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Cos'è la pitiriasi rosea di Gibert

di Ines Delio - 20.04.2023 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
La pitiriasi rosea di Gibert è una malattia che colpisce soprattutto bambini e giovani: come si manifesta e come si guarisce

In questo articolo

Pitiriasi rosea di Gibert

La pitiriasi rosea di Gibert è una malattia che solitamente non dà sintomi e che, a differenza di altre malattie esantematiche, fortunatamente non è contagiosa. Colpisce soprattutto bambini e giovani. Ecco cos'è, come riconoscerla, cosa comporta, quanto dura e che tipo di trattamento richiede.

Cos'è la pitiriasi rosea di Gibert

Inizialmente chiamata roseola anulata, ha preso il nome di pitiriasi rosea di Gibert dopo essere stata descritta per la prima volta nel 1860 dal dermatologo Camille-Melchior Gibert. Si tratta di una malattia benigna della pelle che si manifesta improvvisamente. Si presenta inizialmente con la comparsa di una chiazza rossastra e squamosa, di forma ovale, chiamata 'chiazza madre' o 'medaglione di Gibert'. Dopo pochi giorni, si vedranno comparire sul tronco altre macchie simili, ma più piccole. L'eruzione colpisce prevalentemente bambini e giovani adulti tra i 10 e i 35 anni di età, senza distinzione di sesso, ma può comparire anche in età più avanzata. Si manifesta prevalentemente in primavera e in autunno.

Pitiriasi rosea di Gibert: sintomi

Solitamente la manifestazione classica della pitiriasi rosea di Gibert prevede la comparsa della chiazza madre, di dimensioni variabili da 2 a 10 cm, come riportano l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e Manuale MSD, di colorito roseo o marrone chiaro, più chiara al centro e arrossata in periferia (il colore rosa o marrone chiaro non è però altrettanto evidente negli individui di pelle più scura). Come detto, si localizza generalmente sul tronco, talvolta può comparire sul collo o alla radice delle braccia e delle gambe. Dopo circa 7-14 giorni o più si vedranno comparire chiazze più piccole, chiamate 'macchie figlie', diffuse più frequentemente sul tronco, specialmente lungo la colonna vertebrale, con una caratteristica disposizione definita 'ad albero di Natale', che possono presentarsi su petto, schiena, pancia, collo, cuoio capelluto e parte superiore degli arti. Il viso, invece, non è solitamente interessato.

Nella maggior parte delle persone, la pitiriasi rosea di Gibert non dà sintomi, ma potrebbe presentarsi con prurito lieve o intenso a seconda dei casi, in particolare nei bambini che hanno una cute particolarmente sensibile o che, ad esempio, soffrono di dermatite atopica.

Tra gli altri sintomi, non frequenti, che si potrebbero manifestare prima della comparsa, sono stati riportati:

  • malessere generalizzato
  • perdita dell'appetito
  • febbre
  • cefalea
  • dolori articolari alcuni giorni prima della comparsa delle macchie

Forme atipiche di pitiriasi rosea di Gibert

Nel 20% dei casi, si manifestano forme atipiche di pitiriasi rosea di Gibert che potrebbero rendere la sua identificazione meno semplice. Ad esempio:

  • assenza della chiazza madre assente oppure difficoltà a rilevarla
  • chiazze localizzate nelle pieghe dei gomiti e delle ginocchia (forma inversa)
  • comparsa di macchie grandi su cuoio capelluto, genitali, mucosa orale e unghie (forma gigante)
  • lesioni simili a quelle dell'orticaria o che presentano vescicole e croste
  • prurito intenso
  • eruzione persistente per molti mesi

Riguardo alla diagnosi, nei casi dubbi può essere di aiuto al medico la storia personale e familiare della persona affetta dalla pitiriasi rosea, l'osservazione attenta delle macchie e l'esame micologico, ossia del materiale ottenuto raschiando la pelle effettuato al microscopio, importante laddove si voglia escludere la tinea corporis. È invece raro che sia necessario sottoporsi a biopsia cutanea.

Come si guarisce dalla pitiriasi rosea di Gibert

Normalmente, la pitiriasi rosea di Gibert non richiede alcun trattamento farmacologico, dato che è una malattia che non causa disturbi importanti. Di solito guarisce spontaneamente nell'arco di massimo 12 settimane, non lascia cicatrici, anche se talvolta possono rimanere macchie transitorie più chiare o più scure del colorito normale della pelle, e solo raramente può ripresentarsi in forma lieve, a distanza di molti anni.

È però fondamentale trattare l'eventuale prurito, soprattutto nei bambini, ricorrendo ad esempio al talco mentolato e a saponi e creme emollienti, oppure con antistaminici.

È anche importante evitare quanto più possibile che il bambino si gratti per non correre il rischio di eventuali infezioni. In ogni caso, l'Istituto Superiore della Sanità consiglia di consultare sempre il medico per escludere altre malattie con sintomi simili oppure quando l'eruzione cutanea non passa.

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