I pediatri visitano bambini con febbre?
Non c'è niente che faccia preoccupare un genitore quanto un figlio malato o febbricitante. Tuttavia, la maggior parte dei bambini ha la febbre di tanto in tanto durante l'infanzia e non tutti sono motivo di allarme. Oltre a capire quando chiamare il medico e quando, invece, può essere gestita a casa, c'è una domanda che molti papà e mamme si fanno: i pediatri visitano bambini con febbre? Scopriamolo.
Come misurare la febbre nei bambini
Il modo più semplice e affidabile per scoprire se il bambino ha la febbre è misurargli la temperatura con un termometro. Secondo le Linee Guida della Società Italiana di Pediatria, l'apparecchio migliore è il termometro elettronico digitale, preferibile a quello a infrarossi perché più economico, oltre che facile da usare e con elevata affidabilità. Il posto migliore per la misurazione della temperatura è sotto l'ascella, mentre è sconsigliata la misurazione sotto la lingua, perché può essere influenzata da numerosi fattori, come l'assunzione di cibi caldi o freddi, così come quella rettale, considerata troppo invasiva e potenzialmente dannosa, dato che può procurare lesioni e trasferire batteri da soggetto a soggetto, se il termometro non viene pulito adeguatamente.
Bambino con la febbre: quando chiamare il pediatra
Di norma, il pediatra va necessariamente consultato quando:
- il bambino ha meno di 3 mesi e presenta febbre superiore a 38°C
- il bambino ha tra i 3 e i 6 mesi e presenta febbre superiore a 39°C
- la febbre dura da 48-72 ore
- sono contemporaneamente presenti altri sintomi importanti, come torpore e sonnolenza, rigidità del collo, macchie bluastre sulla pelle tipo petecchie o ecchimosi, vomito, disidratazione
Pediatra e visite domiciliari: quando sono obbligatorie e quando no
Stando a quanto stabilisce l'Accordo Nazionale dei Pediatri di libera scelta, il pediatra di famiglia è tenuto a fare visite a domicilio solo se lo ritiene necessario, decidendone la fattibilità o meno a seconda delle effettive condizioni di salute del bambino. Eccezione fatta per particolari condizioni cliniche di effettiva gravità, ossia nei casi in cui i soggetti siano colpiti da malattie invalidanti, patologie oncologiche, e in tutti i casi che implichino una intrasportabilità del malato. Per tutte le altre condizioni, tra cui febbre e influenza, la scelta di effettuare una visita domiciliare resta a discrezione del medico.
Febbre o Covid nei bambini: i consigli del pediatra
La Federazione italiana dei medici pediatri (Fimp) raccomanda ai genitori di non portare i bambini nello studio del proprio pediatria di famiglia o al pronto soccorso per comuni sintomi respiratori come tosse, raffreddore e febbre, e di telefonare prima al medico per ricevere consigli e indicazioni.
Se dopo il triage telefonico si rendesse necessario un accertamento, queste sono le regole della Fimp da seguire:
- non accedere all'ambulatorio senza aver prima concordato telefonicamente la visita
- entrare in sala d'aspetto solo quando esce il paziente precedente
- tenere in braccio il bambino se non è in grado di star seduto
- controllare che il bambino tocchi meno possibile le attrezzature dello studio
- in attesa della visita, far usare al piccolo un gioco o libro portato da casa e non permettergli di condividerlo con altri pazienti
Cosa fare se il pediatra non è disponibile
Può capitare che ci sia bisogno del pediatra nei giorni e nelle fasce orarie in cui non è reperibile.
Cosa fare in quel caso? Ci si può rivolgere al Servizio di Continuità Assistenziale, ossia l'ex Guardia Medica, che garantisce consulenza e aiuto in caso di necessità urgenti, o recarsi al Pronto Soccorso, nei casi più gravi. SosPediatra mette, inoltre, a disposizione degli utenti una App che permette di trovare un pediatra nella propria zona per una visita a casa in qualsiasi momento del giorno e della notte.
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