiuse e raffreddore: perché sono frequenti nei bambini

Diciamolo: orecchie chiuse e raffreddore sono forse la combo più temuta dai genitori. Un'infezione all'orecchio è il risultato della crescita di batteri nel liquido dell'orecchio medio, e può essere piuttosto comune dopo un raffreddore. Le infezioni dell'orecchio sono più frequenti nei bambini a causa della piccola conformazione delle loro tube di Eustachio, il canale che collega l'orecchio medio con la rinofaringe. Sono prevalenti nei primi anni di vita e, sebbene possano verificarsi in qualsiasi momento, i genitori dovrebbero prestare maggiore attenzione durante l'autunno e l'inverno, quando aumentano le infezioni dell'apparato respiratorio.

Orecchie chiuse e raffreddore: sintomi in bambini e neonati

Orecchie chiuse e raffreddore vanno purtroppo di pari passo. Il raffreddore va, infatti, a stimolare la produzione di muco nelle cavità nasali, e questo provoca un aumento di pressione nella tromba di Eustachio, provocando la sensazione di un graduale ovattamento auricolare. Molto probabilmente, il bambino avrà anche tosse, congestione e naso che cola. In caso di otite potrebbe avere anche qualche linea di febbre. Se dura più di 48 ore, è il momento di far controllare le orecchie del bambino, come suggerisce Shannon Carruthers, pediatra presso il Sanford Children's di Sioux Falls, in South Dakota.

Con un'infezione all'orecchio in corso, il dolore può essere intenso. I bambini più grandi sono in grado di esprimerlo a parole, ma ovviamente i neonati non possono farlo. Tuttavia, irritabilità, pianto eccessivo o il portarsi la mano all'orecchio, potrebbero essere il loro modo di dirvi che stanno provando dolore ed è quindi importante farli controllare dal pediatra.

 

Orecchie chiuse e raffreddore: trattamento

Purtroppo non è facile stabilire a priori l'origine dell'infezione all'orecchio, quindi sarà necessario sottoporre il bambino a una

 visita medica, così che il pediatra possa valutare i sintomi presenti e, in base alla diagnosi, eventualmente prescrivere una terapia antibiotica. Generalmente, solo le infezioni batteriche si combattono con gli antibiotici, mentre la maggioranza delle infezioni dell'orecchio, così come quelle di naso e gola, è di origine virale.

In caso di otite media acuta, ecco cosa suggeriscono le Linee guida della Società Italiana di Pediatra (SIP).

  • Se il bambino ha meno di un anno, presenta condizioni generali molto compromesse o c'è fuoriuscita di pus, di solito il medico prescrive subito un antibiotico (la prima scelta è l'amoxicillina).

  • In tutti gli altri casi, la SIP suggerisce la cosiddetta strategia della vigile attesa: in pratica si aspetta un paio di giorni per vedere come evolve la situazione e solo dopo questo periodo il pediatra decide se serve l'antibiotico oppure no. Questo perché non tutti i casi di otite sono di origine batterica. Possono anche essere causati da virus, e allora l'antibiotico non servirebbe a nulla. Ovviamente, durante questo periodo il bambino va tenuto sotto stretto controllo, per verificare che i sintomi non peggiorino.

Anche durante la vigile attesa, è bene cercare di ridurre il dolore del bambino, con un antidolorifico, paracetamolo o ibuprofene.

Come proteggere le orecchie dei bambini

In caso di orecchie chiuse e raffreddore, per evitare che il muco si accumuli nel condotto uditivo, potrebbe aiutare un'accurata detersione del naso, per esempio attraverso frequenti lavaggi nasali. Meglio evitare, invece, vecchi rimedi della nonna, come per esempio l'applicazione sull'orecchio di un panno caldo o di un batuffolo di cotone imbevuto di olio d'oliva riscaldato. Stando a quanto afferma il dottor Simone Spagliardi, otorinolaringoiatra di Humanitas Mater Domini, "in caso di otite media, cioè interna all'orecchio, l'olio caldo non fornisce alcun beneficio: il timpano impedisce all'olio di arrivare all'interno dell'orecchio ed il calore eccessivo potrebbe infiammarlo maggiormente".

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