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Pidocchi: il trattamento

di Nostrofiglio Redazione - 12.03.2012 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Infestano le teste dei bambini e sembrano refrattari a qualsiasi tentativo di prevenire il loro sgradito arrivo: sono i pidocchi del capo, ormai ubiquitari nelle scuole e nelle comunità come asili nido e palestre. Non rispettano nemmeno più la stagionalità. Come trattare persone, casa e ambiente.

Tutti i bambini con pidocchi del capo devono essere trattati, così come tutte le persone conviventi e i compagni con cui hanno avuto contatti stretti. Secondo le linee guida del National Health Service britannico, è utile anche fare un trattamento profilattico a chiunque condivida il letto con una persona infestata da pidocchi, anche se non si vedono parassiti o lendini.

Il trattamento deve essere effettuato in contemporanea: se il bambino viene trattato subito e il resto della famiglia 24 ore dopo, tutto il processo può risultare inefficace.

In generale si consiglia sempre un secondo trattamento a distanza di una settimana perché nessun prodotto è certificato ovocida al 100 per cento, cioè è possibile che qualche uovo sopravviva e generi pidocchi vitali. Inoltre è assolutamente necessario eliminare le uova con l’apposito pettine (acquistabile in farmacia), i cui denti devono essere posizionati a una distanza inferiore ai 0,3 mm. Solo la rimozione meccanica delle uova garantisce la completa eradicazione.

Gli esperti dell’ASL Milano affermano anche che se le uova presenti sul capo sono poche e la pazienza tanta, è possibile evitare il trattamento insetticida e rimuovere meccanicamente, tagliandoli alla base con una forbicina, i singoli capelli sui quali si riscontra la presenza di un uovo. I pidocchi vivi e adulti vengono infatti eliminati anche con il semplice lavaggio e con lo shampoo normale.

I capelli tagliati vanno accuratamente raccolti in un sacchetto che va poi chiuso ed eliminato.

Per facilitare l’eliminazione delle uova dopo il trattamento con insetticida è utile fare un risciacquo con acqua e aceto: quest’ultimo scioglie le sostanze collose che il pidocchio produce per ancorare la lendine al capello.

L’ambiente e la casa

Non basta trattare la persona: bisogna eliminare eventuali uova da indumenti e arredi venuti a contatto con la testa nelle 48 ore precedenti la scoperta dei pidocchi. È bene quindi raccogliere cappelli, sciarpe, golf, federe, lenzuola, coperte, copridivani e asciugamani e lavarli in lavatrice a 60 °C. Le uova di pidocchio vengono infatti uccise da un’esposizione al temperature superiori ai 55 °C per cinque minuti.

Anche il lavaggio a secco è una buona alternativa e può essere eseguito sui capi non lavabili ad acqua. Spazzole e pettini vanno lavati in acqua molto calda.

In alternativa, se è proprio impossibile lavare gli oggetti, si possono chiudere in un sacco di plastica e lasciarli così per due settimane, in modo da escludere la presenza di pidocchi vitali.

Infine è raccomandabile passare l’aspirapolvere su tappeti e divani per aspirare eventuali capelli, anche se le probabilità di reinfestarsi per questa via sono pressoché nulle.

Allarme pidocchi: come comportarsi e Pidocchi: i prodotti in commercio

Indicazioni generali

Quelli che seguono sono consigli validi indipendentemente dal tipo di prodotto che si sceglie di utilizzare.

  • Prima di applicare i trattamenti, è bene togliere vestiti che potrebbero macchiarsi. Molte delle sostanze utilizzate sono infatti difficili da eliminare dall’abbigliamento.

  • Applicate il prodotto seguendo rigorosamente le istruzioni scritte nella confezione. Se la persona ha capelli molto lunghi, una sola confezione potrebbe non essere sufficiente. Fate particolare attenzione al tempo di posa e alle modalità di risciacquo.

  • Dopo il trattamento è opportuno indossare vestiti puliti.

  • Se vedete pidocchi ancora vivi ma che si muovono con difficoltà a 8-12 ore dal trattamento, non è necessario fare un secondo trattamento: alcuni insetticidi uccidono il parassita piuttosto lentamente.

  • Se dopo 8-12 ore i pidocchi si muovono con la stessa velocità di prima, significa che il prodotto non ha fatto effetto. Bisogna rifare il trattamento con una sostanza diversa.

  • Dopo il trattamento, è indispensabile eliminare meccanicamente le uova con l’apposito pettinino a denti stretti contenuto nelle confezioni di prodotto o acquistabile a parte. Un pettine normale non basta, poiché i denti sono troppo distanti per strappare la lendine dal capello.

  • Ogni giorno per circa una settimana dopo il trattamento è necessario procedere a un controllo di tutta la capigliatura e all’eliminazione di eventuali uova residue con il pettinino. Le uova rimaste sul pettinino vanno raccolte con un fazzoletto di carta da buttare accuratamente nella pattumiera.

    Lo stesso procedimento va portato avanti anche dopo il secondo trattamento, da effettuare circa una settimana dopo il primo.

  • È assolutamente controindicato mescolare prodotti diversi nello stesso trattamento.

  • Il costo piuttosto elevato dei prodotti contro i pidocchi è un forte deterrente al loro corretto uso. Ogni confezione di gel o mousse, in genere sufficiente a uno/due trattamenti, costa dai 10 ai 18 euro. Trattare l’intera famiglia può costare fino a 100 euro se si acquista anche lo shampoo post trattamento adatto al prodotto scelto (e fino a 200 se si considera che è necessario ripetere la cura una seconda volta). I costi elevati indirizzano spesso il consumatore verso gli shampi, che permettono di trattare più persone con una sola confezione ma che sono meno efficaci delle altre formulazioni. Purtroppo i prodotti antipidocchio non sono considerati farmaci ma presidi medico-chirurgici e quindi non sono rimborsabili dal Sistema sanitario nazionale.

Autore: Daniela Ovadia

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