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Osteopatia pediatrica: cos’è, come funziona, benefici e rischi

di Francesca De Ruvo - 04.11.2021 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
L'osteopatia pediatrica utilizza movimenti dolci e non invasivi, adatti a neonati e bambini, per curare alcune patologie

In questo articolo

L'osteopatia pediatrica è una tecnica dolce e non invasiva molto utilizzata per trattare diverse patologie che possono manifestarsi già a partire dalle prime settimane di vita del neonato. Si tratta di una disciplina complementare alla medicina tradizionale che ha funzioni sia curative che preventive. Come tutte le manipolazioni corporee, però, non è esente da rischi e deve perciò essere eseguita solo da esperti, meglio ancora se si tratta di medici. Vediamo nel dettaglio cos'è l'osteopatia pediatrica, quali sono i benefici e i rischi di questa pratica, e anche cosa dicono a tal proposito gli studi scientifici.

Osteopatia pediatrica: di cosa si tratta?

Prima di parlare dell'osteopatia pediatrica, è necessario chiarire cosa sia davvero l'osteopatia di cui tanto si sente parlare al giorno d'oggi. Il termine osteopatia è stato coniato alla fine del diciannovesimo secolo dall'americano Andrew Taylor Still, inventore della disciplina.

L'osteopatia è una medicina manuale che concepisce la salute di ogni individuo nella sua totalità e considera infatti tutte le parti del nostro corpo come interdipendenti e connesse le une con le altre. Questa pratica si basa su manipolazioni corporee, leggere pressioni e altri movimenti per cercare di individuare la causa del dolore. Secondo i principi dell'osteopatia, non si cerca di curare i sintomi, ma si va a stimolare un naturale processo di autoguarigione.

Insomma, si tratta di una pratica un po' particolare, che oggi divide l'opinione pubblica tra chi crede ciecamente negli effetti benefici dell'osteopatia e chi, invece, la ritiene una disciplina priva di basi scientifiche.

L'osteopatia è stata riconosciuta ufficialmente come una professione sanitaria dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) già nel 2010 e da pochi mesi è riconosciuta in tal senso anche nel nostro paese.

Ma veniamo ora al succo del discorso: l'osteopatia pediatrica per neonati e bambini.

L'osteopatia pediatrica si basa sugli stessi principi dell'osteopatia "classica", ma l'approccio è un po' diverso.

Si utilizzano solamente tecniche molto delicate, studiate appositamente per il corpo dei neonati e dei bimbi, che comprendono manipolazioni, pressioni sul cranio, sulla schiena, sull'addome o su altre aree del corpo, e massaggi.

Osteopatia pediatrica: quando può essere utile?

Solitamente ci si rivolge a un osteopata per neonati per risolvere alcuni problemi che il bambino può manifestare nei primi mesi, soprattutto come conseguenza del parto. Durante il parto naturale, infatti, soprattutto se è stato molto doloroso e particolarmente lungo, il bebè potrebbe aver riportato dei piccoli traumi da cui possono nascere diversi tipi di plagiocefalie (deformazioni del cranio). In alcuni paesi europei, addirittura, il neonato è sottoposto a uno screening osteopatico di routine nei giorni subito successivi alla nascita, mentre si trova ancora in ospedale.

In altri casi, le deformazioni del cranio potrebbero derivare dalla posizione che il bambino assume durante il sonno.

Ma il ricorso all'osteopatia pediatrica non si ferma di certo qui. Secondo le linee guida italiane, nei primi mesi di vita del bambino, l'osteopatia potrebbe essere utile anche per altre problematiche come:

Nei bambini più grandicelli, diciamo in età scolare, l'osteopatia viene consigliata per il trattamento di:

  • disturbi posturali;
  • cefalee e mal di testa;
  • disfunzioni posturali legate all'appoggio del piede;
  • otiti medie ricorrenti;
  • sinusiti;
  • problemi di occlusione dentale;
  • alterazioni della marcia;
  • disturbi del sonno.

Come si può capire da questi esempi, la maggior parte di queste problematiche richiede una gestione multidisciplinare. L'osteopata, infatti, lavora spesso in sinergia con altri professionisti come il dentista, il logopedista, il podologo e via dicendo.

 

Come funziona la visita dall’osteopata?

Durante la prima visita l'osteopata farà alcune domande ai genitori sul motivo della consultazione, sullo stato di salute generale del bambino, sull'eventuale assunzione di farmaci del bambino. Insomma, una sorta di anamnesi.

Successivamente, l'osteopata osserverà il bambino e lo visiterà facendogli compiere alcuni movimenti che permettono al professionista di valutare la postura e di capire se vi siano eventuali asimmetrie o aree disfunzionali.

Una volta che il quadro è chiaro, l'osteopata informerà i genitori sulle possibili cause del disturbo e formulerà un percorso terapeutico. Per alcuni bimbi potrebbe bastare anche un solo incontro, mentre per altri potrebbero servire più sedute.

Le sedute dall'osteopata hanno solitamente una durata media di circa 45-60 minuti, a seconda del problema da trattare.

Osteopatia: funziona davvero? Ecco cosa dicono gli studi scientifici

Quando si parla di osteopatia solitamente nascono dei grandi dibattiti perché c'è chi crede nell'utilità e nell'efficacia di questa pratica e chi invece la ritiene priva di fondamenti scientifici. Le varie associazioni di osteopati sostengono frequentemente che nella letteratura scientifica siano presenti numerosi studi che dimostrino l'efficacia dell'osteopatia per la cura di svariate patologie. Se andiamo però a spulciare tra le varie revisioni scientifiche, purtroppo non troviamo granché. Gli studi in cui si dimostra l'utilità dell'osteopatia, anche in ambito pediatrico, sono pochi e spesso sono di scarsa qualità metodologica.

Una revisione sistematica della letteratura, pubblicata nel 2013 nella prestigiosa rivista scientifica Pediatrics, sostiene che l'evidenza dell'efficacia dell'osteopatia per le patologie pediatriche rimane non dimostrata per via della bassa qualità metodologica degli studi analizzati.

Nonostante le evidenze scientifiche siano quindi ben poche, molti genitori si ritengono comunque soddisfatti dei trattamenti osteopatici eseguiti sui propri bimbi e dichiarano di aver ottenuto buoni risultati. L'importante, in ogni caso, è confrontarsi sempre con il proprio pediatra prima di una seduta di osteopatia poiché si tratta di una pratica non adatta a tutti i bambini.

Controindicazioni e rischi dell’osteopatia pediatrica

Come dicevamo poco sopra, l'osteopatia pediatrica utilizza movimenti dolci e non invasivi, ma si tratta comunque di manipolazioni corporee. Per questo motivo non è una pratica totalmente esente da rischi, sebbene questi siano davvero rari.

Se le manipolazioni non vengono eseguite da mani esperte, si rischia che il trattamento osteopatico provochi lesioni al midollo spinale o agli arti.

Il trattamento, inoltre, è controindicato nei bambini con traumi cranici, fratture e malformazioni congenite, oltre che nel caso in cui siano presenti malattie infettive.

Osteopatia pediatrica: a chi affidarsi?

Negli Stati Uniti, dove è nata l'osteopatia, questa pratica non è riconosciuta come una professione sanitaria autonoma, bensì per esercitarla è necessario essere medici. Esiste, infatti, solamente la figura dal Medico Osteopatico (osteopathic physician), che ottiene una laurea in Medicina Osteopatica – Doctor of Osteopathic Medicine (D.O.), equivalente alla laurea in Medicina – Doctor of Medicine (M.D.), dalla quale si differenzia per la presenza di circa 300 ore di filosofia e tecniche osteopatiche.

In Italia, invece, non esistono corsi di laurea specifici per diventare osteopati e non è nemmeno obbligatorio essere medici per poter lavorare. Il tutto, infatti, è affidato a corsi privati di durata variabile aperti praticamente a chiunque, anche se nel proprio curriculum non vi sono basi strettamente mediche. Questo è un aspetto che fa molto discutere. L'osteopatia, infatti, prevede delle manipolazioni che, come indicato in una lettera del dott. Davide Albertoni a QuotidianoSanità, sarebbe meglio fossero eseguite da chi possiede una formazione in medicina convenzionale (laureati in medicina o in professioni sanitarie).

Il consiglio è quindi quello di affidarsi a osteopati esperti, meglio ancora se medici a tutti gli effetti.

Altre fonti utilizzate per l'articolo:

Osteopatia e chiropratica: scienza o ciarlataneria? Articolo del dott. Salvo Di Grazia, 2016;

Articolo "The use of osteopathic manipulative treatment in the newborn nursery and its effect on health in the first six months of life: A retrospective observational case-control study", in Complementary Therapies in Clinical Practice, 2021;

Articolo "The role of osteopathy in clinical care: Broadening the evidence-base", in Interntional Journal of Osteopathic Medicine, 2017.

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